PAOLO VANZINI“Non ho idea”, VeronaIo sono Paolo da Verona, insieme a Marco, Anna, Edoardo, che sono di sotto.Rappresento il Gruppo del Self help S. Giacomo ed il giornalino “Non ho idea”.Volevo dire alcune cosette sui temi di oggi. Beh, intanto mi era piaciuta l’idea chediceva all’inizio Romano, quella della creazione di un sito dove si possa, dalle varieredazioni, inviare degli articoli, perché sarebbe bello poter avere un giornalinoletto attraverso il sito che è il frutto di un contributo di tanti, anche se è una cosadifficile, però sta crescendo l’informatizzazione dei vari gruppi. Credo sia una cosache si possa realizzare.Anche l’idea di una segreteria comune, credo che sia anche realizzabile ed utileper tutti. Vorrei, quindi, sostenerla, anche se poi si tratta di trovare delle risorse,ma il fatto che ci sia una disponibilità, una risorsa qua a Trento, questa è una cosabella. Anche l’Archivio, io lo trovo una cosa preziosa, perché davvero raccoglie lamemoria storica di tutte queste realtà. E’ un po’ dire come eravamo, andare a vederecome eravamo e si vede un percorso. E’ una testimonianza preziosa perché è aggreganteper tanti altri e può trascinare, quindi se si riesce ad avere una banca dati,in questo senso, un archivio delle varie realtà, credo sia significativo e chiunqueabbia assunto questo onere ha dato vita ad una iniziativa molto, molto preziosa.Per quanto riguarda il coordinamento è molto semplice. Noi rappresentiamoun coordinamento. E’ vero, la parola è difficile e a volte può sembrare un po’ pesante,però è anche vero che tutti insieme, in un modo molto semplice, si rappresentaun coordinamento. Bisognerà pensare a questa cosa, anche se è un termineche può preoccupare.Volevo sottolineare l’importanza che ha avuto da noi il giornalino per le singolepersone. Verissimo che è importante essere liberi di poter comunicare ciascunosui fatti attuali e su altre cose, ma è stato molto importante per tutti quelli chevengono nell’auto aiuto per conoscere innanzitutto che esiste questa realtà il loco.Quindi, come un mezzo di trasmissione, di informazione e di esperienze locali. Ilfatto di conoscere poi che altre realtà a distanza utilizzano questo strumento per coseanaloghe, e quindi ci si possono scambiare informazioni, è prezioso ed aiuta laredazione nostra ad andare avanti, sapendo che altri stanno facendo questo. Sonolodevolissime le iniziative. Ricordo il gruppo di Martina Franca che ha fatto unprogetto su queste iniziative di scambio tra le redazioni, sono preziose perché incoraggianoed hanno un effetto a distanza di sostegno di queste iniziative. A volte leredazioni hanno momenti di stasi, spesso si lamentano per la mancanza di articoli,però, già scambiarsi gli articoli, per come sono, è una cosa importante. Si puòscambiarseli anche via E-mail, che è uno strumento molto semplice e i costi sonoquelli di una telefonata. Tutto questo fa sì che l’altra redazione abbia degli strumentiper il proprio giornalino. Direi che anche le storie, le singole storie delle persone,vedo che hanno sempre successo, perché già scambiarsi le storie che spessovedo scritte delle singole persone sono importanti. Poterle scambiare attraverso viaE-mail è una cosa preziosa e arricchisce le redazioni dei giornalini, ci fa sentire inrete, con altre realtà, quindi dà veramente un senso di crescita ed entusiasma le persone.Grazie.67
DONATA CRIMELLA“Psiche Lombardia”, MilanoIo sono Donata Crimella di Psiche Lombardia. In questo momento rappresentola mia associazione in quanto noi stiamo realizzando un giornale che si chiameràPsyche. Questa rivista sarà indirizzata anche ai familiari, perché noi abbiamo vistoche tutte le riviste sono o solo di operatori, o solo di specialisti, o solo di utenti. Ilfamiliare, in pratica, non ha nulla per sé e molto spesso ha domande da porre, habisogno di capire, e quindi stiamo cercando di organizzare questa piccola rivistarivolta proprio ai familiari ed alle proprie problematiche ed anche agli utenti. Saràquindi una rivista mista per familiari e per utenti, dove insieme si potrà fare uncammino di esperienza.BARBARA CAVAGNERO“Il Pianeta di Ostut”, Martina Franca, TarantoScusate un attimo. Prima della pausa vorrei chiedervi se avete ritirato i questionari.Quelli non c’entrano né con il coordinamento e né con l’archivio. Quellisono una mia personale follia, perché da piccola facevo la sociologa… L’idea eraquella di riuscire a mettere insieme uno specchio di quelle che sono le riviste degliutenti, per cui se riuscite a compilarli tra oggi e domani li rimettiamo insieme. Iopoi li spedirò a quanti non c’erano oggi in modo da sapere effettivamente questigiornali che facciamo per chi sono e che cosa vogliamo fare da grandi. Grazie.FRANCESCA PRESTINI“La Gazzetta del Tronchetto”, PaviaNel nostro Centro c’è una non vedente e una non vedente è già un problema diper se stesso. Ho pensato di trasformare il Centro psichiatrico in un laboratorio perfare dei piccoli lavoretti che tutti sono in grado di fare. Il materiale è minimo e conpochissima spesa si può ottenere molto. Basta solo avere il punto di partenza. Adesempio, se prendiamo i giornalini di Topolino e pieghiamo tutte le pagine a metàviene fuori una cosa rotonda, artistica e bella da vedere e dà soddisfazione a chi lafa, perché c’è qualcosa di suo. Bisogna dare qualcosa di noi. Noi chiediamo di farequalcosa, ma non ci danno la possibilità di farlo, invece queste piccole cose si possonofare. Un altro esempio: la pasta di qualsiasi formato - i dadini, le conchigliette,gli anellini - si fa tostare un po’ la pasta, si infila e si fanno delle collane. Ancheuna non vedente questo lo può fare. Con la pasta si possono fare delle figurine.Non so, con i maccheroni si faranno le gambe. Questo sta all’espressività del paziente.E qui diamo al paziente la possibilità di far lavorare la mente in qualcosa di68
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CARLA NOLLEDICentro di salute menta
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mi, anzi, c’è bisogno di essere
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BRUNA CIMENTIComitato Italiano per
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Maurizio, un cittadino, nel senso c