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LE PAROLE RITROVATE

Convegno nazionale di Trento 2001 - Le Parole Ritrovate

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DONATA CRIMELLA“Psiche Lombardia”, MilanoIo sono Donata Crimella di Psiche Lombardia. In questo momento rappresentola mia associazione in quanto noi stiamo realizzando un giornale che si chiameràPsyche. Questa rivista sarà indirizzata anche ai familiari, perché noi abbiamo vistoche tutte le riviste sono o solo di operatori, o solo di specialisti, o solo di utenti. Ilfamiliare, in pratica, non ha nulla per sé e molto spesso ha domande da porre, habisogno di capire, e quindi stiamo cercando di organizzare questa piccola rivistarivolta proprio ai familiari ed alle proprie problematiche ed anche agli utenti. Saràquindi una rivista mista per familiari e per utenti, dove insieme si potrà fare uncammino di esperienza.BARBARA CAVAGNERO“Il Pianeta di Ostut”, Martina Franca, TarantoScusate un attimo. Prima della pausa vorrei chiedervi se avete ritirato i questionari.Quelli non c’entrano né con il coordinamento e né con l’archivio. Quellisono una mia personale follia, perché da piccola facevo la sociologa… L’idea eraquella di riuscire a mettere insieme uno specchio di quelle che sono le riviste degliutenti, per cui se riuscite a compilarli tra oggi e domani li rimettiamo insieme. Iopoi li spedirò a quanti non c’erano oggi in modo da sapere effettivamente questigiornali che facciamo per chi sono e che cosa vogliamo fare da grandi. Grazie.FRANCESCA PRESTINI“La Gazzetta del Tronchetto”, PaviaNel nostro Centro c’è una non vedente e una non vedente è già un problema diper se stesso. Ho pensato di trasformare il Centro psichiatrico in un laboratorio perfare dei piccoli lavoretti che tutti sono in grado di fare. Il materiale è minimo e conpochissima spesa si può ottenere molto. Basta solo avere il punto di partenza. Adesempio, se prendiamo i giornalini di Topolino e pieghiamo tutte le pagine a metàviene fuori una cosa rotonda, artistica e bella da vedere e dà soddisfazione a chi lafa, perché c’è qualcosa di suo. Bisogna dare qualcosa di noi. Noi chiediamo di farequalcosa, ma non ci danno la possibilità di farlo, invece queste piccole cose si possonofare. Un altro esempio: la pasta di qualsiasi formato - i dadini, le conchigliette,gli anellini - si fa tostare un po’ la pasta, si infila e si fanno delle collane. Ancheuna non vedente questo lo può fare. Con la pasta si possono fare delle figurine.Non so, con i maccheroni si faranno le gambe. Questo sta all’espressività del paziente.E qui diamo al paziente la possibilità di far lavorare la mente in qualcosa di68

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