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LE PAROLE RITROVATE

Convegno nazionale di Trento 2001 - Le Parole Ritrovate

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Il libro delle storie, come il nostro giornale, sono l’inizio della qualità cheman mano il Centro acquisisce. Sono rivelatori del salto di qualità che siamo riuscitia darci negli ultimi anni. Per presentare Il libro delle storie, vi dico che contieneracconti, storie con spunti autobiografici, poesie, massime, disegni e pitture createda noi. Non rimane che leggerlo. Sarà una carrellata su tante interessanti testimonianze.Il periodico del nostro Centro, nasce nel giugno 1997. Allora, in una vivaceassemblea tra utenti ed operatori, venne scelto, quasi per caso, il titolo “La tribùdel Boldù” per la sua testata. Ci precipitiamo a mettere insieme i primi lavori dastampare la settimana seguente. Nascono così le le prime sedute della Tribù, che daallora si tengono tutti i martedì, mercoledì e giovedì, dalle 9 alle 10. Io, frattanto,eseguivo ad olio una tela intitolata la “La tribù del Boldù siamo noi”. Come redattoreho scritto il mio primo articolo sul musicista compositore Gustav Mahler esull’impatto fortissimo che la sua musica ha avuto su di me, soprattutto nel periodoche seguì la mia prima crisi che ho avuto a 17 anni. Quell’articolo fu ospitato permetà nel numero zero e per metà nel numero uno, perché era molto lungo.Oltre ad articoli lunghi, e forse anche un po’ pesanti, come era quel mio primo,mi piace scrivere cose leggere in modo scherzoso, tecnica che io uso largamentenel raccontare di gite e ricordi buffi. Quando leggo articoli dotati di buonavena ironica in altri giornali dei vari CSM italiani, mi ci ritrovo con piacere ed ioho la sensazione che l’uso della trama umoristica sia un segno della evoluzioneraggiunta non solo dai singoli redattori, ma anche un indice della capacità di scambioe cooperazione all’interno del gruppo giornale. Armonia e lavoro di gruppo,cooperazione tranquilla, dibattiti fruttuosi non solo per noi utenti, ma anche per glioperatori, sono garantiti dal metodo che seguiamo, che consta di quattro punti:1) occuparsi di qualsiasi cosa senza preclusioni, pregiudizi e trattarne nel modopiù semplice;2) ascoltarsi l’un l’altro senza togliere la parola a nessuno e cercare di percepirese stessi, il proprio insight in relazione al parlare degli altri, democraticamentein armonia con sé e con lo spirito del gruppo;3) chiunque può partecipare alle sedute della redazione con la premessa che ci siaun minimo di spirito democratico in chi vuole inserirsi. Non è necessaria unapresenza regolare, perché abbiamo avuto ottimi articoli da persone che vengonosolo sporadicamente. Tutti sono redattori, tutti possono far sentire la lorovoce;4) ad un libro delle presenze, si affianca un libro nel quale si stende il verbale allafine di ogni seduta. Il verbale serve per orientarsi fra i vari materiali portati,gli argomenti discussi, le proposte di nuove linee, ritocchi alla grafica, propostedi gite, visite, viaggi, interviste, appuntamenti culturali. Il verbale è importanteanche per la stesura dei successivi articoli e per la loro impostazione ed èanche un memorandum per le successive sedute.Il giornale accoglie al suo interno varie attività sue specifiche, come gite, e-scursioni, viaggi per i suoi redattori. Non sono solo gite di svago, le nostre, ma anzipiù che mai mirate alla visita di musei, mostre, monumenti e realtà varie di altrecittà che forniranno altro materiale per la nostra Tribù del Boldù. Naturalmente nonsfuggirà ai partecipanti la dimensione ludica da vivere e scriverne scherzosamente.58

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