EVELINA MONTONEIl Giallosole, Chivasso, TorinoBuona sera a tutti, mi chiamo Evelina e da due anni faccio parte del “Giallosole”.Questo è ciò che ho messo giù e ve lo leggo brevemente.Il Giallosole nasce il 21 giugno del 1999, dopo svariati tentativi da parte dellaCooperativa “La luna storta”, ad opera di alcuni operatori che hanno contattato ilDipartimento di salute mentale per offrire l’opportunità ad alcune persone, in quelmomento in difficoltà, di riabilitarsi agli occhi della società ed ai propri.L’appartamento sito in Viale Vittorio Veneto n. 8 a Chivasso è strutturato elegantemente,è spazioso e luminoso, è al quarto piano ed è composto di tre camereda letto, salotto, bagno, cucina, cucinino e ripostiglio. Il primo giorno d’estate del‘99 l’appartamento accoglie tre persone. All’inizio ci guardavamo un po’ attoniti,poi, col passare dei giorni, con l’aiuto degli educatori, si cercava di sapere qualcosinain più degli altri compagni di ventura. C’erano difficoltà di adattamento un po’per tutti, come si può immaginare. Essere sbalzati dalla famiglia e ritrovarsi in unposto sconosciuto, non è facile per nessuno.Dapprima c’era la difficoltà di abituarsi ad una nuova vita composta di piccolissimeregole da rispettare, come quelle dei turni di cucina, del bagno, del riordinodella propria stanza, della pulizia dei luoghi comuni. Per alcuni era ancora più faticoso,perché non si aveva neanche idea di cosa significasse cucinare. Passati i primiventi giorni si aggiunge un altro ospite. Col passare dei mesi si cerca, a volteinconsapevolmente, di capire cosa vogliono gli altri da te e ti rendi conto che, siaper gli altri, sia per te stesso, sei un perfetto sconosciuto!È difficile, all’inizio, come del resto è comprensibile, creare l’atmosfera; si faticaun po’, ma poi c’è una cosa che spicca fra tutte in questo appartamento: la solidarietà.L’importanza della collaborazione nella gestione di una casa è basilareper affrontare i piccoli problemi che possono insorgere in qualsiasi situazione, luogoe tempo.C’è chi è portato ad esporsi di più, chi meno, ma l’elemento che ha datol’impronta definitiva a questo appartamento è proprio la solidarietà che si è venutaa creare prima fra di noi, poi sempre di più nei confronti di altre persone che avevanobisogno di usufruire per periodi più o meno lunghi della nostra ospitalità. Asettembre ‘99 si aggiunge un’altra persona e così l’appartamento arriva a cinque.C’è un altro posto da colmare, ed ecco che a dicembre c’è il tutto esaurito.L’appartamento, gestito da sei persone con la presenza continua degli educatoridalle 8.30 alle 20.30, va avanti in modo regolare, ma - capita in tutte le famiglie -arriva anche il momento dello star male, ognuno a proprio modo. Il ruolo degli e-ducatori, in questo frangente, è molto importante. Fungono da sostegno, come personea cui rivolgersi per avere soprattutto aiuto morale, prodighi di buoni consigli,disposti in qualsiasi momento del giorno e della notte (essendo a nostra disposizioneun numero reperibile) ad ascoltarci. Ed è bello ritrovarli, non solo nel momentodel bisogno, ma averli accanto come un fratello o una sorella, o semplicementecome amici.33
Anche gli infermieri svolgono un lavoro riabilitativo, come gli educatori, e ilDipartimento rappresenta per tutti il luogo dove rifugiarsi quando non si sa benedove andare. In quest’ultimo si possono trovare moltissime attività, comel’arteterapia, calcioterapia, tornei di ping-pong, bricolage, tornei di pallavolo, teatroe, in più, c’è anche l’aiuto economico che viene erogato agli utenti più bisognosi.C’è poi il papà buono, pronto, ogni giovedì, a propinarci la riunione e i buoni consigli.Il giovedì, a volte, ci si lamenta delle piccole cose che sembra - e dico sembra- non funzionino: c’è l’emergenza, c’è il problema più grande da risolvere...Abbiamo le chiavi di casa e siamo completamente liberi di uscire quando vogliamo.Logicamente, è utile avvisare quando proprio non rincasiamo. E poi... gliamori! Si dice che l’amore nasce e poi sfiorisce, invece questo è duraturo. Ci sonoanche piccole infatuazioni che poi, a mano a mano, vengono ridimensionate.Non c’è solo il turno della cucina o del bagno, c’è anche lo spazio riservato alpuro relax, alle gite del sabato e della domenica, alle vacanze... Ci si organizza cosìdurante la settimana: spesa al martedì pomeriggio, spesa al mercato il mercoledì edil sabato pomeriggio.Al Giallosole ogni occasione è buona per festeggiare onomastici, compleanni,anniversari, ricorrenze varie, ecc. Ci sono le moine, le arrabbiature, ma poi... tuttopassa.Il primo anno scorre veloce, quasi nessuno se ne accorga, salvo la nostra etàanagrafica. Nel frattempo, un ospite si trasferisce e ne subentra un altro. Bisognaimparare a conoscere anche lui, in più abbiamo anche una gatta! Piera, all’inizio,sembra un po’ spaesata; poi , anche lei, si adegua, e bene.Qualche problemino, ogni tanto, sorge, più che altro per l’eccesso di rabbiache a volte si manifesta; ma non c’è da temere, tutto si risolve. La serenità che si èvenuta a creare, a volte viene distratta dalla presenza di persone ospitate presso dinoi che, durante la breve permanenza, non si sentono tanto a loro agio.Nell’appartamento, a tutti, è riservata l’opportunità di usufruire di una borsalavoro: chi in piscina, chi presso cooperative, chi, addirittura, svolge una normaleattività lavorativa.Durante questi due anni ci sono stati due obiettori (in seguito educatori) che,con la loro sobria esperienza, hanno “vigilato” su di noi aiutandoci sempre. Per nonparlare dei tirocinanti, che si sono prodigati nelle cose più inverosimili, inventandosi,a volte, le cose più disparate per renderci più agevole la quotidianità.C’è chi fra noi ha vari hobbies, come le passeggiate, la lettura, la palestra, lamusica, e chi preferisce condurre una vita tranquilla.Siamo rimasti in cinque e c’è chi fa progetti per andare via. Intanto non ci rimaneche dire a tutti, in coro, una cosa sola: “Grazie, Giallosole”.34
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Maurizio, un cittadino, nel senso c