istanze. Significa vedere, sapere che la salute è principalmente un nostro problemae che noi non potremo mai star bene se non stanno bene gli altri e viceversa. Questo,al di là della carità cristiana, è un elemento fondamentale di semplice ecologiaglobale. Nulla di più.Oltre a questo, operiamo all’interno di questo concetto, passaggio dalla malattiamentale alla cura della salute mentale e quindi si agisce a livello di protezione epromozione della salute puntando sulla qualità della relazione con noi stessi e congli altri, perché senza una buona relazione con noi - e qui c’entra l’autostima - nonè possibile neanche avere una buona relazione con gli altri.Concludo con un augurio. Queste - non so se si vedono - sono due scarpine daneonato che sono state fatte da una signora che non avrebbe mai cominciato a farle- e quindi non le avrebbe mai finite - perché dopo due ferri lei si stanca. Ha partecipato,e questa è la conclusione di tanti ferri a punto legaccio, di tanti incontri chefinalmente per lei si sono concretizzati in un qualcosa di ben visibile e carino e cheper me, e per noi tutti, sono anche simbolo di un cammino che è iniziato e che ciauguriamo che continui sempre per il meglio. Grazie.CRISTINA CENNIGruppo di auto aiuto “Porte aperte”, Arzignano, VicenzaBuongiorno a tutti, sono Cristina Cenni. Sono facilitatrice in un gruppo di autoaiuto. In particolare diciamo che sono approdata al gruppo ‘Porte aperte’ per caso,perché facendo parte di un’associazione che si occupa di disabili fisici, il presidenteha chiesto a me e a una mia collega di partecipare al corso di auto aiuto che siteneva in quel periodo. Noi due abbiamo frequentato il corso e da lì sono entratanel ‘Gruppo computer’ che si tiene al sabato mattina. È un gruppo dove viene redattoun giornalino con tutta l’attività del gruppo.Da lì ho cominciato a frequentare il ‘Gruppo segreteria’ ed ho visto nascere il‘Gruppo le nostre voci’ del giovedì. A questo gruppo sono partita particolarmentelegata in quanto l’ho visto nascere. In questo gruppo ci sono persone di disagio misto,però ho visto che qualsiasi disagio si abbia, se si ha la volontà di parlare deipropri problemi, si può superarli.Inoltre il gruppo di auto aiuto mi ha aiutato anche nella mia filosofia di vita;infatti, facendo parte di un coordinamento che sta nascendo, a livello locale, di tuttele associazioni, di qualunque tipo, presenti nel territorio, portando la filosofiadell’auto aiuto nel creare nuove attività, questo, piano piano, ha fatto capire, sia ame che ai miei colleghi, che, se ci si crede, si può riuscire.Il gruppo di auto aiuto più di una volta ha dato una mano al coordinamento.Infatti, il 26 e 27 maggio abbiamo organizzato una festa della solidarietà, dove alsabato il Gruppo “Porte aperte” con il Gruppo “Fai da te” è venuto in casa con noiper un banchetto, mentre la domenica ci ha dato proprio una mano nell’organizzazionedi un Convegno centrato soprattutto sull’auto aiuto.97
La filosofia dell’auto aiuto ci sta insegnando molte cose. Innanzitutto noi, comecoordinamento, cerchiamo di portare avanti un progetto in modo che anche nellescuole si parli di volontariato, ma, soprattutto, di auto aiuto, perché, non so qui aTrento, ma da noi cercare un volontario è difficile. Noi, come coordinamento, siamoaperti da circa un anno, però di volontari ne abbiamo visti uno o due, per cui ilcammino di sensibilizzazione è molto difficile da percorrere.Inoltre, con l’auto aiuto, e questo l’ho capito lavorando da circa un anno neigruppi, si può cercare di cambiare la mentalità della gente che non vede la personadisagiata come una risorsa, ma una nullità per la società e quindi da allontanare. Ioho visto che la persona disagiata, proprio perché ha toccato il fondo, può essere unarisorsa più grande degli altri.ANTONIO ZERBATOGruppo di auto aiuto “Porte aperte”, Arzignano, VicenzaBuongiorno a tutti. Scusatemi se sono un po’ emozionato, ma non sono abituatoa parlare di fronte a tante persone. Mi chiamo Tonio, sono un pensionato equando sono andato in pensione, poiché vivo solo, mi sono trovato un po’ isolato.Nella mia solitudine pensavo a come risolvere questo problema. Siccome io ho unfratello che si trova in comunità a Montecchio Maggiore e di lui me ne occupo io,un po’ alla volta, sono stato coinvolto in questi gruppi di auto aiuto. Mi hannochiesto cosa posso fare. Siccome io ho sempre fatto il sarto, ho risposto che so cucire,so stirare, so fare molte altre cose. Mi hanno coinvolto facendo solo questedue cose che mi hanno dato molta soddisfazione. Poi, in questi gruppi ne ho fattemolte altre.Volevo ringraziare le persone che mi hanno coinvolto in questo e mi hannofatto uscire dalla mia solitudine. Non ho altro da dire. Scusatemi se sono un po’emozionato.CLAUDIO PERETTIGruppo di auto aiuto “Porte aperte”, Arzignano, VicenzaBuona sera. Mi chiamo Claudio e sono entrato nel gruppo di auto aiuto nelfebbraio di quest’anno. Io ho un familiare con gravi problemi psichici ed avevo bisognodi un aiuto, di un sostegno. Per caso ho visto il cartello dell’auto aiuto attaccatonel reparto. Sono entrato a far parte del gruppo e ringrazio le persone che mihanno accolto. Mi trovo in una situazione un po’ strana, perché a volte ho bisognodi aiuto e quindi mi sento un po’ assistito, mentre a volte do anch’io il mio contributodi sostegno.98
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BRUNA CIMENTIComitato Italiano per
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Maurizio, un cittadino, nel senso c