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LE PAROLE RITROVATE

Convegno nazionale di Trento 2001 - Le Parole Ritrovate

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La casa esterna peraltro, nell’essere vissuta, diviene l’immagine riflessa dellanostra “casa” interna. Ciascuno, nel suo processo di costruzione personale, dà casaal suo interno ad attitudini, espressioni, sentimenti, modi d’essere che si esprimononel vivere quotidiano con una personalizzazione che è pari al modo che abbiamo diarredare una casa, di darle una specifica organizzazione, di vivere i diversi spazi, diinvestirla o meno di significato e di rilevanza per il sé.Se siamo persone che amano spiccatamente pulizia e ordine, è facile chel’abitazione venga tenuta lustrata a specchio, magari anche oltre il necessario. Sesiamo stanchi ed insoddisfatti è probabile che la casa risenta sensibilmente dellanostra indolenza, giungendo a trascurarla anche oltre il dovuto. Se desideriamoun’abitazione diversa da quella attuale rischiamo di abbandonare quella adisposizione, non amandola né occupandosene più.La casa esterna tende quindi a configurarsi come espressione dello stato interno,più o meno integrato che sia.Noi in genere siamo ben consapevoli del nostro bisogno di una casa esterna,tuttavia ci è meno evidente come sia importante dedicarci a costruire il nostro edificiointerno; infatti questo tanto meglio è realizzato, tanto più possiamo vivere consoddisfazione la nostra esistenza.Per avere una maggiore consapevolezza della casa interna e della sua organizzazione,soprattutto nei casi in cui esistono forti tensioni o accentuate incomprensioniin famiglia, può risultare particolarmente utile disporre di uno spazio abitativoesterno affettivamente neutro con cui confrontarsi.Verificare le disposizioni individuali sia in termini di praticità che di statid’animo rappresenta una preziosa esperienza che può porsi come motore di unamigliore integrazione personale.Vi accenno qui l’esperienza del Gruppo Appartamenti di Adro.La palazzina si trova in una posizione centrale all’interno di un paese di circa6000 abitati situato nella bassa collina bresciana. È composta da quattro appartamentiin cui si possono ospitare complessivamente otto persone. Questi quattro appartamentisono stati aperti dal 1984, quindi un pochino di storia l’abbiamo costruitaGli ospiti giungono alla struttura previa segnalazione degli operatori del CentroPsico-Sociale, coerentemente con la definizione del progetto terapeutico.La struttura è a bassa protezione. I membri dell’équipe, uno psicologo per metàtempo ed io che sono un educatore part-time, sono presenti solo in alcuni momentinell’arco della settimana.Le abilità richieste sono: la persona deve essere sufficientemente autonoma rispettoal mantenimento del minimo di igiene personale, possedere almeno rudimentirispetto al cucinare, essere disponibile ad occuparsi delle faccende domestiche,disporre di un minimo di budget per le spese alimentari e personali, essere o-rientata ad affrontare insieme le difficoltà emergenti nel vivere con gli altri in casa.Non esistono preclusioni in funzione dell’inquadramento diagnostico.Nel corso degli anni si è passati da una condizione in cui molti dipendenti delCentro Psico-Sociale si occupavano a turno di tale realtà abitativa ad una condizionedi forte riduzione degli operatori fino alla chiusura dello stesso Centro Psico-Sociale.37

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