La casa esterna peraltro, nell’essere vissuta, diviene l’immagine riflessa dellanostra “casa” interna. Ciascuno, nel suo processo di costruzione personale, dà casaal suo interno ad attitudini, espressioni, sentimenti, modi d’essere che si esprimononel vivere quotidiano con una personalizzazione che è pari al modo che abbiamo diarredare una casa, di darle una specifica organizzazione, di vivere i diversi spazi, diinvestirla o meno di significato e di rilevanza per il sé.Se siamo persone che amano spiccatamente pulizia e ordine, è facile chel’abitazione venga tenuta lustrata a specchio, magari anche oltre il necessario. Sesiamo stanchi ed insoddisfatti è probabile che la casa risenta sensibilmente dellanostra indolenza, giungendo a trascurarla anche oltre il dovuto. Se desideriamoun’abitazione diversa da quella attuale rischiamo di abbandonare quella adisposizione, non amandola né occupandosene più.La casa esterna tende quindi a configurarsi come espressione dello stato interno,più o meno integrato che sia.Noi in genere siamo ben consapevoli del nostro bisogno di una casa esterna,tuttavia ci è meno evidente come sia importante dedicarci a costruire il nostro edificiointerno; infatti questo tanto meglio è realizzato, tanto più possiamo vivere consoddisfazione la nostra esistenza.Per avere una maggiore consapevolezza della casa interna e della sua organizzazione,soprattutto nei casi in cui esistono forti tensioni o accentuate incomprensioniin famiglia, può risultare particolarmente utile disporre di uno spazio abitativoesterno affettivamente neutro con cui confrontarsi.Verificare le disposizioni individuali sia in termini di praticità che di statid’animo rappresenta una preziosa esperienza che può porsi come motore di unamigliore integrazione personale.Vi accenno qui l’esperienza del Gruppo Appartamenti di Adro.La palazzina si trova in una posizione centrale all’interno di un paese di circa6000 abitati situato nella bassa collina bresciana. È composta da quattro appartamentiin cui si possono ospitare complessivamente otto persone. Questi quattro appartamentisono stati aperti dal 1984, quindi un pochino di storia l’abbiamo costruitaGli ospiti giungono alla struttura previa segnalazione degli operatori del CentroPsico-Sociale, coerentemente con la definizione del progetto terapeutico.La struttura è a bassa protezione. I membri dell’équipe, uno psicologo per metàtempo ed io che sono un educatore part-time, sono presenti solo in alcuni momentinell’arco della settimana.Le abilità richieste sono: la persona deve essere sufficientemente autonoma rispettoal mantenimento del minimo di igiene personale, possedere almeno rudimentirispetto al cucinare, essere disponibile ad occuparsi delle faccende domestiche,disporre di un minimo di budget per le spese alimentari e personali, essere o-rientata ad affrontare insieme le difficoltà emergenti nel vivere con gli altri in casa.Non esistono preclusioni in funzione dell’inquadramento diagnostico.Nel corso degli anni si è passati da una condizione in cui molti dipendenti delCentro Psico-Sociale si occupavano a turno di tale realtà abitativa ad una condizionedi forte riduzione degli operatori fino alla chiusura dello stesso Centro Psico-Sociale.37
Tale condizione, insieme ad altre motivazioni, ha favorito l’individuazione diuna èquipe specifica per tale struttura, più limitata numericamente ma dedita esclusivamenteai bisogni degli ospiti.Per l’utente ha significato una minore presenza ed assistenza diretta degli operatorie quindi un maggior sforzo nel dover far da sé, non solo sul versante concretoe psicologico, ma anche in relazione alla ridotta attività di filtro delle conflittualitàche inevitabilmente si generano nel dover con-dividere uno spazio comune.Un aspetto in particolare ci ha fatto credere nell’importanza di sostenere comunquetale iniziativa ed è stato il notare come ad un impoverimento del numerodegli operatori faceva eco un riconoscimento di utilità dell’esperienza da parte degliutenti, espresso tramite una maggiore attivazione nell’occuparsi della casa.Si è giunti anche ad una esplicitazione chiara da parte loro “Noi ci diamo piùda fare nelle faccende di casa, ma voi aiutateci ad andare avanti”.Il periodo successivo è stato quindi denso di riflessioni in merito a come distribuireopportunamente le poche risorse a disposizione, in modo da fornire unsupporto concreto minimo, potenziando le occasioni di crescita personale.Sono stati così progressivamente definiti i paletti che delimitano il nostrocampo d’intervento, in modo tale da consentire a chi abita gli appartamenti di poterrisiedere senza operatore senza per questo sentirsi abbandonato.Rispetto a quanto individuato, due sono i punti cardine:1) la costanza di presenza dell’operatore una volta la settimana o più, in funzionedel livello di autonomia del soggetto;2) l’individuazione di aree chiave la cui gestione da parte degli operatori garantiscedi mantenere il rischio di conflittualità minimo ed affrontabile congiuntamente.Un esempio di tali aree è costituito dall’organizzazione delle pulizie inappartamento, come pure dalla gestione della spesa alimentare comune.Tali punti hanno permeato gli interventi che sono stati man mano strutturati edefiniti, costituendo un’ossatura importante del nostro lavoro.L’attività con l’utente prevede come occasione d’incontro principale la riunionesettimanale d’appartamento, dove si analizzano insieme tutte le problematicitàemergenti o anche i passi avanti compiuti, i modi di stare in casa e la fatica ad u-scirne, ecc.Il supporto alle attività concrete viene fornito dall’educatore professionale infunzione delle necessità.Particolare attenzione viene posta al bisogno di sostegno psicologico, attuatosecondo modalità diversificate dall’educatore e dallo psicologo.A cadenza bimestrale si convoca inoltre una riunione condominiale cui partecipanotutti gli inquilini.Da alcuni anni stiamo prendendo contatti con il territorio ed abbiamo realizzatoiniziative in collaborazione con enti ed associazioni presenti nel paese oltre cheper fini ludico-ricreativi, anche per poter lavorare nelle riunioni sulla difficoltà checiascuno incontra nell’approcciare la comunità esterna.L’aiuto che noi forniamo è pertanto indirizzato su due versanti, su quello concreto,di ausilio nella gestione personale pratica, sul versante psicologico, tramiteuna parziale messa in discussione personale che promuova un percorso interno dicrescita.38
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