Volevo anche riallacciarmi alla questione del Pentagono e delle Torri Gemelle,perché c’è stato un momento di discussione molto accesa all’interno della nostraredazione e ci sforzeremo a tirare fuori su questo fatto un editoriale in cui invitiamotutti a riflettere su una cosa: noi non condividiamo il gesto che è successo, però, inpassato, altre popolazioni hanno subito notevolmente delle violenze immani. Noiconosciamo delle persone che fanno riferimento al nostro Centro e che ci raccontanoche da secoli, alcune politiche economiche, finanziarie ed anche militari condannanol’80% della popolazione mondiale verso il baratro, verso la miseria.Quindi ogniqualvolta noi ricordiamo le vittime che ci sono state negli Stati Uniti –lo dico per non essere razzisti -, dobbiamo ricordare allo stesso tempo le popolazioniche da 10 anni subiscono l’embargo ,come l’Iraq, oppure i bombardamentiall’uranio impoverito, oppure lo schiavismo, la tratta degli schiavi fattadall’Europa. Grazie.GABRIE<strong>LE</strong> GALLINELLI“Viale Trieste”, TerniMi chiamo Gabriele Gallinelli, vengo da Terni e rappresento il giornale “VialeTrieste”. Io ed un altro operatore, avevamo avuto il mandato per venire da Terni aquesto Convegno. Io ho risposto che da soli non saremmo venuti: o portavamo seidei nostri ragazzi o noi non venivamo. E infatti i sei ragazzi sono qui.La cosa che ha stupito un po’ è questa: tra di loro ci sono persone che hannoparlato in televisione (televisioni locali), persone che hanno parlato nei Convegni etutti hanno parlato in maniera, direi, molto brillante, da bravi giornalisti. La cosache mi ha colpito è che adesso io ho detto loro: “Vi sentite di dire qualcosa?”. Mihanno risposto: “No, in questa sede no!”. Mi sembra che l’ambiente che stiamocreando non sia quello della redazione di un giornale, ma sia quello di noi operatoriche facciamo il giornale. Mi scuso perché, essendo arrivato in ritardo, può darsi cheabbia perso tante cose. Mi è piaciuto l’intervento della signora in fondo, perché miè sembrato l’intervento più vero di tutti, quello che diceva. “ Le parole, ognuno…”.Quello mi è piaciuto. Il resto, effettivamente, sono cose che io ho inteso tante voltedal mio primario, dagli utenti, nei vari convegni, ecc….La dottoressa Zaccardi l’ho conosciuta a Roma, mi sembra. Ecco, lì c’era unambiente diverso, sinceramente. C’erano tutti quanti i lavori esposti dai vari ragazzi.Noi concorrevamo con il giornalino al “Premio Mosca” per la “sezione grafica”.Lì, effettivamente, c’era un bell’ambiente, tant’è vero che il numero dopo delnostro giornale è stato quasi interamente dedicato a questo viaggio a Roma doveavevamo conosciuto persone con le quali avevamo parlato scambiandoci le idee.Io dubito molto che qualcuno dei sei ragazzi della nostra redazione questa voltapotrà dire. “Ho parlato con qualcuno”.Per cui, magari, se fosse possibile per tutti noi usare un linguaggio meno tecnico,far parlare un po’ più loro, un pochino meno noi e vedere quello che ne pensano.63
BARBARA FURLAN“Il Clan/destino”, Saronno, VareseBuongiorno, mi chiamo Barbara Furlan e faccio parte della redazione de “IlClan/Destino” di Saronno. Io volevo collegarmi a quello che si diceva prima: lascelta fra giornalino come strumento riabilitativo interno, bollettino o giornale.Perché è un’esperienza che stiamo vivendo in questo periodo. Il nostro giornalinoc’è già da ormai quattro anni e prima era proprio un bollettino, il punto di vista delCentro, per cui legatissimo al Centro, con rubriche di “Cosa succede”, “Cosa si fa”,“Le attività riabilitative”.Poi pian pianino, anche perché sono nati gruppi di self help e altre cose, si ècreato una sede esterna, ed è diventato un’associazione e l’idea era addirittura diregistrarlo in tribunale proprio come giornale. Però a noi è successo - e mi piacerebbesapere se è successo altrove e come si è risolto - che non tanto tra gli utenti,ma proprio tra noi operatori, stiamo iniziando a scannarci, perché c’è chi dice.“Ragazzi, dai, è successo questo, ne abbiamo discusso, scriviamo l’articolo sul G-8, piuttosto che sulla questione delle “Torri Gemelle” e poi ci sono delle persone,soprattutto tra gli operatori che sembrano terrorizzati, che si arrabbiano “Se pubblicatequesto, io non partecipo”.A volte sembra quasi che se è un giornalino, che è nato nella psichiatria, che èscritto da utenti sono degli argomenti tabù: “Come può un utente parlare di determinaticasi?”. Non so se è successo anche a voi e se si come l’avete affrontato? Cosane pensano operatori ed utenti? Grazie.FRANCA IZZO“Nuovo abitare”, LivornoPrima ho parlato del simbolo per rispondere alla signora. Adesso voglio direche un coordinamento, in fin dei conti, già c’è, perché ci siamo incontrati in variluoghi diverse volte e abbiamo discusso delle nostre cose. È cresciuto con la “Dalia”e adesso abbiamo avuto la notizia che esiste l’archivio. Quindi il coordinamento,anche se questa parola non piace, esiste già. Siamo già tutti legati in qualchemodo, se ci troviamo e partecipiamo a questi incontri. Se poi dobbiamo organizzarequalcosa per dare più valore a questi nostri incontri, come la segreteria, che benvenga.Dobbiamo discutere di questo perché anche una segreteria ha bisogno di tantecose, come diceva appunto Romano: ha bisogno del telefono, fax, E-mail ecc…Chiè che è disposto poi a fare questo?Questi sono problemi da risolvere all’interno di ogni Dipartimento. Certo, anoi fa piacere sapere che esistono i giornali e quali sono. Se possiamo dare unamano e portare un po’ di aiuto lo facciamo volentieri, ma se c’è da crescere ancorae portare con noi chi è rimasto indietro e si sta aggregando adesso a noi, beh facciamoentrambe le cose, cerchiamo di fare tutte e due le cose.64
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UTENTI FAMIGLIE OPERATORI CITTADINI
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INCONTRO DELLE REDAZIONI DEI GIORNA
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LUIGINA MARIANI, Genova ...........
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Dal coordinamento è nato anche un
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comunque sempre una dimensione vers
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CLAUDIA PERTUSICentro Psico Sociale
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Poi c’è anche l’Associazione d
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hanno provocato disturbo, difficolt
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seduta partecipano dieci utenti. Ha
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offre”. E il suo “offrirsi” n
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"Il progetto di superamento dei man
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Il suono acquatico del bastone dell
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MARTA ZACCARDIDipartimento di Salut
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Noi dovevamo dare una risposta a qu
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Da quel momento sono accadute molte
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zienti si sono incontrati con il gr
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Il nostro piccolo repertorio è cos
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MICHELA CAMPIGLIAAssociazione “Di
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CARLA NOLLEDICentro di salute menta
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mi, anzi, c’è bisogno di essere
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dato nel tempo, permettendo di fare
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Le sezioni locali, pur autonome, ri
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utenti, siano andate negli anni man
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BRUNA CIMENTIComitato Italiano per
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Maurizio, un cittadino, nel senso c