NICOLA CRISTINI“Centropagina”, Schignano, PratoVorrei fare un annuncio. Noi spediamo il nostro giornale a tutti voi. L’ho speditoa “Il folletto” e mi è ritornato indietro, perché forse l’indirizzo era incompleto.Io ho scritto Piazzale di Collemaggio - L’Aquila e mi è tornato indietro. Se in questasala c’è qualcuno del Folletto...Visto che ci sono nuove redazioni e che molte non ci conoscono, vorrei parlareun po’ del nostro giornalino. Il nostro è diventato trimestrale prima di tutto perchéci siamo accorti che in un mese non riuscivamo a raccogliere tanti articoli dafare un giornale. Sappiamo con quali persone abbiamo a che fare e non vogliamoforzarle per ottenere un prodotto falso o artefatto. Il secondo motivo è la mancanzadi fondi. Per fotocopiare 50 copie di 16 fogli in A4 ci chiedono 750 mila lire, inbianco e nero, poi ce lo coloriamo noi. E ce lo finanzia interamente la nostra Cooperativa.Abbiamo anche chiesto un finanziamento alla USL, ma la risposta è statanegativa, anche se abbiamo fatto la proposta che poteva servire anche agli altriCentri. Ma niente da fare.Vorrei dire due paroline a proposito del coordinamento. Il coordinamento esistegià. Tutti noi siamo il coordinamento e il fatto di aver voglia di incontrarci èuna cosa importante. Non serve tanta etichetta, perché altrimenti va a finire chequesta bella compagnia diventa troppo importante, troppo seriosa e perdiamo anchequesta possibilità di incontrarci e di rivederci. Così la vedo io.Volevo rispondere anche all’amico di Terni che diceva “I nostri utenti sonovenuti qua e non hanno avuto il coraggio di parlare, perché hanno sentito paroloni...”.Ognuno si esprime come può, cioè, se non riusciamo a capire i paroloni, resteremosempre ignoranti, questo è il mio pensiero. Ognuno si esprime con il propriolinguaggio.FRANCA IZZO“Nuovo abitare”, LivornoVolevo dire che, ascoltando le parole che non conoscevo, chiedendo ed informandomisul loro significato, guardando sul vocabolario e sulle enciclopedie, lamia conoscenza di parole è aumentata ed è aumentato anche il mio modo di rapportarmicon gli altri e di seguire meglio il linguaggio delle altre persone. L’anno scorsoLeonardo sottolineava le parole difficili e poi mi chiedeva cosa volessero dire.Oggi ha parlato con paroloni. Forse qualcuno non ha capito, ma non è che lui hasparato parole che non sa cosa vogliono dire. Con noi utenti, come educatore, ha unatteggiamento amichevole, scherzoso, ma anche di insegnamento.75
SERGIO PERSICHINI“Viale Trieste”, TerniUsare un linguaggio comprensibile a tutti, credo sia un momento estremamentepositivo. Nessuno ha fatto l’Università senza prima aver fatto le elementari, percui nessuno è obbligato ad inseguire il significato delle parole. Io credo che siacompito dell’educatore cominciare a stare un po’ più vicino all’utente, se è veroche questa differenza c’è. Questo è tutto.<strong>LE</strong>ONARDO TOMEI“Nuovo abitare”, LivornoNon vivo tutto questo come polemica. Assolutamente. Io ho voluto cercare didare un taglio al mio intervento per dare uno stimolo a noi operatori - che lavoriamoall’interno delle riviste, quindi lavoriamo con le parole e, anche al di là delleriviste, quotidianamente parliamo con le persone che hanno problemi - per aprireuna riflessione sull’uso delle parole, su come usiamo le parole, su come ogni parolapuò avere un significato per una persona ed un altro significato per un’altra persona.Mi rendo conto che forse ho sbagliato un po’ il taglio dell’intervento. O meglio,era un ambito non proprio idoneo, non totalmente idoneo, diciamo così. Hovoluto essere anche un po’ provocatorio per aprire una discussione e un dibattito,come mi sembra, in parte, sia anche avvenuto. Però non perdo mai di vista il mioessere operatore che quotidianamente ha a che fare con le parole e con persone che,in qualche modo, debbono intendere queste parole. Allora è mio sforzo primario farintendere ciò che dico.BARBARA CAVAGNERO“Il pianeta di Ostut”, Martina Franca, TarantoVorrei fare due annunci pubblicitari. Uno è rispetto al giornale Il pianeta diOstut che nel prossimo numero farà controinformazione e faremo un numero specialesulla pace, perché nella redazione tutti quanti hanno trovato delle valide soluzionialternative al conflitto, tipo “regalare un risico sia a Bush che a Bin Laden”,così la finiranno di rompere l’anima. Per cui, se avete soluzioni alternative a questoconflitto che ci sta stritolando l’anima, mandatecele che le pubblichiamo.L’altro annuncio pubblicitario, invece, riguarda stasera, nella sala al piano terrenodi questa struttura. Il Servizio di Massafra, sempre in provincia di Taranto, haportato per stasera alle nove uno spettacolo: “Il Donchisciotte”, caricandosi scenarie compagnia bella dalla Puglia fin qua. Quindi, stasera, invece di stare in giro sottola pioggia, vi invito ad andarlo a vedere!76
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CARLA NOLLEDICentro di salute menta
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BRUNA CIMENTIComitato Italiano per
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Maurizio, un cittadino, nel senso c