litazione neuromotoria, ma ad una riabilitazione che ha il primum movens nellasalvaguardia della cognitività, della confidenza, della complicità.Il gruppo di lavoro operante nella RSA, se adeguatamente preparato, formato,informato e motivato è una sorgente inesauribile di proposte, iniziative, lettura deibisogni, è il motore trainante del lavoro con la persona anziana e non per la personaanziana.Perché questo percorso di animazione… Perché esprimersi attraverso il corpocon movimento, segno grafico, voce, è un modo per manifestare la propria presenzae la propria utilità al mondo. Perché ogni persona ha, o meglio è, un corpo equesto corpo è il tramite essenziale per entrare in contatto con il mondo, indipendentementedal quadro patologico. Perché la creatività non è un dono di nascita, maun potenziale che va educato e coccolato. Perché anche la persona più limitata, ferita,malata privilegia un senso (chi l'udito, chi il tatto…); osservare per scoprirequal è il senso privilegiato consente di partire dalle risorse della persona. Perchégrazie alla memoria del corpo, la persona può ricollegarsi ad esperienze e significatidel suo passato. Perché il corpo e le sue parti (l'occhio, la mano, la bocca) sonosimboli universali che fanno parte di un bagaglio di archetipi che tutti possediamoe utilizziamo più o meno consapevolmente.Angelo, Bepi, Bernardo, Giacomino, Giovanni, Rosa, Severina, Silvia, Ugo,questi i gioca-attori dell'esperienza di animazione.OcchioLavoriamo sull'occhio, sullo sguardo, sul filo immaginario che ci collega etesse la trama delle relazioni.Giochiamo col potere dello sguardo; il potere di entrare in relazione, mantenendola distanza; ed è un buon punto di partenza.Proviamo a chiudere gli occhi a guardare con gli occhi di dentro; Angelo, immersonel suo sguardo interno, percepisce il colore e la musica delle sue emozionie la sa svelare a noi, occhi esterni, col movimento del corpoCi immergiamo nel mare delle emozioni; le esprimiamo col movimento del telomare:rabbia, paura, gioia. Severina percepisce le emozioni nella pancia, Silvia nel cuore.Rosa e Giovanni bendano, chiudono gli occhi, come per proteggersi dal poteredello sguardo altrui. Bepi è curio, ama le trasparenze.Orecchio-boccaOrecchio simbolo della comunicazione ricevuta e passiva; bocca simbolo dellacomunicazione trasmessa e attiva.Giacomino: i suoi movimenti ripetitivi di contatto con bocca e orecchie sembranoindicarci che queste sono zone significanti. Proponiamo un lavoro sulla voce(sulla risata con le vocali), il canto, l'uso dell'armonica a bocca e del fischietto.Il filo della melodia esce della bocca e conduce, quasi come il pifferaio magico,dalla tensione alla distensione.Silvia prima ascolta, poi manifesta il suo senso muscolare del ritmo: esce unritmo veloce come la sua parlata; si compiace di armonizzarsi col ritmo esterno;infine ricorda una vecchia canzone e la bocca fino a quel momento serrata si apreper cantare. Bernardo non sa parlare ma scopre con entusiasmo la possibilità di incideresul mondo esterno, col suono del battito delle sue mani: è lui a dare il tempoal movimento di chi è in scena.125
Il suono acquatico del bastone della pioggia richiama il movimento fluido delmare e prelude all'avvolgimento e al contatto.Angelo verbalizza le sue sensazioni di contatto e massaggio della schiena colbastone, usando le parole in modo analogico:Onda di mareA piano a pianoDietro al colloCome l'onda di mare;il corno lungo sulla schienacome l'onda di mare.Le forze costringono il mareSi sente un rumore di suono,da una parte e dall'altraa piano a piano.TattoIl tatto, senso primario della comunicazione, la pelle, confine tra sensazioni interneed esterne.La mano piccolo corpoMani che come corpi afferrano,giocano,imprigionano,parlano…FRANCA IZZOAssociazione Mediterraneo, LivornoLa nostra è un’associazione fra utenti e cittadini che vivono in rapporto paritarioall’interno dell’associazione. Svolgiamo assieme varie attività sportive e culturali,ma soprattutto puntiamo sulla salvaguardia della salute mentale.Con me c’è Luca che è il segretario dell’associazione e facciamo parte entrambidel Consiglio direttivo. Noi siamo utenti e collaboriamo in autonomia colServizio. Infatti oggi siamo qui non con i finanziamenti del Servizio, ma con i finanziamentiassociativi e in parte personali.Facciamo anche parte della redazione della rivista “Nuovo abitare” di Livornoe collaboriamo a questa rivista in veste di soci. Luca, per esempio, cura la parte distributiva.Fino ad oggi la nostra rivista è stata gestita dall’USL con la collaborazionedegli operatori. Dal prossimo numero sarà la nostra associazione ad occuparsi ditutto: dalla raccolta delle interviste, alla stesura degli articoli, all’impaginazione.Tutto questo sarà possibile grazie al finanziamento della Provincia per un corso diinformatica finalizzato a questo. La testata, comunque, resterà sempre dell’ASL.126
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MARIACARLA FRANCESCHINIGruppo di au
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EVELINA MONTONEIl Giallosole, Chiva
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