ERSILIA GUASTAFIERROGruppo teatrale “Salotto con ghiaia”, Chivasso, TorinoVorremmo raccontarvi la nostra esperienza del gruppo teatrale che è un grupponato in un Centro diurno, ma ve ne parleranno meglio Franco, Francesco e Paoloe vi faremo anche vedere alcuni pezzi dello spettacolo che abbiamo fatto l’annoscorso.FRANCO COLOMBETTIGruppo teatrale “Salotto con ghiaia”, Chivasso, TorinoIo è da nove mesi che frequento il centro ed ho svolto molte attività, ma quella chemi è servita di più è stata l’arteterapia e, insieme a questa, il teatro. Mi è servito per ritrovareme stesso, perché non ho mai avuto stima di me stesso e la sto recuperando frequentandoil Centro di salute mentale. Parlo poco, perché sono timido.FRANCESCO ATZORIGruppo teatrale “Salotto con ghiaia”, Chivasso, TorinoIl gruppo nasce nell’anno 2000, a fine ottobre, in occasione della manifestazione“Altri modi, altri mondi” organizzata dal Centro di Salute Mentale di Chiasso,ASL 7.La proposta, alla quale le persone hanno individualmente aderito, prevedevainizialmente una rappresentazione di “Ombre cinesi” con contenuto da creare. Volontari,utenti del Servizio, operatori hanno pian piano creato il gruppo. È stata inventatauna storia: “Ballare nell’oscurità e poi... finalmente la luce” dai partecipantial gruppo di auto aiuto. Questa è stata scritta in un momento di difficoltà del gruppodi auto aiuto e dei partecipanti. Il poter raccontare tale sofferenza ad un pubblicoesterno ed estraneo al mondo della psichiatria ci ha permesso di sentirci più liberi.Il gruppo teatro ha incominciato a muoversi iniziando a rappresentare, plasmare,dar vita, sviluppare i contenuti dello scritto. Si è quindi, a poco a poco, delineatala nostra modalità di rappresentazione: una voce fuori campo legge la storia e gliattori si esprimono attraverso il movimento e l’espressione mimica.Inizialmente, come detto, ci era stato chiesto di rappresentare la storia con lamodalità delle ombre cinesi, cioè gli attori avrebbero dovuto stare dietro un grandetelo bianco illuminato da una luce proveniente dal fondo del teatro. Dopo alcuneprove dietro il telo ci siamo accorti che il risultato non era per noi appagante perchési perdevano movimenti per noi importanti, tutte le espressioni mimiche e parte delsenso. Stupendoci, abbiamo preso l’importante e coraggiosa decisione di apparireallo ‘scoperto’. Abbiamo così tagliato il telo e ci siamo presentati in pubblico senzaveli protettivi.139
Il nostro piccolo repertorio è costituito da due spettacoli: il primo ha come temala solitudine, la sofferenza, l’angoscia; il secondo spettacolo è avvenuto in occasionedi una manifestazione organizzata dal Comune di Chivasso, “100 stradeper giocare”, rivolto ad un pubblico di bambini accompagnati dai genitori. Per questospettacolo abbiamo fatto un collage di fiabe, quasi tutte modificate da noi, acontenuto allegro, divertente ed educativo. Ci siamo così permessi di esprimerci inun modo più divertente e gioioso, nonostante i contenuti fossero comunque per noiimportanti.Ad essere sinceri, le due rappresentazioni hanno riscosso un buon successo,ciò ci ha incoraggiato a fare dei progetti e siamo intenzionati a costruire un repertoriodi spettacoli teatrali da esibire all’esterno del circuito della psichiatria come unvero gruppo teatrale.Il gruppo ha iniziato ad incontrarsi una volta alla settimana per due ore in unlocale del Centro di Salute Mentale. Inizialmente era costituito da 3 volontari, 4operatori e 4 utenti tutti non professionisti. Solo una persona aveva esperienza diteatro.Qualche settimana prima del nostro primo spettacolo - dicembre 2000 - abbiamo,ovviamente, intensificato gli incontri. Attualmente il gruppo si è modificatoed allargato accogliendo nuovi partecipanti. Abbiamo, inoltre, deciso di darci unnuovo spazio per gli incontri, uno spazio esterno al Centro di Salute Mentale percominciare a definirci come un gruppo autonomo nei confronti degli aspetti strettamentepsichiatrici e dare una connotazione di apertura al sociale con un progetto.È stato così individuato un luogo di ritrovo con caratteristiche simili al nostro progetto.Si tratta della sede di un agriturismo in collina aperta al pubblico, che ha giàospitato dei gruppi teatrali, esterni al mondo psichiatrico, dando loro lo spazio peresprimersi.L’ospitalità e l’accoglienza del gestore e di tutto il personale dell’agriturismosono state incondizionate, concedendoci anche generose merende. Abbiamo a disposizioneampi locali per i nostri incontri e per le prove. Abbiamo finalmente decisodi darci un nome: “Salotto con ghiaia”.Il gruppo, pur avendo orari, tempi e luoghi ben definiti e precisi, non è restrittivorispetto all’accoglienza e ai contenuti. Qualcuno si è inserito condividendo ilprogetto e dicendo di farne parte. Altri hanno partecipato o partecipano solo occasionalmentesenza finalità di recitare, ma usando il gruppo come spazio per esprimereil proprio momento di sofferenza.La nostra modalità di rappresentazione è caratterizzata dall’espressione deicontenuti non verbalmente, ma attraverso i movimenti del corpo, nell’utilizzo dellamimica facciale. La nostra voce fuori campo legge la storia ed il resto del gruppo laesprime. Ogni attore ha così la possibilità di interpretarla secondo le proprie emozionidel momento, perché non è vincolata da un copione strutturato, da imparare amemoria. Sono i nostri movimenti che raccontano e ci raccontano, non la nostravoce. Per questo motivo, pur mantenendo stabile la storia da raccontare, può variareil, modo di esprimerla a seconda delle emozioni e dello stato d’animo e tradottedai movimenti della mimica.140
- Page 1:
UTENTI FAMIGLIE OPERATORI CITTADINI
- Page 5 and 6:
INCONTRO DELLE REDAZIONI DEI GIORNA
- Page 7 and 8:
LUIGINA MARIANI, Genova ...........
- Page 9 and 10:
Dal coordinamento è nato anche un
- Page 11 and 12:
comunque sempre una dimensione vers
- Page 14 and 15:
L’ABITARE INSIEMEROBERTO PEZZANOD
- Page 16 and 17:
PAOLO VANZINIAssociazione Self Help
- Page 18 and 19:
che è sopravvissuto a Villa Bellos
- Page 20 and 21:
fino alla fine del nono giorno, qua
- Page 22 and 23:
Il supporto si esprime attraverso l
- Page 24 and 25:
Termino leggendovi l’ultima parte
- Page 26 and 27:
AURORAFamiglia accogliente, VeronaM
- Page 28 and 29:
ROBERTO PEZZANODipartimento di salu
- Page 30 and 31:
MADDALENA CAMPANELLAGruppo di auto
- Page 32 and 33:
MARIACARLA FRANCESCHINIGruppo di au
- Page 34 and 35:
EVELINA MONTONEIl Giallosole, Chiva
- Page 36 and 37:
MARIA GRAZIA BALCISERIGruppo Appart
- Page 38 and 39:
La casa esterna peraltro, nell’es
- Page 40 and 41:
Dall’esperienza maturata in quest
- Page 42 and 43:
prima presentazione pubblica del no
- Page 44 and 45:
Al momento delle dimissioni si fa i
- Page 46 and 47:
Quindi, secondo il punto di vista d
- Page 48 and 49:
ROBERTO PEZZANODipartimento di Salu
- Page 50 and 51:
Giovedì 4 ottobre, pomeriggio, sal
- Page 52 and 53:
tutti voi. Ognuna delle nostre reda
- Page 54 and 55:
diventare giornale ed essere un man
- Page 56 and 57:
do di riviste chiuse ciascuna nel p
- Page 58 and 59:
(pensate ad un violino e ad una sua
- Page 60 and 61:
Dapprima con le gite e le visite in
- Page 62 and 63:
ANTONIO PELLEGRINO“Tam Tam”, To
- Page 64 and 65:
Volevo anche riallacciarmi alla que
- Page 66 and 67:
MARTA ZACCARDI“Zabaione di pensie
- Page 68 and 69:
PAOLO VANZINI“Non ho idea”, Ver
- Page 70 and 71:
utile anziché impegnarla tutto il
- Page 72 and 73:
IRMA GIAVARA“Il Clan/destino”,
- Page 74 and 75:
CARLA CAPPELLI“Spiragli”, Monte
- Page 76 and 77:
NICOLA CRISTINI“Centropagina”,
- Page 78:
ROMANO TURRI“LIberalamente”, Tr
- Page 81 and 82:
arriva da molto lontano, con la spe
- Page 83 and 84:
e l’anno prossimo, quando avremo
- Page 85 and 86:
di di terracotta e bisogna pensare
- Page 87 and 88:
mio fratello. Sono responsabile e a
- Page 89 and 90: Questo primo cambiamento di rapport
- Page 91 and 92: passare, implicitamente, che anche
- Page 93 and 94: dello scambio si articola su vari l
- Page 95 and 96: Questa cosa è molto importante, pe
- Page 97 and 98: lo di persone nel gruppo, è la ten
- Page 99 and 100: La filosofia dell’auto aiuto ci s
- Page 101 and 102: problemi non ce ne sono stati: hann
- Page 103 and 104: pletamente in tutte le sue realtà,
- Page 105 and 106: ciano i tempi e il lavoro, invece f
- Page 107 and 108: molto moderni, quindi, moduli con 5
- Page 109 and 110: Non, quindi, il modo improvvisato,
- Page 111 and 112: 110
- Page 113 and 114: A questo scopo abbiamo intrapreso u
- Page 115 and 116: CLAUDIA PERTUSICentro Psico Sociale
- Page 117 and 118: Poi c’è anche l’Associazione d
- Page 119 and 120: hanno provocato disturbo, difficolt
- Page 121 and 122: seduta partecipano dieci utenti. Ha
- Page 123 and 124: offre”. E il suo “offrirsi” n
- Page 125 and 126: "Il progetto di superamento dei man
- Page 127 and 128: Il suono acquatico del bastone dell
- Page 129 and 130: MARTA ZACCARDIDipartimento di Salut
- Page 131 and 132: Noi dovevamo dare una risposta a qu
- Page 133 and 134: tra operatori del Dipartimento di s
- Page 135 and 136: Da quel momento sono accadute molte
- Page 137 and 138: Le persone intelligenti, credo, usa
- Page 139: zienti si sono incontrati con il gr
- Page 143 and 144: MICHELA CAMPIGLIAAssociazione “Di
- Page 145 and 146: già grande cosa. Sembra che più o
- Page 147 and 148: CARLA NOLLEDICentro di salute menta
- Page 149 and 150: mi, anzi, c’è bisogno di essere
- Page 151 and 152: dato nel tempo, permettendo di fare
- Page 153 and 154: Le sezioni locali, pur autonome, ri
- Page 155 and 156: utenti, siano andate negli anni man
- Page 157 and 158: BRUNA CIMENTIComitato Italiano per
- Page 159 and 160: devo molte responsabilità, perché
- Page 161 and 162: 180, per cui si ritorna indietro -
- Page 163 and 164: 162
- Page 165 and 166: Maurizio, un cittadino, nel senso c