tutti voi. Ognuna delle nostre redazioni pubblicherà sulla propria rivista un articolodi protesta ed invierà la rivista al giornale che ha pubblicato l’articolo incriminatorio.Io penso che 40 riviste con articoli di protesta che giungono sui tavoli di unquotidiano, fanno pensare!Tutto quanto fin qui detto costituisce l’utilità delle nostre riviste e l’utilità delnostro coordinamento. Quando, però, si inizia un percorso insieme è doveroso pensareda subito anche al futuro. Quale può essere il futuro del nostro coordinamento?Il futuro del nostro coordinamento è formato da idee, proposte, suggerimenti. Inostri suggerimenti, quelli di Liberalamente, sono soprattutto tre: incrementare “Ladalia”; darsi un nome ed un logo; darsi una segreteria.Incrementare “la Dalia”“La Dalia”, il giornale del nostro coordinamento, è formato da sole 4 pagine,tant’è vero che io lo chiamo “foglio” e non lo chiamo ancora “giornale” o “rivista”.Ma “La Dalia” può crescere e diventare un giornale di 8 o di 12 pagine continuandoad arrivare nelle vostre redazioni in forma completamente gratuita.Noi vi chiediamo soltanto di spedirci i vostri articoli e possibilmente corredatida foto o disegni, al resto ci pensiamo noi.Molti di voi, a volte, mi hanno chiesto: “Ma che tipo di articoli dobbiamo inviare?”.La risposta è semplice. “La Dalia è il giornale del nostro coordinamento,quindi si può pubblicare tutto ciò che può interessare alle altre 40 redazioni. Inoltresi può pubblicare, per esempio, la convocazione di un convegno o di una tavola rotonda,oppure una mostra o quant’altro, che si svolge nelle vostre città. Si può pubblicareanche un articolo o una poesia di un utente, se ciò può essere interessanteper il resto delle redazioni.Naturalmente, dicendo “si può pubblicare” non intendo mettere in mostra unasorta di regolamento. Il mio vuole essere solo un suggerimento, perché La Dalianon è solo un inserto di Liberalamente, ma è un giornale di tutti voi, anche se vienestampato qui da noi.Ricordo ancora una volta, per coloro che non lo sapessero, che i vostri articolili dovete spedire entro il 10 di ogni mese al seguente indirizzo: “Redazione di Liberalamente,c/o Centro salute mentale - Via Petrarca n. 1 38100 Trento. Tel. 0461-985826, Fax 0461-264112, E-mail: psichiatriatn@mail.tn.it.” È importante indirizzareFax ed E-mail “all’attenzione di Romano Turri”.Il nomeMolte volte (quasi sempre) ci definiamo come Coordinamento delle redazionidelle riviste degli utenti dei centri di salute mentale.A parte la lunghezza di questo nome, ci sono troppe preposizioni uguali (delle,degli, dei, di), e quindi troppi complementi d’agente che rende la sintassi non dicosbagliata, ma poco corretta.La nostra Redazione ha pensato, quindi, un nome più breve, senza troppe preposizioni,ed ha pensato anche ad una sigla: Coordinamento delle Riviste della SaluteMentale, e la sigla è Co.Ri.Sa.Me.La nostra redazione, inoltre, ha ideato e disegnato un logo che portiamo allavostra attenzione ed alla vostra approvazione. (Il logo viene proiettato tramite lalavagna luminosa).51
Darsi una segreteriaIn qualsiasi coordinamento che si rispetti esiste sempre una segreteria allaquale i membri che compongono il coordinamento possono rivolgersi in qualsiasimomento e per ogni occasione. Anche noi, quindi, dobbiamo darci una segreteria,sia essa in sede stabile o in forma itinerante tenuta, cioè, per un certo periodo, peresempio due anni, da ciascuna delle nostre redazioni.Naturalmente, una segreteria, per poter funzionare, deve essere munita, oltreche di telefono e di fax, anche di posta elettronica. Noi di Liberalamente ci proponiamo,con la vostra approvazione ad essere la sede della nostra segreteria. Grazie.BARBARA CAVAGNERO“Il Pianeta di Ostut”, Martina Franca, TarantoRingrazio Romano per aver anche quest’anno reso possibile l’incontro fraquanti si occupano di carta stampata, riabilitazione e cultura. L’essere qui oggi significache c’è un grande interesse intorno a questo fenomeno dei giornali degli u-tenti. Questo specialissimo connubio fra queste tre variabili, carta stampata, culturae riabilitazione, rende gli addetti ai lavori dei giornali degli utenti, responsabili diqualcosa di più di un prodotto di laboratorio. Tutti conosciamo l’importante funzioneriabilitativa dei laboratori e, sicuramente conosciamo il rischio che intercorrefra il desiderio di veder realizzato un buon prodotto e l’abbandono di questo desiderioin funzione di una attività di riabilitazione che favorisca il processo di empowermentdegli utenti coinvolti.Spesso accade che nei laboratori si lavori con grande attenzione e tenacia alprodotto finale e che questo finisca per diventare la riabilitazione stessa. Quando siha a che fare con il prodotto “giornale”, la questione prodotto/riabilitazione si fapiù complessa, in quanto esso è di per sé, e nella sua elaborazione, qualcosa di piùcomplesso di un mobile restaurato, qualcosa di più piccante di un pasto caldo. Nonè un manufatto sterile, amorfo, freddo e cadavere ma, al contrario, è un essere viventein grado di integrare con chi lo consuma, mostrando i volti e le idee di quantilo scrivono.Ma i nostri giornali in che prospettiva si pongono? Assolvono prima alla funzioneriabilitativa di un laboratorio (con tutte le domande che questo si trascina dietro),o si pongono nella prospettiva inquietante, pericolosa, stimolante, di fare anchecultura, informazione, di informare?Ovvero, anche nascendo in un ambito riabilitativo, si pongono nella prospettivadi diventare giornali e non giornalini, o si fermano sulla soglia dello strumentoriabilitativo? E se giornali, si interrogano sulla funzione propria di questi o rimangonoin bilico fra il diario di bordo e la ricetta di cucina?Potrei dire, anche se, ma voglio invece sottolineare, proprio perché, nascononell’ambito della salute mentale, ed in particolar modo, come giornali degli utenti,sarebbe auspicabile che lo sforzo di tutti noi si svolgesse verso l’informazione e laformazione, sarebbe auspicabile che le buone pratiche che portano un giornalino a52
- Page 1: UTENTI FAMIGLIE OPERATORI CITTADINI
- Page 5 and 6: INCONTRO DELLE REDAZIONI DEI GIORNA
- Page 7 and 8: LUIGINA MARIANI, Genova ...........
- Page 9 and 10: Dal coordinamento è nato anche un
- Page 11 and 12: comunque sempre una dimensione vers
- Page 14 and 15: L’ABITARE INSIEMEROBERTO PEZZANOD
- Page 16 and 17: PAOLO VANZINIAssociazione Self Help
- Page 18 and 19: che è sopravvissuto a Villa Bellos
- Page 20 and 21: fino alla fine del nono giorno, qua
- Page 22 and 23: Il supporto si esprime attraverso l
- Page 24 and 25: Termino leggendovi l’ultima parte
- Page 26 and 27: AURORAFamiglia accogliente, VeronaM
- Page 28 and 29: ROBERTO PEZZANODipartimento di salu
- Page 30 and 31: MADDALENA CAMPANELLAGruppo di auto
- Page 32 and 33: MARIACARLA FRANCESCHINIGruppo di au
- Page 34 and 35: EVELINA MONTONEIl Giallosole, Chiva
- Page 36 and 37: MARIA GRAZIA BALCISERIGruppo Appart
- Page 38 and 39: La casa esterna peraltro, nell’es
- Page 40 and 41: Dall’esperienza maturata in quest
- Page 42 and 43: prima presentazione pubblica del no
- Page 44 and 45: Al momento delle dimissioni si fa i
- Page 46 and 47: Quindi, secondo il punto di vista d
- Page 48 and 49: ROBERTO PEZZANODipartimento di Salu
- Page 50 and 51: Giovedì 4 ottobre, pomeriggio, sal
- Page 54 and 55: diventare giornale ed essere un man
- Page 56 and 57: do di riviste chiuse ciascuna nel p
- Page 58 and 59: (pensate ad un violino e ad una sua
- Page 60 and 61: Dapprima con le gite e le visite in
- Page 62 and 63: ANTONIO PELLEGRINO“Tam Tam”, To
- Page 64 and 65: Volevo anche riallacciarmi alla que
- Page 66 and 67: MARTA ZACCARDI“Zabaione di pensie
- Page 68 and 69: PAOLO VANZINI“Non ho idea”, Ver
- Page 70 and 71: utile anziché impegnarla tutto il
- Page 72 and 73: IRMA GIAVARA“Il Clan/destino”,
- Page 74 and 75: CARLA CAPPELLI“Spiragli”, Monte
- Page 76 and 77: NICOLA CRISTINI“Centropagina”,
- Page 78: ROMANO TURRI“LIberalamente”, Tr
- Page 81 and 82: arriva da molto lontano, con la spe
- Page 83 and 84: e l’anno prossimo, quando avremo
- Page 85 and 86: di di terracotta e bisogna pensare
- Page 87 and 88: mio fratello. Sono responsabile e a
- Page 89 and 90: Questo primo cambiamento di rapport
- Page 91 and 92: passare, implicitamente, che anche
- Page 93 and 94: dello scambio si articola su vari l
- Page 95 and 96: Questa cosa è molto importante, pe
- Page 97 and 98: lo di persone nel gruppo, è la ten
- Page 99 and 100: La filosofia dell’auto aiuto ci s
- Page 101 and 102: problemi non ce ne sono stati: hann
- Page 103 and 104:
pletamente in tutte le sue realtà,
- Page 105 and 106:
ciano i tempi e il lavoro, invece f
- Page 107 and 108:
molto moderni, quindi, moduli con 5
- Page 109 and 110:
Non, quindi, il modo improvvisato,
- Page 111 and 112:
110
- Page 113 and 114:
A questo scopo abbiamo intrapreso u
- Page 115 and 116:
CLAUDIA PERTUSICentro Psico Sociale
- Page 117 and 118:
Poi c’è anche l’Associazione d
- Page 119 and 120:
hanno provocato disturbo, difficolt
- Page 121 and 122:
seduta partecipano dieci utenti. Ha
- Page 123 and 124:
offre”. E il suo “offrirsi” n
- Page 125 and 126:
"Il progetto di superamento dei man
- Page 127 and 128:
Il suono acquatico del bastone dell
- Page 129 and 130:
MARTA ZACCARDIDipartimento di Salut
- Page 131 and 132:
Noi dovevamo dare una risposta a qu
- Page 133 and 134:
tra operatori del Dipartimento di s
- Page 135 and 136:
Da quel momento sono accadute molte
- Page 137 and 138:
Le persone intelligenti, credo, usa
- Page 139 and 140:
zienti si sono incontrati con il gr
- Page 141 and 142:
Il nostro piccolo repertorio è cos
- Page 143 and 144:
MICHELA CAMPIGLIAAssociazione “Di
- Page 145 and 146:
già grande cosa. Sembra che più o
- Page 147 and 148:
CARLA NOLLEDICentro di salute menta
- Page 149 and 150:
mi, anzi, c’è bisogno di essere
- Page 151 and 152:
dato nel tempo, permettendo di fare
- Page 153 and 154:
Le sezioni locali, pur autonome, ri
- Page 155 and 156:
utenti, siano andate negli anni man
- Page 157 and 158:
BRUNA CIMENTIComitato Italiano per
- Page 159 and 160:
devo molte responsabilità, perché
- Page 161 and 162:
180, per cui si ritorna indietro -
- Page 163 and 164:
162
- Page 165 and 166:
Maurizio, un cittadino, nel senso c