Venerdì 5 ottobre, pomeriggio, sala AESPERIENZE, CONFRONTO, DIBATTITOMELISSA FAZIONCentro diurno “Il Tulipano”, Legnago, VeronaBuongiorno a tutti, mi chiamo Melissa Fazion, sono un’operatrice del CentroDiurno ‘Il Tulipano’ di Legnago.Oggi viviamo in una condizione in cui, come sappiamo, l’identità delle personeche hanno problemi psichici è una identità debole. Sappiamo infatti che, comeconseguenza degli anni di malattia, gli utenti si rinchiudono in se stessi e si isolanodentro le loro esperienze fallimentari fatte di autosvalutazione e di riduzione delleaspettative, creando dei vortici negativi di isolamento e di emarginazione che selasciati a se stessi tendono a mantenersi ed incrementarsi. Inoltre, in questi tempi dicrisi dei legami sociali, sono venuti meno quei fattori di protezione costituitidall’integrazione in un tessuto comunitario.Per la promozione della salute mentale serve allora, secondo noi, creare situazionied occasioni che consentano alle persone di tornare ad esprimersi in modo attivo,ossia:1. migliorare le capacità di comunicazione interpersonale, familiare e sociale;2. migliorare le capacità di progettazione e autogestione nella vita quotidiana;3. migliorare la qualità della vita.È importante che queste abilità non si limitino solo all’interno di una strutturaprotetta, ma vengano portate all’esterno. In pratica si tratta di promuovere il coinvolgimentodella comunità, perché questa non deleghi solo agli ‘addetti ai lavori’ lacapacità di far fronte alle proprie esigenze di salute, ma sia direttamente protagonistadi questo processo.Il nostro obiettivo è quello di completare l’offerta di una rete di prestazioni,già presenti sul territorio, con una serie di interventi atti a realizzare una ‘tela’ diffusache regga la rete. Con questo, intendiamo in primo luogo il moltiplicare le occasionidi scambio e ridistribuire le opportunità, attraverso pratiche collettive, culturalie sportive che, da un lato, aiutano l’individuo e la famiglia a non isolarsi e,dall’altro, aumentino le risorse a cui si può attingere, perché avere più risorse - e lerelazioni lo sono - aumenta la capacità e il senso di competenza delle persone. Ilnostro percorso, quindi, mira a:1. rinforzare la rete sociale già presente sul territorio;2. aumentare le competenze sia degli utenti che del contesto familiare e sociale;3. promuovere validazione, ossia, fare in modo che gli utenti si riconoscano esiano riconosciuti come protagonisti all’interno della società.111
A questo scopo abbiamo intrapreso un progetto da noi chiamato “Mente fresca”con il quale ci siamo proposti di realizzare dei percorsi di scambio, comunicazionee riconoscimento reciproco, puntando su tre aspetti:L’informazione attraverso la realizzazione di un giornale che si chiama “Mente fresca”cogestito da utenti, familiari, operatori e destinato a diffondere immagini, racconti,esperienze realistiche di problemi e bisogni comuni. Un altro tipo di informazioneè il cosiddetto ‘Progetto scuola’, che viene svolto in collaborazione conl’Assessorato alla Cultura del Comune di Legnago, le scuole medie superiori e ilProvveditorato agli studi e che ha, come obiettivo, l’organizzazione di alcuni incontriper combattere lo stigma e i pregiudizi che, purtroppo, sono ancora numerosiin materia di salute mentale. A tale proposito, voglio ricordare che il Progetto scuolaè iniziato l’anno scorso coinvolgendo l’Istituto Agrario di Legnago e, con nostragrande sorpresa, ha avuto un particolare successo, molto interesse, tanto chequest’anno ci hanno già interpellato e coinvolti con altre due scuole.Gli spazi d’incontro. Attraverso il progetto “Amleto & C.”, che utilizza gruppi dimusica creativa e di animazione teatrale, per costituire una vera e propria compagniain vista della realizzazione di una rappresentazione, alla quale stiamo lavorandogià dall’agosto dello scorso anno. Il progetto “Matti dalle gare” che propone diutilizzare lo sport, in particolare la pallavolo, come momento di aggregazione e socializzazionetra gli utenti e la comunità. Nel corso dell’anno abbiamo partecipato atornei sia con altri centri della regione, sia con squadre amatoriali della zona. Abbiamopartecipato alla giornata ‘I giovani e lo sport’ promossa dal Provveditoratoagli studi e dalle scuole medie superiori di Legnago e, per concludere, siamo reducida un torneo di pallavolo svoltosi all’Isola d’Elba, che ci ha dato la possibilità, perla prima volta, di trascorrere una settimana di vacanze stimolando in questo modola nascita e il rafforzamento di alcune amicizie.Le reti di supporto. Abbiamo contribuito alla nascita dell’Associazione di volontariato‘La calamita’ composta da utenti e non. Attraverso ‘La calamita’ abbiamo datoluogo ad alcuni progetti, come il ‘Progetto weeck end’ e l’organizzazione digruppi di auto aiuto per utenti e familiari. Ricordo anche il servizio ‘Telefono amico’,gestito da volontari, e la collaborazione con l’AITSAM di Legnago.Tutto ciò equivale a passare dalla cura del disagio alla creazione di ‘percorsidi agio’ che, attraverso il rafforzamento delle connessioni con il proprio ambientedi vita, puntano ad una qualità complessiva dell’ambiente sociale.Concludo con una frase di Vaclav Havel, che mi piace molto: “Non possiamoaspettarci di raccogliere i fiori che non abbiamo mai piantato”. Grazie.112
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Maurizio, un cittadino, nel senso c