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LE PAROLE RITROVATE

Convegno nazionale di Trento 2001 - Le Parole Ritrovate

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mi riallaccio proprio al discorso dell’affidamento in una nuova famiglia, che misembra l’esperienza di Collegno, di quel signore che era da tanti anni in ospedale eche invece ha ritrovato il suo ambiente di vita che gli ha permesso di migliorare lasua vita e di stare meglio. Volevo solo dire questo. Grazie.E<strong>LE</strong>NA VAN WESTERHAUTUnità Operativa di Psichiatria, Cinisello Balsamo, MilanoAscoltando i vari interventi ho fatto qualche riflessione. Mi pare che si sottolineasempre l’importanza del rapporto, della relazione. Soprattutto in alcune testimonianze,sia di persone con problemi di salute mentale che di persone con un ruolodi operatori, è emerso l’aspetto che noi chiamiamo di amicalità. Il rapporto diamicalità è un rapporto di apertura, che va al di là dei confini della scrivania e dellabarriera che c’è solitamente fra l’operatore o il volontario e la persona che ha problemi.Questo aspetto, secondo molti di noi, è un po’ l’aspetto chiave che determinail cambiamento e che, in parole molto semplici, è quello che di cui ciascuno di noiha bisogno: relazioni di amicalità, di solidarietà, di assolto. Qualcuno mi ascolta,ascolta finalmente il mio sapere, quello che io so, anche se ho problemi psichiatrici.Questa modalità di relazione, secondo noi, è quella che poi porta a grossi risultatidi cambiamento ed è emersa, oggi, in molte testimonianze e in molti discorsi fatti.Il cambiamento importante, sostanziale, non sta soltanto nella struttura, nellemura, ma nel rapporto all’interno di questa struttura, di queste mura. Se parliamo,invece, di territorio e di case di proprietà dell’utente, quello che deve cambiare è ilrapporto che abbiamo noi operatori e i volontari, che io preferisco chiamare cittadiniattivi, perché la parola volontariato si riferisce sempre a qualcuno che lavora‘per’ e non ‘con’.Questo cambiamento determina anche il cambiamento della “patologia”. Personalmentene sono certa, anche per l’esperienza di Cinisello, dove io lavoro e acui hanno accennato prima Maddalena e Grazia. Devo dire che per le persone chevivono in questi appartamenti, che sono di loro proprietà, e dove vivono da soli oinsieme ad altri, c’è stato un abbassamento di ricoveri in SPDC del 70% nel giro didue anni e mezzo, tre anni. E non è poco!Questo significa che la qualità della vita cambia attraverso il rapporto, attraversola relazione, attraverso quelle cose semplici, informali di cui molto spesso cidimentichiamo. Noi operatori andiamo a ricercare chissà quali grandi cose, cispremiamo per fare diagnosi, per capire quale intervento fare e poi, magari, nondiamo valore e considerazione al fatto che questa persona, comunque, ha un amico,ha qualcuno che le vuole bene. E queste sono le piccole grandi cose che sono importantianche per noi cosiddetti ‘normali’.44

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