Venerdì 5 ottobre, mattinaCULTURA E PRATICA DELLA CONDIVISIONERENZO DE STEFANIServizio di salute mentale, TrentoBen ritrovati a chi di voi era già qui ieri, benvenuti a quanti sono arrivati ostanno arrivando oggi. Questa mattina i nostri lavori prevedono due interventi dipersonaggi di grande spessore. Arturo Paoli, teologo di grande fama internazionale,che molti di voi hanno già sentito ieri sera nella presentazione del suo libro e GiuseppeLumia, deputato, relatore alla Camera dell’importante Progetto obiettivo“Tutela della salute mentale”.Lo dicevo già ieri: il Convegno dell’anno ha riavviato una stagione fortunataper “Le parole ritrovate”. In Italia stiamo suscitando interessi e consensi anche al dilà di quelli che erano i nostri sogni e le nostre aspettative, perché ormai siamo presentidalla Sicilia a Bolzano. E questo, è ovvio, ci fa molto piacere.Dal punto di vista formale e sostanziale la nostra Azienda sanitaria questoConvegno lo ha voluto e condiviso e non a caso è qui oggi con noi il Direttore Generaledell’Azienda a portarci il suo saluto, il suo contributo di pensiero. Oltreall’Azienda sanitaria, che ne è l’animatrice, c’è stata una forte collaborazione conla Regione che ha messo a disposizione i locali e che ha prodotto tutto il materialeinformativo e gli atti del 2000 che voi avete ricevuto in cartelletta. Infine c’è la collaborazioneparticolarmente importante con il Comune di Trento con cui, non daoggi, lavoriamo assieme, proprio nello spirito del fare con, che è quello che ci caratterizza.Lascio la parola a Letizia De Torre, che è l’assessore alle politiche sociali delComune di Trento, poi al dottor Carlo Favaretti, che è il Direttore dell’Azienda sanitariae poi sentiremo Arturo Paoli.<strong>LE</strong>TIZIA DE TORREAssessore alle Politiche sociali del Comune di TrentoLa città di Trento è molto soddisfatta di poter ospitare questa quarta edizionede “Le parole ritrovate” perché si inseriscono molto bene in quello che la città stavivendo in questo periodo.Innanzitutto vi porto il saluto del Sindaco di Trento, Alberto Pacher. Un salutoparticolare, ovviamente, a tutti quelli che vengono da fuori città, soprattutto a chi79
arriva da molto lontano, con la speranza di essere in grado di “ordinare” un po’ disole per tutti e favorire anche una passeggiata nel nostro centro storico.Dicevo che questo titolo, “Le parole ritrovate”, si inserisce bene nel programmache la città di Trento sta portando avanti in questo momento. Potrei infatti definirequesta fase di lavoro in corso nella nostra amministrazione, la reciprocità ritrovatadentro la città, le relazioni ritrovate. Stiamo infatti facendo una grande pianificazioneintegrale, direi, dentro la città che riguarda la parte urbanistica e la partesociale e tutte queste pianificazioni hanno a cuore un concetto, che è quello difare in modo che la città bella, quella che costruiamo, abbia dei luoghi, degli spazi,dei momenti, dei suoi tempi, una sua organizzazione che ci permetta di avere dellebuone relazioni. Che ci permetta di avere dei luoghi dove ci si possa incontrare inmodo naturale, con buone prassi di scambi tra vicini, tra persone nella città. Quindiquesto Convegno si inserisce bene in questo momento in cui stiamo facendo dellescelte forti anche per poter far sì che tutti i cittadini, anche quando vivono momentiparticolari e difficili della loro vita, come può essere per l’anzianità o per una malattia,possano rimanere lì dove vivono, nella loro casa, possibilmente, o comunquenel loro quartiere, nel loro territorio.Stiamo facendo sì che i servizi, ad esempio i servizi sociali del Comune possanoincominciare a lavorare insieme con le pratiche della vita quotidiana, in modoche anche il vicino, il volontariato, tutto quello che poi va sotto il nome di terzosettore, ci aiuti a costruire un benessere che non viene da un’organizzazione, danorme, da una burocrazia, ma un benessere che viene proprio dalla qualità delle relazionidentro la città. Quindi è bene che questo Convegno sia a Trento, perché ciaiuta anche a sottolineare quanto tutto questo è importante.Credo che in questi giorni in cui, aprendo la radio, sentiamo bollettini di altrotipo, in questi giorni in cui abbiamo visto la fragilità delle nostre città appoggiatesolo su organizzazione e tecnologia, in questo momento, credo che dobbiamo ritornarealla cosa più importante che è quella di capire che siamo fatti gli uni per glialtri e che, senza questa realtà nella nostra vita di ogni giorno, non possiamo perseguirela felicità che forse è l’obbiettivo di ogni nostro agire e di ogni nostra politicadentro la città. Quindi auguri sinceri per questo vostro Convegno.CARLO FAVARETTIDirettore Generale Azienda provinciale per i servizi sanitari, TrentoDesidero portare a tutti voi il mio saluto personale e il saluto della Aziendaprovinciale per i servizi sanitari del Trentino. L’Assessore alle politiche sociali dellaProvincia autonoma di Trento mi ha pregato di portare anche il suo saluto a tuttivoi in quanto impossibilitato ad intervenire, perché il venerdì mattina c’è la riunionedella Giunta provinciale e in questo momento è impegnato in Giunta.Desidero ringraziare il dottor De Stefani e tutti i suoi collaboratori per questainiziativa che ormai è entrata nella tradizione della nostra città e della nostra provinciae desidero ringraziare il Comune di Trento nella persona dell’assessore De80
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