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LE PAROLE RITROVATE

Convegno nazionale di Trento 2001 - Le Parole Ritrovate

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arriva da molto lontano, con la speranza di essere in grado di “ordinare” un po’ disole per tutti e favorire anche una passeggiata nel nostro centro storico.Dicevo che questo titolo, “Le parole ritrovate”, si inserisce bene nel programmache la città di Trento sta portando avanti in questo momento. Potrei infatti definirequesta fase di lavoro in corso nella nostra amministrazione, la reciprocità ritrovatadentro la città, le relazioni ritrovate. Stiamo infatti facendo una grande pianificazioneintegrale, direi, dentro la città che riguarda la parte urbanistica e la partesociale e tutte queste pianificazioni hanno a cuore un concetto, che è quello difare in modo che la città bella, quella che costruiamo, abbia dei luoghi, degli spazi,dei momenti, dei suoi tempi, una sua organizzazione che ci permetta di avere dellebuone relazioni. Che ci permetta di avere dei luoghi dove ci si possa incontrare inmodo naturale, con buone prassi di scambi tra vicini, tra persone nella città. Quindiquesto Convegno si inserisce bene in questo momento in cui stiamo facendo dellescelte forti anche per poter far sì che tutti i cittadini, anche quando vivono momentiparticolari e difficili della loro vita, come può essere per l’anzianità o per una malattia,possano rimanere lì dove vivono, nella loro casa, possibilmente, o comunquenel loro quartiere, nel loro territorio.Stiamo facendo sì che i servizi, ad esempio i servizi sociali del Comune possanoincominciare a lavorare insieme con le pratiche della vita quotidiana, in modoche anche il vicino, il volontariato, tutto quello che poi va sotto il nome di terzosettore, ci aiuti a costruire un benessere che non viene da un’organizzazione, danorme, da una burocrazia, ma un benessere che viene proprio dalla qualità delle relazionidentro la città. Quindi è bene che questo Convegno sia a Trento, perché ciaiuta anche a sottolineare quanto tutto questo è importante.Credo che in questi giorni in cui, aprendo la radio, sentiamo bollettini di altrotipo, in questi giorni in cui abbiamo visto la fragilità delle nostre città appoggiatesolo su organizzazione e tecnologia, in questo momento, credo che dobbiamo ritornarealla cosa più importante che è quella di capire che siamo fatti gli uni per glialtri e che, senza questa realtà nella nostra vita di ogni giorno, non possiamo perseguirela felicità che forse è l’obbiettivo di ogni nostro agire e di ogni nostra politicadentro la città. Quindi auguri sinceri per questo vostro Convegno.CARLO FAVARETTIDirettore Generale Azienda provinciale per i servizi sanitari, TrentoDesidero portare a tutti voi il mio saluto personale e il saluto della Aziendaprovinciale per i servizi sanitari del Trentino. L’Assessore alle politiche sociali dellaProvincia autonoma di Trento mi ha pregato di portare anche il suo saluto a tuttivoi in quanto impossibilitato ad intervenire, perché il venerdì mattina c’è la riunionedella Giunta provinciale e in questo momento è impegnato in Giunta.Desidero ringraziare il dottor De Stefani e tutti i suoi collaboratori per questainiziativa che ormai è entrata nella tradizione della nostra città e della nostra provinciae desidero ringraziare il Comune di Trento nella persona dell’assessore De80

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