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LE PAROLE RITROVATE

Convegno nazionale di Trento 2001 - Le Parole Ritrovate

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NICOLA CRISTINI“Centropagina”, Schignano, PratoVorrei fare un annuncio. Noi spediamo il nostro giornale a tutti voi. L’ho speditoa “Il folletto” e mi è ritornato indietro, perché forse l’indirizzo era incompleto.Io ho scritto Piazzale di Collemaggio - L’Aquila e mi è tornato indietro. Se in questasala c’è qualcuno del Folletto...Visto che ci sono nuove redazioni e che molte non ci conoscono, vorrei parlareun po’ del nostro giornalino. Il nostro è diventato trimestrale prima di tutto perchéci siamo accorti che in un mese non riuscivamo a raccogliere tanti articoli dafare un giornale. Sappiamo con quali persone abbiamo a che fare e non vogliamoforzarle per ottenere un prodotto falso o artefatto. Il secondo motivo è la mancanzadi fondi. Per fotocopiare 50 copie di 16 fogli in A4 ci chiedono 750 mila lire, inbianco e nero, poi ce lo coloriamo noi. E ce lo finanzia interamente la nostra Cooperativa.Abbiamo anche chiesto un finanziamento alla USL, ma la risposta è statanegativa, anche se abbiamo fatto la proposta che poteva servire anche agli altriCentri. Ma niente da fare.Vorrei dire due paroline a proposito del coordinamento. Il coordinamento esistegià. Tutti noi siamo il coordinamento e il fatto di aver voglia di incontrarci èuna cosa importante. Non serve tanta etichetta, perché altrimenti va a finire chequesta bella compagnia diventa troppo importante, troppo seriosa e perdiamo anchequesta possibilità di incontrarci e di rivederci. Così la vedo io.Volevo rispondere anche all’amico di Terni che diceva “I nostri utenti sonovenuti qua e non hanno avuto il coraggio di parlare, perché hanno sentito paroloni...”.Ognuno si esprime come può, cioè, se non riusciamo a capire i paroloni, resteremosempre ignoranti, questo è il mio pensiero. Ognuno si esprime con il propriolinguaggio.FRANCA IZZO“Nuovo abitare”, LivornoVolevo dire che, ascoltando le parole che non conoscevo, chiedendo ed informandomisul loro significato, guardando sul vocabolario e sulle enciclopedie, lamia conoscenza di parole è aumentata ed è aumentato anche il mio modo di rapportarmicon gli altri e di seguire meglio il linguaggio delle altre persone. L’anno scorsoLeonardo sottolineava le parole difficili e poi mi chiedeva cosa volessero dire.Oggi ha parlato con paroloni. Forse qualcuno non ha capito, ma non è che lui hasparato parole che non sa cosa vogliono dire. Con noi utenti, come educatore, ha unatteggiamento amichevole, scherzoso, ma anche di insegnamento.75

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