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Piero Vassallo “La restaurazione della filosofia ... - Maconi, Antonio

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Gentile nelle prime pagine <strong>della</strong> sua ‘Introduzione alla <strong>filosofia</strong>’, dedicate espressamente<br />

alla concezione umanistica del mondo” 54 .<br />

Sviluppando le intuizioni dell’ultimo Gentile, Sciacca ha proposto il programma<br />

dell’umanesimo perenne, che è protagonista ma anche vittima <strong>della</strong> civiltà del lavoro e dei<br />

miti edonistici e materialistici. “Sciacca, al pari di Gentile, è giustamente preoccupato,<br />

perché l’interpretazione economicistica del lavoro, gravemente riduttiva, consentirebbe lo<br />

stabilimento di una società solo di tecnici e funzionale, in cui tutto è perfettamente<br />

organizzato, anche il pensare e il volere, e non secondo l’ordine <strong>della</strong> verità spirituale, ma<br />

secondo quella <strong>della</strong> funzionalità tecnica; si instaurerebbe in tal modo la livellazione dei<br />

valori individuali e si verificherebbe di fatto l’annullamento, o almeno in qualche modo la<br />

definitiva regolamentazione meccanicistica e automatizzata <strong>della</strong> persona umana” 55 .<br />

Dall’opera di Gentile i pensatori postmoderni possono agevolmente ricavare i criteri utili<br />

al superamento dell’illusoria e avvilente dialettica tra individualismo liberale e solidarismo<br />

cattocomunista 56 , e per organizzare senza ambiguità la difesa <strong>della</strong> persona umana.<br />

Del resto, Sciacca ha mostrato, in anni non sospetti, l’inclinazione a sinistra <strong>della</strong> strada,<br />

che oggi è concordemente battuta dagli adelphi di Benedetto Croce e dagli orfani del<br />

Sessantotto: "Al marxismo contemporaneo, nelle sue forme più consequenziali, non è<br />

estraneo questo concetto nietzschiano: l'uomo futuro quale lo creerà la società comunista,<br />

sarà totalmente diverso dall'uomo quale lo ha costruito la società borghese, l'uomo di<br />

domani (o l'uomo perfetto) non sarà più quest'uomo, ma un altro, strutturalmente diverso,<br />

tanto è vero che non avrà bisogno né di un ordine giuridico-statale né di un ordine morale,<br />

né avrà più bisogni di sorta. Così l'antiproletario Nietzsche, esaltatore dei valori <strong>della</strong><br />

nobiltà e del sangue, si può riconoscere nell'esaltazione marxista <strong>della</strong> società omogenea,<br />

incarnazione dell'uomo assoluto e perfetto, anch'egli al di là del bene e del male e non<br />

umano, niente umano; e come tale, negazione dell'uomo e dell'umano" 57 .<br />

Sciacca è giunto a questa conclusione guidato dall’istinto dell’umanista, che risale alla<br />

radice metafisica di tutti i problemi sociali, scansando le mode e i luoghi comuni del talk<br />

show. “Per quanto veri e pressanti possano essere, come lo sono nell’odierna temperie, i<br />

problemi sociale, economico, giuridico e politico non sono né fondanti né fondamentali;<br />

non stanno alla radice. Sono invece radicali i problemi metafisico e ontologico, morale e<br />

religioso, quelli che pone l’essere dell’uomo, che dell’uomo stesso è la verità e il bene, i<br />

quali non possono ricevere una risposta esauriente dall’economia e dalla politica, ma<br />

dall’ontologia e dalla metafisica, cioè da un’indagine sull’essere dall’essere” 58 .<br />

Nelle parole che concludono l’opera di Sciacca, forse si può sentire l’eco del nobilissimo<br />

testamento spirituale di Giovanni Gentile, delle splendide parole intese a mostrare, nella<br />

<strong>filosofia</strong> cristiana di Vico, “il segreto <strong>della</strong> <strong>filosofia</strong> che concilia l’uomo con Dio, e gli fa<br />

sentire dentro non so che di divino che lo eleva al di là di tutti i limiti dell’umano e di tutte<br />

54<br />

Cfr.: “Assonanze umanistiche tra Sciacca e Gentile”, in Aa. Vv., “Michele Federico Sciacca e la <strong>filosofia</strong><br />

oggi”, op. cit., vol. II, pag. 514-515.<br />

55<br />

Ibidem.<br />

56<br />

Opportunamente, Pozzo citava le pagine di “Genesi e struttura <strong>della</strong> società”, nelle quali si afferma<br />

l’equidistanza tra liberalismo e socialismo, entrambe filiazioni del naturalismo massonico.<br />

57<br />

Michele Federico Sciacca, "L'uomo questo squilibrato", Marzorati, Milano 1959, pag. 192 in nota. E’ peraltro<br />

nota l’influenza del marxista <strong>Antonio</strong> Labriola (oltre quella di un autore fumoso e indecifrabile come Johann<br />

Herbart) nella formazione di Benedetto Croce<br />

58 2<br />

Cfr.: Michele Federico Sciacca, “Prospettive sulla metafisica di san Tommaso”, Città Nuova, Roma 1975 .<br />

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