Piero Vassallo “La restaurazione della filosofia ... - Maconi, Antonio
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I risultati ottenuti dalla predicazione maritainiana sono perfettamente in linea con<br />
lo spirito del nefasto Bloy: l’isolamento la paralisi <strong>della</strong> destra tradizionalista,<br />
insorgente contro le rovinose suggestioni emanate dalla Germania asiatista; la<br />
distruzione – a tutto vantaggio dei nazisti - del legame che stava faticosamente<br />
costituendosi tra la Chiesa cattolica e la destra anti-tedesca; la giustificazione del<br />
modernismo rinascente nel partito dei sostenitori <strong>della</strong> Spagna comunista 274 .<br />
Maritain era perfettamente consapevole delle perplessità che la tortuosa ideologia<br />
esposta in “Umanesimo integrale”, destava nella curia romana. Nel 1936, infatti,<br />
scriveva al futuro cardinale Charles Journet: “Da parte di Roma percepisco grandi<br />
malintesi. E’ attraverso la Chiesa che cercheranno di colpirmi. Per quale ragione<br />
ho sempre avuto una certa paura del cardinal Pacelli, di cui varie persone<br />
simpatizzanti dell’Action française, mi hanno decantato la santità tornando da<br />
Roma?” 275<br />
Affermatosi come restauratore <strong>della</strong> metafisica, in un ambiente avvelenato dalla<br />
crisi modernistica, Maritain dichiarò con rumorosa insistenza la rigida fedeltà alla<br />
dottrina di san Tommaso d’Aquino. Fedeltà formalmente onorata, come riconoscono<br />
anche certi critici agguerriti 276 , tra il 1906, anno <strong>della</strong> conversione, e il 1925, anno<br />
<strong>della</strong> pubblicazione del suo capolavoro, il saggio critico su Lutero, Cartesio e<br />
Rousseau.<br />
All’esame dei critici avveduti, le sue opere fondamentali, quelle degli anni<br />
successivi alla svolta del 1926, opere che sono dedicate all’innovazione <strong>della</strong><br />
teologia <strong>della</strong> storia, rivelano, invece, l’influenza di Hugues-Félicité-Robert de<br />
Lamennais e di Léon Bloy, piuttosto che l’impronta del tomismo autentico.<br />
Gli indizi <strong>della</strong> dipendenza dal fumoso Bloy sono specialmente diffusi nelle<br />
opere d’impianto teologico dell’ultimo Maritain. Nel trattato “Dieu et la permission<br />
du mal”, raccolta delle conferenze tenute nel 1963, Maritain, ad esempio, esamina la<br />
tesi di san Tommaso, secondo cui Dio non ha un’idea del male e ne trae un principio<br />
equivoco: “In Dio non c’è l’idea del male perché le idee di Dio sono creatrici e<br />
l’idea del male è un non essere” 277 .<br />
Ora va osservato, in via preliminare, che, se lo Pseudo Dionigi ha sostenuto che il<br />
male, in sé, non esiste, San Tommaso, per avanzare verso la soluzione del problema<br />
posto dell’attrazione esercitata dal male, dimostra che non è sufficiente escludere la<br />
nozione di male in sé, in quanto ciò che per natura è appetibile ha anche la natura di<br />
bene: “Quod autem habet rationem appettibilis, habet rationem boni” 278 .<br />
274 Al riguardo <strong>della</strong> collaborazione tra destra cattolica e destra fascista in funzione anti-nazista cfr. il<br />
saggio di Davide Sabatini, “L’internazionale di Mussolini”, Tusculum, Frascati 1998.<br />
275 Jean-Luc Barré, op. cit., pag. 372.<br />
276 Ad esempio il dotto teologo Julio Meinvielle (Buenos Ayres 1905-1973), autore, tra il 1935 e il<br />
1967, dei saggi su Maritain, che don Ennio Innocenti ha raccolto nel volume “ Il cedimento dei cattolici<br />
al liberalismo”, Sacra Fraternitas Aurigarum in Urbe, Roma 1991, riconosceva lealmente la profondità<br />
delle obiezioni del Maritain prima maniera al mito del progresso.<br />
277 Dieu et la permission du mal, III.<br />
278 De Malo, questio prima, responsio.<br />
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