Piero Vassallo “La restaurazione della filosofia ... - Maconi, Antonio
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Inoltre Vico ha oltrepassato la cometa di Bayle, ed ha liquidato l’ipotesi groziana, che<br />
immaginava la possibilità del progresso civile etsi si Deus non daretur, provando che il<br />
cammino <strong>della</strong> civiltà ebbe inizio dal risveglio del pudore, virtù infusa dalla provvidenza per<br />
destare negli uomini il timor di Dio. “Le nazioni tutte incominciarono dal culto di una<br />
qualche divinità”.<br />
Ora il pudore è la trama <strong>della</strong> ricerca di Del Noce, al quale l’ispirazione vichiana ha<br />
dettato una risposta all’incombente “totalitarismo <strong>della</strong> dissoluzione”.<br />
Del Noce, pur sbagliando la previsione sui significati che avrebbe assunto la tecnologia,<br />
aveva annunciato il rovesciamento del progressismo illuminista in un decadentismo<br />
distruttivo, l’adelphismo galoppante, contro il quale sarebbero state inutili tutte le obiezioni<br />
escogitate dal pensiero reazionario.<br />
Ora la nuova scienza di Vico, proprio perché immune dalla suggestione reazionaria, nulla<br />
concede al decadentismo e perciò si applica vittoriosamente a quella storia dell’apostasia<br />
moderna, che rappresenta la discesa del popolo ateo dai gloriosi miti dello scientismo ai riti<br />
tribali dell’ecologia post umana.<br />
Prima <strong>della</strong> caduta del muro di Berlino, si è compiuta la rovina delle illusioni<br />
prometeiche e la loro trasformazione nella festa arcadica intorno alle estenuazioni e alle<br />
oscenità dei figli dei fiori e all’allargamento chimico <strong>della</strong> loro già incontrollata<br />
fantasticheria.<br />
Nell’arco di pochi anni, la <strong>filosofia</strong> moderna ha trasformato la figura dell’avanguardia<br />
vertiginosa, che si riconosceva nel proclama con il quale l’astronauta Gagarin rivelava<br />
l’assenza di Dio nel cielo conquistato dai soviet, nell’immagine depressa dell’arcadia<br />
pauperista, rappresentazione dell’umanità naturalizzata e perciò deragliante nelle<br />
convulsioni psicotiche del popolo di Seattle.<br />
Alla meta degli anni sessanta, nella casa editrice Borla, Del Noce aveva attraversato<br />
criticamente le suggestioni <strong>della</strong> destra iniziatica, che allora si apprestava a raccogliere<br />
l’eredità <strong>della</strong> rivoluzione moderna.<br />
Esaurientemente informato sulle inquietanti elucubrazioni di Guénon intorno allo zero<br />
metafisico e sulle intrepidezze libertine di Evola, Del Noce si era convinto <strong>della</strong><br />
vulnerabilità del pensiero reazionario, <strong>della</strong> continuità del moderno nel postmoderno e<br />
pertanto <strong>della</strong> necessità di superare il moderno per un’altra via. Come ha testimoniato Rocco<br />
Montano, questa via passava per la rivalutazione <strong>della</strong> scienza vichiana, nella quale Del<br />
Noce contemplava la sola “rivolta contro il mondo moderno” non dipendente dagli errori<br />
surrettizi <strong>della</strong> <strong>filosofia</strong> moderna.<br />
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