Piero Vassallo “La restaurazione della filosofia ... - Maconi, Antonio
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teologia e in <strong>filosofia</strong>) di una volontà intesa a continuare senza cedimenti ai<br />
pregiudizi dei presunti modernizzatori la politica culturale di Pio IX.<br />
Andrea Dalledonne ha sostenuto che “gli errori moderni, contro i quali la Aeterni<br />
Patris mette in guardia il clero e i fedeli, sono tutti contenuti nel principio<br />
d’immanenza, che ha nel cogito cartesiano la sua prima formulazione e nel<br />
nichilismo di Sartre, il quale si dichiara più cartesiano dello stesso Cartesio, la sua<br />
ultima autenticazione” 227 .<br />
Questo significa che l’attacco del magistero alla <strong>filosofia</strong> immanentistica è<br />
inseparabile dalla sconfessione <strong>della</strong> scolastica decadente, che ha, nel cogito<br />
cartesiano, la sua naturale conclusione.<br />
La “Aeterni Patris” chiude la porta a tutti gli equivoci che hanno alterato la<br />
cultura cattolica, fino ad umiliarla nelle contraddizioni insanabili del “moderno”.<br />
Il primo tangibile risultato dell’appello lanciato dalla “Aeterni Patris” fu la<br />
fondazione e la rapida affermazione dell’istituto di <strong>filosofia</strong> neoscolastica di<br />
Lovanio, da parte di un giovane e geniale studioso, il futuro cardinale Desiré<br />
Mercier 228 .<br />
Mercier concepì il suo istituto come un centro di ricerca, all’interno del quale si<br />
doveva stabilire un confronto tra le tesi di san Tommaso e le tesi elaborate dai<br />
filosofi moderni sul fondamento delle scoperte scientifiche.<br />
Grazie all’attualità del programma e alla affermata e dimostrata autonomia <strong>della</strong><br />
ricerca filosofica, l’istituto di Mercier s’impose all’attenzione degli studiosi<br />
d’indirizzo positivistico, che fino allora avevano ostentato l’indifferenza o disprezzo<br />
nei confronti degli avversari cattolici.<br />
Lo storico <strong>della</strong> neoscolastica Giorgio Giannini al proposito scrive: “Il Mercier si<br />
è distinto specialmente per i suoi studi nel campo <strong>della</strong> psicologia e <strong>della</strong><br />
gnoseologia (indicata quest’ultima con i termini di criteriologia ed epistemologia)<br />
opponendosi con forza al positivismo e affrontando decisamente la problematica<br />
connessa al valore <strong>della</strong> conoscenza umana, il cosiddetto problema critico, nel suo<br />
sviluppo in tutto l’arco del pensiero moderno. Suo scopo fu mostrare la validità<br />
227 Cfr. “Nel centenario <strong>della</strong> Aeterni Patris”, in “Traditio”, a. II, n. 6, giugno 1979.<br />
228 Désiré Mercier (Braine l’Alleud 1851 – Malines 1926) ordinato sacerdote nel 1874, si iscrisse alla<br />
facoltà di <strong>filosofia</strong> dell’università di Lovanio dove il suo maestro Dupont lo guidò all’approfondimento<br />
critico del pensiero moderno facendogli conoscere le opere fondamentali di san Tommaso e i saggi<br />
dell’insigne tomista germanico Joseph Kleutgen. Ultimati brillantemente gli studi e conseguita la<br />
laurea, nel 1877 ebbe l’incarico d’insegnare la <strong>filosofia</strong> nel seminario minore di Malines. Quando<br />
Leone XIII chiese all’episcopato belga di istituire una cattedra universitaria di tomismo la scelta del<br />
card. Dechamp cadde sul giovane professore Mercier. Perfettamente in linea con il programma <strong>della</strong><br />
“Aeterni Patris” e dotato, oltre che di profonda cultura, di un’eccezionale attitudine alla comunicazione,<br />
Mercier iniziò i suoi corsi (inizialmente facoltativi) nel 1881, ed ottenne un successo strepitoso.<br />
Incoraggiato dall’esito felice dei primi corsi e sopra tutto dalla formazione di alcuni validi allievi, nel<br />
1887 Mercier elaborò un piano per la fondazione di un istituto di metafisica. Raccomandato dal<br />
cardinale Pecci (fratello del papa) e dal padre Cornoldi, il piano di Mercier ottenne l’approvazione di<br />
Leone XIII e, nel 1889, il consenso dell’episcopato belga.<br />
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