Piero Vassallo “La restaurazione della filosofia ... - Maconi, Antonio
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Nel nascondimento e nel silenzio eroico del Carmelo 70 , Edith Stein ottenne, tuttavia, il<br />
privilegio di testimoniare lo splendore <strong>della</strong> vita cristiana, nell’orizzonte “<strong>della</strong> gioia senza<br />
fine, <strong>della</strong> felicità senza ombre, dell’amore senza limiti, <strong>della</strong> vita più intensa senza<br />
rilassamento” 71 .<br />
In mezzo al fracasso <strong>della</strong> mondanità plaudente, Martin Heidegger ottenne solo la parte<br />
umbratile del falsario 72 e del disperato, che contempla sbigottito “la corsa del nulla verso il<br />
nulla” 73 .<br />
Per valutare correttamente le figure antitetiche di Martin Heidegger e Edith Stein è però<br />
necessario tentare un’interpretazione <strong>della</strong> controversa scuola fenomenologica, fondata a<br />
Gottinga dal matematico convertito alla <strong>filosofia</strong> da Franz Brentano, Edmund Husserl,<br />
maestro e protettore di entrambi 74 .<br />
“E’ merito storico delle Ricerche logiche di Husserl, ha scritto Edith Stein, in un saggio<br />
dedicato al metodo fenomenologico, di aver elaborato l’idea <strong>della</strong> verità assoluta e <strong>della</strong><br />
conoscenza oggettiva, ad essa corrispondente, in tutta la sua purezza, e di aver regolato fin<br />
in fondo i conti con tutti i relativismi <strong>della</strong> <strong>filosofia</strong> moderna, con il naturalismo, con lo<br />
psicologismo e con lo storicismo. Lo spirito trova la verità non la produce. Ed essa è<br />
eterna. Se la natura umana, se l’organismo psichico, se lo spirito del tempo si trasforma,<br />
allora anche le opinioni degli uomini si trasformano, ma la verità non cambia. Ciò<br />
significava un ritorno alla grande tradizione <strong>della</strong> <strong>filosofia</strong>” 75 .<br />
70<br />
Nel Carmelo di Echt in Olanda, dove era stata trasferita per sottrarla alla persecuzione nazista, in data 9<br />
giugno 1939, Edith Stein dettò il suo testamento spirituale, che concludeva nella formula del totale abbandono<br />
alla volontà di Dio: “Accetto già con gioia la morte che Dio mi ha destinato, nella più completa sottomissione<br />
alla sua santa volontà”. Ad Auschwitz trovò una morte anonima e atroce nelle camere a gas.<br />
71<br />
Edith Stein, <strong>“La</strong> ricerca <strong>della</strong> verità dalla fenomenologia alla <strong>filosofia</strong> cristiana”, a cura di Angela Ales Bello,<br />
Città nuova, Roma 19933, pag. 198.<br />
72<br />
Cornelio Fabro ha sbugiardato Heidegger, dimostrando l’assoluta inverosimiglianza <strong>della</strong> sua rievocazione<br />
dell’incontro “decisivo” con Carl Braig, cfr. “Introduzione a san Tommaso”, Ares, Milano 1996, pag. 280.<br />
73<br />
Ibidem. Fabro scrive che quando Heidegger salì sulla cattedra che era stata di Husserl, “la Stein con grande<br />
rammarico ricordava che il motto dell’Università di Friburgo erano le parole del Vangelo di Giovanni: La<br />
verità vi farà liberi. E commentava sospirando: «Ahimè, quando si pensa a ciò che li è apprezzato e spacciato<br />
per verità c’è da rimanere molto tristi. Codesti maestri tanto elogiati non potranno mai rendere liberi gli<br />
uomini». Cfr.: “Edith Stein, Husserl e Martin Heidegger”, op. cit..<br />
74<br />
Edmund Husserl (Prossnitz 1859-Friburgo in Brisgovia 1938), di famiglia ebraica ma di professione<br />
protestante, dopo la laurea in matematica lavorò come assistente di Weierstrass a Berlino. Edith Stein, che ne ha<br />
tracciato il profilo, sottolinea che “come studioso delle scienze più rigorose ebbe un certo disprezzo per la<br />
<strong>filosofia</strong>, che non gli sembrava affatto una scienza”, cfr. “Che cos’è la fenomenologia”, in <strong>“La</strong> ricerca <strong>della</strong><br />
verità”, op. cit., pag. 56. La sua opinione sulla <strong>filosofia</strong> mutò nel 1864, quando, a Vienna, assistette alle lezioni<br />
Franz Brentano (Marienberg 1838 – Zurigo 1917), un pensatore cattolico di origine italiana, formatosi alla<br />
scuola neoaristotelica di Adolf Trendelenburg, che sosteneva le posizioni <strong>della</strong> metafisica teistica. Divenuto<br />
allievo di Brentano, Husserl pubblicò nel 1891 la “Filosofia <strong>della</strong> matematica” e (nel 1901) le “Ricerche<br />
logiche”, testo fondamentale <strong>della</strong> scuola fenomenologica, alla quale si formarono numerosi pensatori, alcuni dei<br />
quali, in seguito, si allontanarono da lui fra i quali Max Scheler, Hedvig Conrad-Martius, Adolf Reinach, Roman<br />
Ingarden, Martin Heidegger, Edith Stein.<br />
75<br />
“Cfr. “Che cos’è la fenomenologia”, in <strong>“La</strong> ricerca <strong>della</strong> verità”, op. cit., pag. 58. Secondo Angela Ales Bello,<br />
che ha curato con amorevole intelligenza la diffusione <strong>della</strong> <strong>filosofia</strong> di Edith Stein, “come san Tommaso ha<br />
preso l’avvio da Aristotele, così Edith Stein, seguendo l’esortazione paolina «Esaminate tutto e ritenete ciò che<br />
è ottimo», afferma che è possibile andare alla scuola dei Greci e dei moderni, avendo come criterio, per quanto<br />
riguarda la ragione naturale, il ritorno alle cose stesse, di cui aveva parlato Edmund Husserl, il suo maestro di<br />
Gottinga”, cfr.: “Edith Stein Patrona d’Europa”, Piemme, Casale Monferrato, 2000, pag.86. L’autorevole<br />
opinione di Angela Ales Bello è peraltro confermata da un testo di Edith Stein, dove si dichiara: “L’Autrice, che<br />
si è formata filosoficamente alla scuola di Husserl e ha nel linguaggio fenomenologico la sua lingua filosofica<br />
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