Piero Vassallo “La restaurazione della filosofia ... - Maconi, Antonio
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Dal suo canto, Étienne Gilson, in una pagina nella quale è trasparente la sua<br />
propensione per la via modernorum, affermava risolutamente che “Le caractère<br />
propre du XIV e siècle, c’est d’avoir désespéré de l’oeuvre tentée par le XIII e siècle,<br />
ou peut-être plutôt d’avoir usé de la philosophie pour montrer combien avaient vu<br />
juste ces théologiens méfiants qui, dès le XIII e siècle, dénonçaient l’impossibilité<br />
d’appuyer le dogme sur la philosophie. Mieux vaut poser la foi comme telle que de<br />
la fonder su de pseudo-justifications. L’impitoyable critique de Scot par Ockham est<br />
typique de cette situation” 36 .<br />
Sta di fatto è che, a seguito del malinteso stabilito intorno all’essenza <strong>della</strong><br />
tradizione cristiana, si costituì, col pretesto di contrastare l’aristotelismo 37 , un vasto<br />
partito di oppositori alla <strong>filosofia</strong> di san Tommaso. Gli avversari <strong>della</strong> <strong>filosofia</strong><br />
tomistica, sempre senza valide ragioni, spesso con furore eristico, disconobbero e<br />
rifiutarono i progressi compiuti dalla <strong>filosofia</strong> proprio in conseguenza <strong>della</strong> radicale<br />
riforma dell’aristotelismo, per volgersi allo studio <strong>della</strong> logica astratta e <strong>della</strong><br />
scienza sperimentale, studio in sé lecito ma estraneo alla metafisica 38 .<br />
Sofia Vanni Rovighi ha dimostrato egregiamente che nel XIV secolo, a Parigi e ad<br />
Oxford, i maestri delle facoltà delle arti, coerenti con il pregiudizio contro san<br />
Tommaso, trascuravano la ricerca metafisica e s’interessavano quasi esclusivamente<br />
di problemi di fisica (ad esempio <strong>della</strong> caduta dei gravi) 39 .<br />
Dal canto suo Ennio Innocenti, ricostruendo la spinosa vicenda di Matteo Ricci,<br />
ha sottolineato il fatto che la formazione scolastica dei gesuiti, anticipando, in<br />
qualche modo, la pretesa kantiana di ridurre il sapere alle nozioni matematicoscientifiche,<br />
“era notevolissima e forse prevalente sul versante scientifico, con una<br />
degli scolastici celebrati che erano Toledo, Pereira, Fonseca, Suárez. I Conimbricenses, è stato anche<br />
messo in risalto che la <strong>restaurazione</strong> <strong>della</strong> cosiddetta seconda scolastica, dovuta soprattutto agli<br />
scrittori iberici ora indicati, è direttamente legata all’occasionalismo di Arnauld, di Geulincx, Louis de<br />
La Forge, Io. Clauberg e G. De Cordemoy”. Pur con diversa intenzione, Étienne Gilson già osservava<br />
al proposito: “Non si potrebbe in nessun modo fare di Cartesio un filosofo cristiano, ma si oserà<br />
sostenere che la <strong>filosofia</strong> moderna sarebbe esattamente ciò che è, da Descartes a Kant, se non ci<br />
fossero stati cristiani interposti tra la fine dell’epoca ellenistica e il principio dell’era moderna?” Cfr.<br />
“Lo spirito <strong>della</strong> <strong>filosofia</strong> medioevale”, op. cit., pag. 21. Gilson sviluppa la sua considerazione<br />
adducendo l’esempio dell’influsso di Malebranche nel pensiero moderno: <strong>“La</strong> sua dottrina<br />
dell’indimostrabilità dell’esistenza del mondo esterno, combinata con quella <strong>della</strong> visione in Dio,<br />
prepara immediatamente l’idealismo di Berkeley; il suo occasionalismo, che suppone l’impossibilità di<br />
provare nessun’azione transitiva di una sostanza sopra l’altra, prepara immediatamente la critica<br />
rivolta dallo Hume contro il principio di causalità, e basta del resto legge lo Hume per assodare che<br />
egli ha coscienza di mettersi in ciò al seguito di Malebranche”. Id., id., pag. 22-23.<br />
36 Cfr. <strong>“La</strong> philosophie au Moyaen Age”, Payot, Parigi 1944, p. 638.<br />
37 In realtà l’unica vera resistenza all’aristotelismo è costituita dalla <strong>filosofia</strong> di san Tommaso.<br />
38 In questa prospettiva si può dire che l’invito ad abbandonare la ricerca metafisica per dedicarsi alle<br />
scienze sode, con cui Immanuel Kant conclude la “Critica <strong>della</strong> ragion pura”, riflette<br />
(involontariamente) la situazione <strong>della</strong> scolastica decadente.<br />
39 Cfr. la voce “Scolastica”, nell’Enciclopedia filosofica di Gallarate. Ovviamente non è in discussione<br />
la liceità delle ricerche scientifiche ma la riduzione ad esse <strong>della</strong> metafisica, riduzione che anticipa<br />
l’indirizzo unilateralmente tecnicistico, che la cultura europea seguirà a partire da Francesco Bacone.<br />
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