28.05.2013 Views

Piero Vassallo “La restaurazione della filosofia ... - Maconi, Antonio

Piero Vassallo “La restaurazione della filosofia ... - Maconi, Antonio

Piero Vassallo “La restaurazione della filosofia ... - Maconi, Antonio

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

le miserie terrene, senza farlo cedere perciò alla tentazione del maligno, anzi raumiliandolo<br />

ad ora ad ora nel sentimento del nulla che l’uomo è appena si allontani da Dio” 59 .<br />

Naturalmente la soluzione dei problemi che rivelano la contingenza dell’umanità, non si<br />

può trovare nelle fantasie filosofiche e negli inganni intorno all’assoluto immanente nel<br />

pensiero. L’incontro dello spiritualismo con la <strong>filosofia</strong> di san Tommaso, avviene sul<br />

terreno sconvolto dalle sconfitte del Novecento, dalle catastrofi che hanno richiamato<br />

l’umanità al senso del proprio limite. “L’intrinsecità del problema all’uomo è data dal suo<br />

stesso essere di ente finito; infatti la sua naturalis ratio gli detta (dictat), quasi un<br />

imperativo interiore, di sottoporsi (subdatur) a un Essere superiore – quello a cui tutti gli<br />

uomini danno il nome di Dio – a causa delle deficienze (propter defectus) che egli sente<br />

(sentit) in se stesso, nelle quali appunto ha bisogno di essere aiutato e diretto da tale<br />

Essere. Dunque il problema è posto all’interno <strong>della</strong> coscienza riflessa dei nostri limiti:<br />

l’esistenza di Dio è il problema dell’uomo” 60 .<br />

Ora la coscienza dei nostri limiti è data dalla nostra imperfezione ontologica, cioè dalla<br />

composizione di essenza ed esistenza, giacché l’essenza di qualsiasi ente finito è concepibile<br />

anche senza l’esistenza: <strong>“La</strong> necessità dell’actus essendi affinché una essenza esista è prova<br />

dell’esistenza di Dio. Lo è anche la partecipazione: tutto ciò che è per partecipazione<br />

rimanda ad un essere che è per essenza” 61 .<br />

<br />

Contemporaneo di Sciacca e a lui spiritualmente affine, un altro filosofo nato nella<br />

generosa Sicilia, Carmelo Ottaviano 62 , aveva elaborato un progetto per la <strong>restaurazione</strong><br />

filosofica, contemplante la puntuale confutazione di quel criticismo, che agiva sugli autori<br />

cattolici con la forza cieca del tabù e del sortilegio incapacitante.<br />

Ottaviano, per mezzo di un minuzioso e implacabile esame degli ingranaggi labirintici<br />

assemblati da Kant, scoprì l’anello debole <strong>della</strong> catena incantatoria: la straordinaria<br />

confusione tra il processo inteso a dimostrare l’esistenza di Dio e il processo di<br />

determinazione dei suoi attributi.<br />

Allo scopo di screditare e ridicolizzare i risultati <strong>della</strong> metafisica, Kant aveva attuato,<br />

infatti, la assimilazione dei suoi validi procedimenti all’argomento ontologico 63 ,<br />

59<br />

“Giambattista Vico nel secondo centenario <strong>della</strong> morte”, cfr. Opera omnia di Giovanni Gentile, Sanso, Firenze<br />

1968, vol. XVI, pag. 420.<br />

60<br />

“Prospettive sulla metafisica di san Tommaso”, op. cit., pag. 116.<br />

61<br />

Id., pag. 117.<br />

62<br />

Carmelo Ottaviano, Modica 1906 - Catania 1986, si laureò nell’Università cattolica di Milano. Dal 1939 fu<br />

cattedratico di storia <strong>della</strong> <strong>filosofia</strong>, prima nell’Università di Cagliari, quindi nelle università di Napoli e di<br />

Catania. Ottaviano oppose una aggiornata interpretazione <strong>della</strong> metafisica tradizionale al neoidealismo, allora<br />

trionfante. Nel 1936, per i tipi dell’editore Guida di Napoli, pubblicò un’esauriente “Critica dell’idealismo”, un<br />

saggio che ebbe grande risonanza e ben quattro edizioni. Un particolare significato, nell’opera in questione, ha<br />

l’ampio capitolo dedicato all’idealismo di George Berkeley, ascendente scomodo degli idealisti assoluti. Nel<br />

1947 pubblicò, per i tipi <strong>della</strong> Cedam di Padova, un ponderoso saggio sulla “Metafisica dell’essere parziale”,<br />

opera nella quale è proposta una originale versione del realismo. Notevoli i capitoli dedicati alla confutazione di<br />

Kant.<br />

63<br />

L’argomento ontologico, peraltro, era stato confutato da san Tommaso d’Aquino, quasi con le stesse parole di<br />

Kant.<br />

105

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!