Piero Vassallo “La restaurazione della filosofia ... - Maconi, Antonio
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nascondendo che il concetto di causa prima trascina necessariamente l’esclusione<br />
del divenire e in ultima analisi <strong>della</strong> corruttibilità, che è impossibile dimostrare che<br />
tale causa efficiente sia Dio: sarebbe, infatti, impossibile provare che esistono altre<br />
cose oltre quelle corruttibili. Frederick Coplestone, pur considerando l’occamismo<br />
con una certa indulgenza, è costretto a riconoscere che “una volta esibito un siffatto<br />
atteggiamento, non si poté impedire che, secondo i casi, lo scetticismo,<br />
l’agnosticismo o il fideismo ne fossero le naturali conseguenze” 53 .<br />
La reazione delle scuole tomistiche è lenta, poiché (come rammenta Cornelio<br />
Fabro) l’assimilazione delle dottrine dell’Angelico avviene gradualmente e non<br />
senza oscillazioni. “Il frutto più maturo del primo secolo di polemiche tomiste è<br />
l’opera del Capreolo (morto nel 1444) detto il princeps thomistarum: le sue<br />
Defensiones theologiae Divi Thomae Aquinatis danno il panorama esatto <strong>della</strong><br />
situazione nella scuola tomista del XV secolo. ... Il Capreolo segue principalmente<br />
l’opera del Durandello, e la linea maestra del tomismo, stabilita con lui continua<br />
nel Cinquecento con l’ungherese Pietro Nigri (morto nel 1492) e con gli italiani<br />
Paolo Soncinate (morto nel 1494), Crisostomo Javelli (morto nel 1534 ca.), Pietro<br />
da Bergamo ... Francesco de’ Silvestri da Ferrara, commentatore <strong>della</strong> Summa<br />
contra gentiles e pari al Capreolo per fedeltà a san Tommaso” 54 . Purtroppo queste<br />
figure eminenti sono state eclissate dal Caietano (Tommaso de Vio 55 ), e dai suoi<br />
continuatori ispanici (i domenicani Domingo Bañez e Giovanni di san Tommaso 56 ),<br />
che hanno incrementato la tendenza formalistica già in atto all’inizio del XIV<br />
secolo, fino all’ovvia conseguenza: il pacifico naufragio nella sottile e forse<br />
inavvertita distorsione <strong>della</strong> Summa theologiae di san Tommaso per opera del<br />
gesuita Francisco Suárez 57 .<br />
Copleston sostiene decisamente che “in Suárez, come osservavano i suareziani,<br />
l’atteggiamento metafisico fondamentale del tomismo continua inalterato. L’idea<br />
aristotelica di <strong>filosofia</strong> prima come studio o scienza dell’essere in quanto essere è<br />
53 Id., id., pag. 107.<br />
54 Cfr. “Introduzione al tomismo”, op. cit., pag. 114.<br />
55 Tommaso de Vio conosciuto come Caietano (1468-1534) domenicano, studiò a Napoli, Bologna e<br />
Padova. Eletto maestro dell’ordine nel 1508, fu fatto cardinale nel 1517. Nominato legato pontificio in<br />
Germania nel 1518 e vescovo di Gaeta nel 1519. Secondo Copleston la sottigliezza che egli impiegò<br />
nell’interpretazione del concetto di analogia diverge dalla dottrina di san Tommaso e finisce per<br />
condurre all’agnosticismo. Cfr. “Storia <strong>della</strong> <strong>filosofia</strong>”, op. cit., pag. 423.<br />
56 Domingo Bañez domenicano (1528-1604) fu direttore spirituale di santa Teresa d’Avila e consigliere<br />
di Filippo II. Autore di scritti polemici contro Ludovico de Molina forzò la dottrina tradizionale sulla<br />
predestinazione avvicinandosi all’occamismo.<br />
57 Francisco Suárez (Granada 1548 – Lisbona 1617) studiò diritto canonico a Salamanca e insegnò<br />
teologia a Segovia, Salamanca, Valladolid, Roma, Alcalá, Roma, Coimbra. Grande erudito e scrittore<br />
molto prolifico (le sue opere teologiche sono raccolte in ventotto volumi) sostenne la necessità di dare<br />
una solida base metafisica alla teologia e a questo fine produsse un’opera monumentale, le<br />
cinquantaquattro Disputationes metaphysicae. L’intenzione dichiarata di quest’opera e la<br />
riaffermazione del tomismo autentico. Nel 1612 pubblicò il suo capolavoro, il De legibus, testo che<br />
costituisce il fondamento del moderno giusnaturalismo cattolico.<br />
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