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Piero Vassallo “La restaurazione della filosofia ... - Maconi, Antonio

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sacrestani ammaestrati da Elemire Zolla: “il concetto tutto borghese che la storia fosse fatta<br />

dalle classi dirigenti chiuse in casta, trovava nell’organizzazione europea massonica e<br />

carbonara le strade più agevoli per l’instaurazione <strong>della</strong> sua dittatura. ... La rivoluzione<br />

francese prima, l’impero napoleonico poi, i movimenti costituzionalistici infine, erano il<br />

frutto di una <strong>filosofia</strong> massonica, imperniata sul contrasto eterno tra le due verità: quella<br />

dei pochi (iniziati) e quella dei molti (profani) 37 . L’ideologia dei profeti del risorgimento,<br />

pertanto, era oggetto, da parte di Mignosi, di un’analisi disincantata, che ne sottolineava<br />

l’intenzione mistificatoria e la struttura idolatrica: “Il Mazzini vive quello che era il centro<br />

reale dell’unità italiana, ma l’astrasse dalla realtà di fatto. Costruì una religione che non<br />

era la religione del popolo italiano. Creò, insomma, un dissidio di fatto. Solo un Mazzini<br />

cattolico (e non Gioberti) poteva affrontare il problema dell’unità d’Italia” 38 .<br />

Di qui il consenso di Mignosi all’interpretazione <strong>della</strong> romanità, che la cultura del regime<br />

diffondeva per affermare lo spirito dei patti lateranensi. Consenso sul quale cadeva un<br />

accento fortemente polemico nei confronti <strong>della</strong> cultura germanica che aveva inquinato il<br />

risorgimento: <strong>“La</strong> storia di Roma è la preparazione del Regno di Dio. Strappare l’Italia a<br />

questo processo di vita e di primato, confinarla nel novero delle nazioni orfane, privarla<br />

<strong>della</strong> fonte <strong>della</strong> sua legislazione universale, per l’opera di quella dottrina che liberò<br />

l’uomo dalla Chiesa e lo fece re e despota di se stesso: la riforma. Lutero, Rousseau, Hegel:<br />

l’antiromanesimo. ... Basta leggere il convulso e doppio Gioberti, che col Primato serve<br />

Roma e col Rinnovamento la bestemmia, per accorgersi che il nostro Risorgimento aveva<br />

raggiunto, con la breccia di Porta Pia, più che una sua – seppur provvisoria – tappa<br />

l’esaurimento di una sua convulsione negativa” 39 .<br />

Indenne dal servilismo, Mignosi era indotto all’apprezzamento del realismo politico di<br />

Mussolini da un vigile senso critico, che gli mostrava (con decenni di anticipo su Renzo De<br />

Felice) le insidie risorgimentali repliucanti nella dialettica regime-movimento e tradizione<br />

italiana-ideologia germanica. Travasando il concetto di “rivoluzione fascista” in quello di<br />

realismo mussoliniano, Mignosi interpretava i Patti lateranensi come occasione data per<br />

rinunciare all’eredità passiva dell’ideologia germanofila di Vincenzo Gioberti, che ancora<br />

incombeva sulla vita italiana: “accanto al realismo politico di Mussolini, al realismo di chi<br />

non può non riconoscere rivoluzionariamente il fatto, sopravvive in forma emotiva ed<br />

infantile il feticismo di fasi ideologiche e di situazioni definitivamente tramontate. ... Il<br />

Risorgimento italiano ... non può essere che quello che scaturisce dalla Storia d’Italia, da<br />

tutta la sua storia, cioè dalla storia del Papato e del movimento comunale, corporativistico<br />

e guelfo. Il movimento giobertiano, così esplicitamente anticattolico, non era che un tardivo<br />

conato di riforma religiosa e politica, e non poteva coincidere con la storia d’Italia, che è<br />

tutta un antidoto al protestantesimo politico” 40 .<br />

Le tesi di Mignosi sul risorgimento italiano anticipano quelle difese da Francisco Elias de<br />

Tejada durante l’ultimo convegno tradizionalista (Roma 6-7 dicembre 1977, l’ultimo al<br />

quale partecipò) 41 , e perciò confermano il giudizio positivo sull’influsso esercitato dai<br />

filosofi cattolici che iniziarono il loro cammino di ricerca dall’attualismo.<br />

37 Cfr. “Manzoni e l’unità del risorgimento”, Milano 1932.<br />

38 Cfr. “Croce polemista”, nella “Tradizione”, marzo-aprile 1928.<br />

39 “Il Regno del Padre e la Tradizione”, <strong>“La</strong> Tradizione”, genn.-febbr. 1929.<br />

40 Cfr. “Stato etico e stato religioso”, <strong>“La</strong> Tradizione”, mar.giu. 1929.<br />

41 Il testo <strong>della</strong> relazione tejadiana sul risorgimento è stato pubblicato nel volume “Per una cultura<br />

giusnaturalista”, antologia di scritti tejadiani a cura di Tommaso Romano, Thule, Palermo 1981.<br />

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