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Piero Vassallo “La restaurazione della filosofia ... - Maconi, Antonio

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tale mostruosa tesi, ben lontana dal modo di pensare di papa Giovanni. Questi era<br />

ortodosso nel senso completo <strong>della</strong> parola, tradizionalista, ma nel senso giusto e vero di<br />

tale espressione” 196 .<br />

Accertata la continuità del Magistero e smentite la leggenda del papa buono per i<br />

progressisti, è finalmente lecito affermare che le tesi esposte nella “Fides et ratio”<br />

costituiscono una diga a protezione <strong>della</strong> ragione umana insidiata dagli assalti<br />

dell’irrazionalismo nichilistico organizzato anche nella Chiesa cattolica.<br />

La crociata del nuovo millennio consiste nella lotta al de-lirio, che costituisce il fomite<br />

conclamato di quel disagio e di quelle umilianti sofferenze, che accompagnano il cammino<br />

contro natura delle società secolarizzate: suicidi, tossicodipendenze, sfascio delle famiglie,<br />

denatalità, pedofilia, criminalità e teppismo giovanile.<br />

L’ordine dei comportamenti umani, infatti, non può nascere che dall’ordine dei pensieri:<br />

la buona vita non alberga mai nelle menti turbate o sconvolte. Dove regna il disordine<br />

mentale, là irrompe il disordine senza aggettivi.<br />

La prima preoccupazione del papa, pertanto, è ristabilire il sano realismo contro il quale<br />

erano insorti i pre-padri delle sciagure moderne, i grandi detrattori <strong>della</strong> ragione, Lutero e<br />

Kant: <strong>“La</strong> verità, che Dio ci rivela in Gesù Cristo, non è in contrasto con le verità che si<br />

raggiungono filosofando. I due ordini di conoscenza conducono anzi alla verità nella sua<br />

pienezza. L’unità <strong>della</strong> verità è già un postulato fondamentale <strong>della</strong> ragione umana,<br />

espresso nel principio di non contraddizione” 197 .<br />

Il principio di non contraddizione, argine al cieco fideismo, pilastro dell’edificio filosofico<br />

e perciò bersaglio delle strategie eversive, è difeso dal magistero in quanto appartenente al<br />

“nucleo di conoscenze la cui presenza è costante nella storia del pensiero, si pensi, solo<br />

come esempio, ai princìpi di non contraddizione, di finalità, di causalità, come pure alla<br />

concezione <strong>della</strong> persona come soggetto libero e intelligenze e alla sua capacità di<br />

conoscere Dio” 198 . La rivendicazione dell’eredità di san Tommaso d’Aquino non è dettata<br />

da capricciose astrazioni riservate a specialisti capziosi e inarrivabili, ma dall’intento di<br />

garantire una solida formazione agli esponenti <strong>della</strong> cultura cattolica, che la sollecitudine del<br />

bene comune, obbliga a “confrontarsi con le istanze del mondo contemporaneo e cogliere le<br />

cause di alcuni comportamenti per darvi pronta risposta” 199 .<br />

La dottrina di san Tommaso lungi da rappresentare la materia di esercitazioni erudite,<br />

costituisce lo strumento indispensabile alla difesa dell’umanesimo, aggredito da filosofie (si<br />

pensi ai prodotti nietzschiani e heideggeriani) “che hanno preso congedo dal senso<br />

dell’essere”.<br />

La “Fides et ratio” dichiara il denominatore comune di queste filosofie deraglianti e ne<br />

denuncia l’intenzione distruttiva: <strong>“La</strong> lettura nichilista, che è insieme il rifiuto di ogni<br />

fondamento e la negazione di ogni verità oggettiva. Il nichilismo, prima ancora di essere in<br />

contrasto con le esigenze <strong>della</strong> parola di Dio, è negazione dell’umanità dell’uomo e <strong>della</strong><br />

sua stessa identità. Non si può dimenticare, infatti, che l’oblio dell’essere comporta<br />

inevitabilmente la perdita di contatto con la verità oggettiva e, conseguentemente, col<br />

fondamento su cui poggia la dignità dell’uomo” 200 .<br />

196 Cfr. “L’avventura <strong>della</strong> teologia progressista”, op. cit., pag. 17.<br />

197 “Fides et ratio”, § 34.<br />

198 “Fides et ratio”, § 4.<br />

199 “Fides et ratio”, § 60.<br />

200 “Fides et ratio”, § 90.<br />

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