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Piero Vassallo “La restaurazione della filosofia ... - Maconi, Antonio

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Lucio Colletti l’affermazione <strong>della</strong> <strong>filosofia</strong> <strong>della</strong> disperazione, Augusto Del Noce il<br />

dominio di un’ideologia di genere inaudito, il totalitarismo <strong>della</strong> dissoluzione, un forsennato<br />

attacco alla creazione. Di conseguenza si può convenire con Pietro Palumbo quando<br />

sostiene che Bataille, “postfilosofo non accademico”, ha giocato un ruolo molto importante<br />

nel contesto <strong>della</strong> <strong>filosofia</strong> contemporanea, in quanto “presenta un impianto teorico<br />

esplicitamente riferito insieme ad Hegel e a Nietzsche” 221 .<br />

In quest’orizzonte di sintesi, la logora dialettica del padrone e dello schiavo è convertita<br />

in un conflitto metafisico, che oppone la fantasticheria all’ordine naturale, la felicità al<br />

dovere, la creazione alla salvezza, il pneuma al nomos 222 .<br />

Alle categorie <strong>della</strong> scienza economica succedono le categorie <strong>della</strong> metafisica gnostica.<br />

Il “moderno” gira su se stesso: gli autori <strong>della</strong> nuova sinistra, infatti, non hanno adeguato<br />

Hegel al politeismo di Nietzsche, ma, al contrario, hanno immerso l’anticristianesimo<br />

coribantico (e dissolutorio) del Nietzsche torinese nelle acque gnostiche, che Rosenkranz<br />

(anticipando Bataille) dimostrò essere soggiacenti a Hegel 223 .<br />

Al rabbino ateologo Jacob Taubes, che ha trapiantato le intuizioni di Bataille e di Schmitt<br />

nella cultura sessantottina, era evidente che il mito politeista non poteva reggere il confronto<br />

con l’esperienza religiosa <strong>della</strong> Bibbia. Di qui il problema di rettificare la strategia<br />

dell’ateismo rivoluzionario, problema che Taubes risolse combinando il politeismo di<br />

Nietzsche con un’’interpretazione magico-qabbalistica <strong>della</strong> Bibbia 224 . Taubes, pertanto, ha<br />

definito il nuovo protagonista <strong>della</strong> rivoluzione “Sé trascendente e acosmico presente<br />

nell’uomo, un centro acosmico dell’io, un’interiorità ultima e irrelata che corrisponde al<br />

Dio oltremondano. L’idea del pneuma come intima trascendenza dell’uomo fonda nella<br />

gnosi tardoantica, una nuova idea di libertà che, per quel che riguarda le sue conseguenze<br />

mondane, porta ad un anarchismo e ad un libertinismo morale. L’uomo pneumatico è un<br />

homo novus, per cui la legge e la sapienza del mondo non sono più vincolanti. Lo gnostico<br />

pneumatico è il dandy dell’antichità” 225 .<br />

La consacrazione nietzschiana ha causato la sostituzione del lavoratore con il dandy, e<br />

del rivoluzionario in tuta blu con il rivoltoso da salotto, che rivolge la sua protesta poetica<br />

semplicemente mito. La <strong>filosofia</strong> posteriore allo Hegel ha dato l’assalto alla ragione, ha demolito la sua mitica<br />

assolutezza e con essa la validità oggettiva di ogni valore conoscitivo morale, religioso ecc.” Cfr. “L’ora di<br />

Cristo”, Marzorati, Milano 1973 2 (la prima edizione è del 1953), pag, 65-66.<br />

221 Pietro Palumbo, op. cit., pag. 41.<br />

222 Di Marcione, Taubes apprezza particolarmente l’inno che inizia proclamando “O meraviglia delle meraviglie,<br />

che, nonostante questo mondo e il suo Dio, sia possibile una redenzione! A opera del Padre di Gesù Cristo, non<br />

del Creatore di questo mondo”, cfr. <strong>“La</strong> teologia politica di san Paolo”, Adelphi, Milano 1997, pag. 111.<br />

Analoga la teoria di Basilide, che contempla l’antitesi tra l’innocenza dello zero metafisico e la perversità<br />

dell’essere (antitesi dalla quale dipende il nichilismo di Guénon).<br />

223 Per “gnosticismo” s’intende qui il dualismo teologico che contempla il conflitto tra il dio (padre) creatore e<br />

giusto e il dio (figlio) redentore e buono. Dove buono è antitetico a giusto. La formulazione più coerente dello<br />

gnosticismo è quella di Marcione. Al riguardo scrive Taubea: “Il punto cruciale di Marcione è che il Padre di<br />

Gesù Cristo non può coincidere il creator coeli et terrae”, cfr. <strong>“La</strong> teologia politica di san Paolo”, op. cit., pag.<br />

109.<br />

224 Taubes, seguendo le teorie di Oskar Goldberg sul mito, giustificava la trasgressione <strong>della</strong> legge imposta dal<br />

Dio giusto: <strong>“La</strong> <strong>filosofia</strong> di Goldberg può attestare solo che dobbiamo mangiare ancora una volta all’albero<br />

<strong>della</strong> conoscenza per ritornare nella condizione dell’innocenza. Perché questa è la legge del processo<br />

irreversibile <strong>della</strong> storia <strong>della</strong> conoscenza”: Cfr. “Dal culto alla cultura”, in “Messianismo e cultura”, op. cit.,<br />

pag. 122.<br />

225 Jacub Taobes, “Note sul surrealismo”, in “Messianismo e cultura”, op. cit., pag. 227-229. Più avanti (pag.<br />

248), Taubes, rispondendo ad un’obiezione critica di Hans Blumemberg, sottolinea “il risentimento e<br />

l’aggressività <strong>della</strong> gnosi nei confronti degli ordinamenti vigenti”.<br />

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