Piero Vassallo “La restaurazione della filosofia ... - Maconi, Antonio
Piero Vassallo “La restaurazione della filosofia ... - Maconi, Antonio
Piero Vassallo “La restaurazione della filosofia ... - Maconi, Antonio
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Jacques Maritain iniziò a studiare l’opera di san Tommaso nel 1908, dopo un<br />
soggiorno a Heidelberg, dove si era recato al fine di perfezionare la conoscenza <strong>della</strong><br />
<strong>filosofia</strong>. Ad indirizzarlo al tomismo (e all’Action française, il movimento <strong>della</strong><br />
destra, intorno al quale stavano raccogliendosi le più vivaci intelligenze <strong>della</strong><br />
Francia, a cominciare da Maurice Barrès e Paul Bourget) fu il suo direttore<br />
spirituale, il domenicano Humbert Clérissac 256 , che seguirà pazientemente la sua<br />
formazione alla metafisica. Dai colloqui con il suo direttore spirituale, prende forma,<br />
nel 1910, <strong>“La</strong> Science moderne et la raison”, prima opera maritainiana d’intonazione<br />
scolastica, che inaugura una lunga stagione (1911-1925) di fervente attività<br />
nell’Action française, l’organizzazione <strong>della</strong> destra cattolica francese 257 .<br />
La sua adesione è incondizionata: dell’Action française, Maritain condivide anche<br />
le tesi più discutibili e scabrose 258 . Nel 1925, ad esempio, dichiara di non dubitare<br />
del ruolo sovversivo svolto dal popolo ebreo e raccomanda di avviare una “lotta di<br />
salute pubblica contro le società segrete giudeo-massoniche e contro la finanza<br />
cosmopolita” 259 .<br />
aveva conservato tutte le sue discusse opinioni. Oggi possiamo dire che quelle posizioni esprimono – in<br />
forma reticente - le farneticazioni di Bloy sullo Spirito Santo.<br />
256 Padre Clérissac, ingenuamente convinto che solo la <strong>restaurazione</strong> monarchica potesse restituire alla<br />
Chiesa di Francia l’antico prestigio, nutriva simpatia per l’Action française (il movimento nazionalmonarchico,<br />
fondato da Maurice Pujo, Henri Vogeois, Jacques Bainville, Charles Maurras, fortemente<br />
antitedesco e ostile alle filosofie di Bergson, Laberthonnière e Blondel). Maritain, dietro suggerimento<br />
di padre Clérissac, aderì al movimento maurassiano nel 1908 e ne uscì dopo una serie di penose<br />
contorsioni nel 1927, al tempo <strong>della</strong> crisi con la Santa Sede. Crisi provocata dalle concessioni all’errore<br />
tradizionalista (Bonald-De Maistre) da alcune intemperanze polemiche di Maurras, oltre che alle<br />
pressioni dell’episcopato di Germania, che, incapace di vedere la porta tedesca aperta all’influsso<br />
asiatico, disapprovava la dura polemica dell’Action française contro la Germania.<br />
257 Sull’Action française cfr. François Huguenin, “À l’école de l’Action française”, Latès, Parigi 1998.<br />
Sulla fortunata stagione <strong>della</strong> cultura <strong>della</strong> destra francese non mancarono di stendersi le ombre<br />
prodotte dalla <strong>filosofia</strong> di Charles Maurras, un brillante pensatore, al quale va ascritto il merito di aver<br />
denunciato tempestivamente il pericolo costituito dalla romantik, che tuttavia non aveva saputo<br />
chiudere i conti con il tradizionalismo spurio di Bonald e con l’assolutismo <strong>della</strong> monarchia borbonica.<br />
258 Lucidamente, Francesco Perfetti ha visto i limiti dell’ideologia maurassiana nel tentativo di<br />
conciliare il pensiero controrivoluzionario con le istanze del positivismo di Aquguste Comte. Cfr.<br />
“Charles Maurras”, “Il primato <strong>della</strong> politica”, in Aa. Vv., “Omaggio a Maurras nel XX anniversario<br />
<strong>della</strong> morte”, Giovanni Volpe editore, Roma 1972, pag. 33. L’esistenza di tali limiti non ha impedito a<br />
Marce De Corte di affermare che <strong>“La</strong> saggezza di Maurras malgrado lo schiamazzo dei Tartufi, è una<br />
saggezza religiosa, una saggezza, in definitiva cristiana. Quale è il teologo di oggi che, affascinato dal<br />
determinismo <strong>della</strong> storia, potrebbe ancora scrivere questa mirabile massima, degna del tempio di<br />
Delfo, dove splende la libertà dei fanciulli di Dio: «Si è liberi nella misura in cui si è migliori»?”. Op.<br />
cit., pag. 64.<br />
259 Jean-Luc Barré, op. cit., pag. 388. Fin dalle origini dell’Action française (1898) l’antisemitismo è<br />
strettamente connesso al sentimento antitedesco. Nel 1931, sembra per influsso di padre Jean De<br />
Menasce, Maritain ribalterà il suo antisemitismo in un esagerato e quasi superstizioso culto del popolo<br />
eletto, giungendo ad affermare che “Il mondo odia gli ebrei perché si rende conto che gli saranno<br />
sempre soprannaturalmente estranei”, ibidem.<br />
77