28.05.2013 Views

Piero Vassallo “La restaurazione della filosofia ... - Maconi, Antonio

Piero Vassallo “La restaurazione della filosofia ... - Maconi, Antonio

Piero Vassallo “La restaurazione della filosofia ... - Maconi, Antonio

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

protagonista di una lunga, amichevole stagione d’intesa e di collaborazione con il card.<br />

Giuseppe Siri, tomista rigoroso e intransigente.<br />

<br />

Curiosamente è su un altro versante, quello <strong>della</strong> critica condotta all’interno<br />

dell’idealismo, che l’opera di Acri ha rivelato la sua fecondità. Le opere di Trendelenburg e<br />

di Acri mostrarono a Gentile il vicolo cieco dell’immanentismo e gli suggerirono lo schema<br />

<strong>della</strong> riforma dell’idealismo. In tal modo si scatenò quella crisi drammatica, che<br />

ultimamente certificherà l’impossibilità di affermare, con la forza degli argomenti razionali,<br />

le tesi estreme dell’immanentismo coerente e “assoluto” 12 .<br />

La riforma gentiliana <strong>della</strong> dialettica di Hegel è una finestra aperta sulla scena del<br />

fideismo, cioè sulla sconfitta delle pretese scientifiche messe avanti dalla <strong>filosofia</strong> dei lumi<br />

13 .<br />

Gentile, dopo aver creduto a lungo che la soluzione idealistica non sopprima il dualismo<br />

trascendenza-immanenza ma lo giustifichi, stava sperimentando l’impossibilità di sostenere<br />

e provare scientificamente, cioè per mezzo di dimostrazioni logiche, conformi alle trionfali<br />

aspirazioni del razionalismo illuministico e dell’idealismo tedesco un sistema religioso<br />

dell’immanenza un sistema “in cui ogni opacità misteriosa, ogni più oscuro angolo <strong>della</strong><br />

realtà si spiritualizza e traluce nella limpida trasparenza dell’Idea” -. In altre parole: stava<br />

convincendosi che il trapianto <strong>della</strong> teodicea immanentistica (eleatica, spinosiana,<br />

schellinghiana o hegeliana) nel solco <strong>della</strong> tradizione cristiana era irrealizzabile e<br />

ingiustificabile 14 .<br />

Segnale di questa frustrante consapevolezza è il continuo riferimento di Gentile a<br />

tradizioni cristiane eterodosse (o interpretate come tali) ma lontane dal razionalismo. La<br />

scelta di queste tradizioni indirizzava Gentile ad attuare la riforma <strong>della</strong> dialettica hegeliana<br />

passando arditamente attraverso il panteismo di Giordano Bruno, l’agostinismo di Vico, il<br />

misticismo di Mazzini e l’ontologismo di Rosmini.<br />

Se non che lo sviluppo del disegno filosofico di Gentile incontrò gli ostacoli<br />

insormontabili che, lungo tutto il corso <strong>della</strong> storia <strong>della</strong> <strong>filosofia</strong>, hanno suggerito le<br />

confutazioni dell’immanentismo.<br />

Il più antico e il più ostinato di questi ostacoli è l’impossibilità di associare l’esclusione<br />

<strong>della</strong> trascendenza con il riconoscimento del divenire, impossibilità che pone la dura<br />

alternativa tra la scelta solipsistica e la finzione panteistica.<br />

12 Michele Federico Sciacca, dopo aver descritto le ultime, drammatiche stazioni <strong>della</strong> parabola storicistica,<br />

domandava ironicamente ai nostalgici dell’immanentismo trionfante: “perché vi affliggete che tramonti e muoia<br />

questa civiltà non come forma o manifestazione storica di valori ma con tutti i valori che ha espresso, quando,<br />

per avere storicizzato l’essere o con esso ogni verità, sapevate in partenza che ogni verità e valore sono<br />

destinati, per mancanza di fondamento, a passare come gli altri? I vostri lamenti e timori non sono razionali, se<br />

(dato e non concesso) è razionale il vostro principio storicistico; o credevate prima ed ora non più, che la<br />

verità, pur essendo di formazione storica, fosse ugualmente oggettiva e supertemporale?”. Cfr.: “L’ora di<br />

Cristo”, Marzorati 1973, pag. 89.<br />

13 Non senza ragione, Balbino Giuliano diceva che tutti gli idealisti sono malati di teismo.<br />

14 Sulla proposta dell’attualismo come <strong>filosofia</strong> cattolica cfr.: Francesco La Scala, “Lineamenti di <strong>filosofia</strong><br />

contemporanea”, cap. XII, Gnomes, Roma 1972, pag. 212 e seg.. Dopo che Heidegger, Kojève e i francofortesi<br />

hanno portato alle estreme e logiche conseguenza l’immantismo moderno, è diventato chiaro che la nuova<br />

frontiera dell’ateismo passa per l’azzeramento <strong>della</strong> metafisica, cioè per l’attribuzione <strong>della</strong> causa prima al non<br />

essere, che i pensatori neognostici (a cominciare da René Guénon) chiamano, appunto, “zero metafisico”.<br />

93

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!