Piero Vassallo “La restaurazione della filosofia ... - Maconi, Antonio
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l’Occident” 264 , che denuncia il pericolo costituito dalla miscela tedesca di romantik<br />
(antiromana) e suggestioni asiatiche.<br />
Massis, un intellettuale dotato di robuste difese immunitarie, afferma infatti che, a<br />
seguito dell’alluvione teosofica, la Germania romantica, “dont l’esprit<br />
perpétuellement hésite entre la mystique asiatique et la latinité, et qui semble<br />
constituée en état de protestation permanente contre l’idée romaine” sta<br />
diventando fomite di incontrollate passioni apocalittiche, “se mit à prophétiser, en<br />
de sombres apocalypses, la banquerot définitive d’un monde dont la maîtrise<br />
lui avait échappé” 265 .<br />
La struttura del nichilismo radicale sulla linea Schopenhauer-Nietzsche, che sarà<br />
sviluppato, ad uso del partito nazistra, da Heidegger, era già evidente nel prologo<br />
orientale descritto e denunciato lucidamente da Henri Massis.<br />
Maritain, cui lo sguardo ecumenico nascondeva il pericolo nichilista incombente<br />
dall’Est – dalla Germania porta dell’Asia e fomite di un’ideologia che il cardinale<br />
Ildefonso Schuster definiva eresia antiromana – riteneva, invece, che intavolare il<br />
dialogo con il misticismo equivoco di Gandhi fosse più urgente che costituire un<br />
fronte unitario dei cattolici europei contro la Germania asiatista 266 .<br />
Dalla testimonianza di Henri Massis, che era stato convinto da Maritain a militare<br />
nel movimento maurassiano, ma, a differenza di Maritain, era rimasto fedele agli<br />
ideali <strong>della</strong> giovinezza, si evince che la dissidenza maritainiana fu un duro colpo per<br />
la destra francese, che stava affrontando efficacemente l’insorgenza del nichilismo<br />
di matrice asiatica, diffuso attraverso la porta romantica.<br />
In una nota del 1951, Henri Massis evidenzia la rapidità, singolare in un uomo<br />
maturo, del voltafaccia di Maritain 267 , che abbandona l’incandescente estremismo di<br />
destra dichiarando di aver aderito all’Action française ingenuamente e soltanto a<br />
seguito dei suggerimenti del direttore spirituale: “Ho conosciuto Maritain nel 1912:<br />
era allora monarchico e mi rimproverava di non esserlo. Ho poi continuato a<br />
pensare che la monarchia facesse parte <strong>della</strong> sua dottrina, perché quest’ultima era<br />
la meno conciliante e la più integrale che si potesse immaginare. Sapevo del resto<br />
che questo era il suo pensiero. Quando avevamo fondato la «Revue Universelle»<br />
con Bainville 268 , l’avevamo concepita come luogo d’incontro, dal punto di vista<br />
nazionale, tra i monarchici e coloro che non lo erano. Maritain pensava e mi diceva<br />
264 Plon, Parigi, 1927.<br />
265 Op. cit., pag. 20.<br />
266 Non è inutile rammentare che dalle simpatie di Maritain per la dottrina non violenta di Gandhi ha<br />
origine quell’irenismo (psuedo-ecumenico) <strong>della</strong> “sinistra cristiana”, che ha avvelenato cinquant’anni<br />
di storia cattolica.<br />
267 Al momento dell’improvvisa conversione a sinistra Maritain aveva quasi cinquant’anni. Occorre<br />
un’alta dose di acrobazia per attribuire all’ingenuità e al plagio la sua milizia del giorno prima.<br />
268 La rivista fu finanziata il denaro proveniente dall’eredità di un caduto <strong>della</strong> Grande Guerra, Pierre<br />
Vilard, che nel testamento redatto prima di affrontare la battaglia, aveva destinato il suo patrimonio a<br />
Maurras e Maritain affinché lo impiegassero nell’azione per la salvaguardia dei valori <strong>della</strong> Francia<br />
tradizionale. Dal 1920 al 1927 Maritain collaborerà ininterrottamente con Massis.<br />
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