Piero Vassallo “La restaurazione della filosofia ... - Maconi, Antonio
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proprio secondo gli schemi dell’enciclica: scetticismo, scientismo, eclettismo, nichilismo”<br />
189 .<br />
Lo scenario <strong>della</strong> rivoluzione moderna è grottescamente capovolto: Lukács, già alfiere<br />
dell’ateismo scientifico e martello <strong>della</strong> borghesia decadente, è ultimamente associato ad un<br />
papa restauratore. Dietro la figura <strong>della</strong> crisi scettica disegnata da Giovanni Paolo II, si<br />
profila la diagnosi d’un pensiero scismatico, che dichiara il proprio fondamento razionale<br />
affermandone la perfetta negazione.<br />
Il fatto è che, fra le righe sinuose scritte dai settari francofortesi, imperversa la torbida<br />
suggestione neognostica 190 , vuoto raggiro e gorgo dispotico, che trascina gli intellettuali<br />
progressisti nelle sabbie mobili del pensiero sommario, dove si eseguono, appunto, tutte le<br />
addizioni cervellotiche: pastorizia arcadica più fumante siderurgia, procreazione ad ogni<br />
costo più pederastia anticoncezionale, giustizialismo ghigliottinante più furore pornografico,<br />
logica matematica più sproloquio psichedelico, villaggio cosmopolita più zone occupate<br />
dall’effervescenza teppistica, quartieri cementificati e vetrificati più legge <strong>della</strong> foresta,<br />
fanatismi neoreligiosi più ebbrezze gimnosofiche e via di seguito.<br />
La confusione mentale, che travolge magicamente l’ex sinistra, ha infine trovato uno<br />
sconcertante emblema nel martire <strong>della</strong> destra olandese, Pim Fortuyn, l’estremista dell’et ...<br />
et: patriota & apolide, guerriero e dandy, liberal & nazi, moralista & paladino praticante dei<br />
gay, umanista & animalista, intollerante verso la criminalità straniera & favorevole alle<br />
droghe “leggere” che essa spaccia allegramente e impunemente 191 .<br />
E’ possibile che le devastanti tempeste sociologiche, che si scatenano una dopo l’altra<br />
sull’Occidente, siano naturali e spontanee e non sapientemente prodotte in laboratorio? Il<br />
recente saggio di Siro Mazza sui “no global” indirizza alla ricerca nella antica e sempre<br />
nuova dimensione esoterica, la dimensione <strong>della</strong> inimica vis. Scrive al proposito Giovanni<br />
Paolo II: “E’ senza dubbio a questo genere di speculazioni esoteriche che san Paolo pensa,<br />
quando mette in guardia i Colossesi: «Badate che nessuno vi inganni con la sua <strong>filosofia</strong> e<br />
con vuoti raggiri ispirati alla tradizione umana, secondo gli elementi del mondo e non<br />
secondo Cristo» (2,8)” 192 . Il disorientamento dei progressisti sotto l’alluvione iniziatica,<br />
che Giovanni Paolo II denuncia puntualmente, aveva, peraltro, trovato conferma nelle<br />
obiezioni sdoppiate, che, in occasione <strong>della</strong> pubblicazione <strong>della</strong> “Fides et ratio”, erano state<br />
messe avanti dall’araldo babelico Eugenio Scalfari.<br />
L’inarrivabile guru delle parrucche filosofanti, persuaso che gli sia consentito qualunque<br />
oltraggio all’evidenza, improvvisò una bizzarra escursione antropologica nel campo <strong>della</strong><br />
pittura italiana, compiuta la quale credette legittima l’istituzione di un ardito confronto tra<br />
l’Adamo di Michelangelo, “possente nella sua animalità inespressiva”” e l’Adamo di<br />
Masaccio, “imperfetto e dolorante”. A conclusione <strong>della</strong> cervellotica scorribanda, Scalfari si<br />
189<br />
“Una medicina per l’anima” (Intervista a Massimo Cacciari e Bruno Forte). In “Famiglia cristiana”, n.<br />
42/1998.<br />
190<br />
Il primo a cogliere l’indirizzo dell’ideologia materialistica ad un esito esplicitamente gnostico fu il card.<br />
Giuseppe Siri, il quale, negli anni Cinquanta, denunciò l’involuzione in atto “a sinistra”.<br />
191<br />
Al riguardo cfr. l’acrobatica nota di <strong>Antonio</strong> Polito, “Un integralista dandy in guerra con l’Islam”,<br />
“Repubblica”, 7 maggio 2002. Analogo articolo a firma di Enzo Bettiza, nella “Stampa” del 12 maggio 2002.<br />
192<br />
“Fides et ratio”, § 37. Nel § 2 <strong>della</strong> “Aeterni Patris De philosophia christiana ad mentem S. Thomae<br />
Aquinatis Doctoris Angelici in scholis catholicis instauranda”, Leone XIII per giustificare l’impulso dato allo<br />
studio di san Tommaso, aveva citato Col. 2,8 per ricordare che “è a cagione <strong>della</strong> <strong>filosofia</strong> e <strong>della</strong> vuota<br />
artificiosità che le menti dei fedeli di Cristo possono essere ingannate e può in esse corrompersi la purezza <strong>della</strong><br />
fede<br />
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