Piero Vassallo “La restaurazione della filosofia ... - Maconi, Antonio
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e se quegli atteggiamenti giovanili non fossero che espressioni isolate di un<br />
ottimismo mondano che non ha mai potuto penetrare nell’intimo <strong>della</strong> sua anima,<br />
occupata in ben altri problemi” 134 . Nel novembre del 1841, Kierkegaard, che aveva<br />
appena rotto, e in modo clamoroso, il fidanzamento con Regina Olsen 135 ,<br />
allontanandosi dal pettegolezzo di Copenaghen si recò a Berlino, dove ebbe<br />
l’occasione di ascoltare le lezioni di Friedrich Schelling 136 . Nel suo Diario compare<br />
una dichiarazione (senza data, ma sicuramente posteriore al 15 novembre)<br />
d’indicibile contentezza, per aver ascoltato la seconda lezione schellinghiana 137 .<br />
Tanta (mal riposta) ammirazione va senz’altro attribuita all’aspra polemica che, in<br />
quel tempo, Schelling svolgeva dalla prestigiosa cattedra nell’università di Berlino,<br />
dove era stato chiamato per contrastare l’influsso del defunto Hegel: è, infatti, di<br />
quel tempo l’elaborazione <strong>della</strong> tesi sulle due filosofie, la <strong>filosofia</strong> negativa,<br />
identificata con quella hegeliana, che pretende di dimostrare ed esaurire tutto nello<br />
sviluppo dell’idea, e la <strong>filosofia</strong> positiva, che riconosce l’insufficienza dei<br />
procedimenti puramente logici e apodittici ed è perciò disposta a confrontarsi con<br />
ciò che le è opposto, cioè con la trascendenza.<br />
La stima per Schelling è sorprendente, da momento che Friedrich Jacobi, un<br />
autore che Kierkegaard aveva studiato apprezzandone alcune geniali intuizioni,<br />
accusava Schelling di panteismo 138 . Se non che questa ammirazione si esaurì nel<br />
giro di pochissime settimane. Il 14 dicembre di quel medesimo 1841, infatti,<br />
Kierkegaard indirizzò all’amico Boesen una lettera, in cui si faceva beffe <strong>della</strong> teoria<br />
shellinghiana delle due filosofie, suggerendo un umoristico sdoppiamento delle<br />
cattedre: come ci sono i doctores iuris utriusque, così, dopo Schelling, ci saranno i<br />
139<br />
magistri philosophiae utriusque . L’influsso di Schelling negli autori<br />
134<br />
Introduzione al Diario, op. cit., pag. 46. In una nota scritta a commento del Diario, Cornelio Fabro<br />
sostiene addirittura che “Kierkegaard, col passare degli anni si è venuto sempre più persuadendo che<br />
Protestantesimo e Idealismo corrispondono ad una situazione spirituale similare, quella di svincolare<br />
l’uomo da una dipendenza assoluta e da un impegno assoluto verso la trascendenza”, cfr. Diario, op.<br />
cit., vol. II, pag. 812.<br />
135<br />
Al riguardo dell’infelicissimo fidanzamento, cfr. la relazione di Kierkegaard nel Diario, op. cit., vol.<br />
II, pag. 407 e seg..<br />
136<br />
Dopo la morte di Hegel, Schelling godette di un grande prestigio presso le autorità politiche ed<br />
accademiche e presso gli studenti. Alla sua scuola, peraltro, si formarono famosi pensatori eterodossi,<br />
come Feurbach, Engels, Burkhardt e Bakunin.<br />
137<br />
“Io sono così contento di aver sentito la seconda lezione di Schelling, indicibilmente contento.<br />
Tanto tempo lo sospiravamo, io e i miei pensieri in me. Appena egli, parlando del rapporto fra <strong>filosofia</strong><br />
e realtà, nominò la parola realtà, il frutto del mio pensiero trasalì di gioia come il seno di Elisabetta<br />
(L., 1, 44). Ricordo quasi parola per parola quel ch’egli disse da quel momento. Da qui forse può venir<br />
forse un po’ di luce”. Cfr.: Diario, op. cit., vol. I, pag. 352.<br />
138<br />
Kierkegaard seguì le lezioni di Schelling quando questi sembrava indirizzato al superamento del<br />
panteismo. In realtà la <strong>filosofia</strong> positiva di Schelling, carica di tutte le contraddizioni e le ambiguità del<br />
romanticismo, si riduce a mitologia intorno al farsi progressivo di un dio, che si annuncia nelle<br />
religioni naturalistiche dell’antichità pagana. L’immanentismo di Schelling, in definitiva, non è molto<br />
diverso da quello di Hegel.<br />
139<br />
Diario, op. cit., vol. I pag. 352 in nota.<br />
45