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<strong>LA</strong> <strong>ZIA</strong> <strong>FRANCESCA</strong><br />
- A te, mutter – chiese il maggiore alla vecchia donna – chi sono questi uomini, cosa facevano nella<br />
tua isba?<br />
- Sono russi, batiusca, rispose la donna – non li vedi? Sono russi e si scaldavano.<br />
- E questo ragazzo? – e indicò Kostia.<br />
- È un russo anche lui, non lo vedi? E veniva a scaldarsi.<br />
- Non sai altro?<br />
- Niente altro, batiusca.<br />
- Bene – fece il maggiore – io comincio subito. Vedremo se parleranno.<br />
Si portò davanti al primo della fila quello più vicino alla porta dell’isba, e gli puntò la pistola nel<br />
mezzo della fronte. Parla, svinia d’un russo – (svinia significa porco) o ti brucio le cervella, dove sono<br />
i tuoi compagni? Dov’è il vostro rifugio? Parla.<br />
- Silenzio. Nell’aria gelida fumava il fiato agitato dei nove partigiani.<br />
S’udì un colpo secco e il primo partigiano piombò a terra. Un filo di sangue dalla fronte cominciò a<br />
colare sulla neve, solidificandosi subito.<br />
- E uno – il maggiore pensò al secondo.<br />
- A te, parla: dove sono i tuoi compagni?<br />
- Silenzio. – Un secondo colpo secco ed anche il secondo partigiano piombò sulla neve con la fronte<br />
spaccata.<br />
Per otto volte la domanda fu ripetuta e per otto volte la risposta fu identica: silenzio.<br />
La vecchia guardava da sull’uscio, impassibile, con le ruvide mani intrecciate sul grembo.<br />
Non restava in piedi che Kostia, una tosse convulsa lo scuoteva tutto, e la sua faccia giovanile,<br />
affilata, con qualche efelide sotto i pomelli, era livida.<br />
- Adesso tu parlerai, figlio di una p… o farai la fine dei tuoi compagni. Dov’è il vostro rifugio? E il<br />
maggiore puntò sulla fronte di Kostia la canna fredda della rivoltella.<br />
Il ragazzo avvertì il contatto gelido del metallo, mentre un nuovo accesso di tosse lo assaliva,<br />
soffocante. Si tese nello sforzo del petto e della gola, e fissando coi suoi occhi giallastri il maggiore<br />
tese in alto la bocca e sputò. Il grosso tedesco fece un passo indietro e si portò la mano al viso con<br />
ribrezzo. Uno sputo giallastro, già solidificato dal freddo intenso, gli rimase sulla palma.<br />
Il maggiore lo scagliò via, avanzò ancora, puntò la pistola sulla fronte di Kostia e fece fuoco.<br />
Il ragazzo rotolò nella neve a braccia spalancate. Allora la vecchia donna uscì all’aperto e si avvicinò<br />
al maggiore tedesco.<br />
- Ora puoi andare, batiusca – li seppellirò io.<br />
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