31.05.2013 Views

LA ZIA FRANCESCA

LA ZIA FRANCESCA

LA ZIA FRANCESCA

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

<strong>LA</strong> <strong>ZIA</strong> <strong>FRANCESCA</strong><br />

- Già, rispose con una smorfia sfrontata la ragazza, ma la mia pesca va male. Cos’hai in quel<br />

mastello?<br />

- Tre polipi magnifici.<br />

- O Veccia, come fai a pescarli; mi fai vedere?<br />

- Vieni qui, bellezza, ne ho uno in vista ch’è più grosso di tutti.<br />

Nannina battendo allegramente i tacchi sul lastricato, si avvicinò alla tavola gittata tra la ranza e il<br />

molo, e tentò porvi il piede; ma il cane di Veccia, un bel Terranova lanuto, guizzando di tra le gambe<br />

del suo padrone, balzò con le zampe davanti sulla tavola, e cominciò a latrare furiosamente. Nannina<br />

spaventata gittò un grido, e si ritrasse pronta a fuggire.<br />

Veccia afferrò il cane per il collare di cuoio, e con due manate sul ceffo lo acquietò.<br />

- Legalo, legalo, gridava Nannina, altrimenti non vengo.<br />

- Non ti tocca, ti assicuro io, non ti tocca: vieni. E alzava la mano in atto di minaccia, contro il cane<br />

che guaiva mugolando, con la testa e il muso acquattati fra le zampe.<br />

Rassicurata Nannina salì sulla tavola, avanzando a piccoli passi incerti, con risa di spavento. Veccia,<br />

che aveva deposta la fiocina, le tese le mani, e la ricevette quasi nelle braccia.<br />

Il cane ringhiava minaccioso.<br />

- Guarda che mi morde, fece Nannina, afferrandosi alle spalle di Veccia.<br />

- Non aver paura, ora lo mando giù.<br />

Ad un cenno del suo padrone il cane infilò la botola, e scomparve nel ventre della barca.<br />

- Questi sono i polipi che hai pescati? – disse Nannina guardando nel mastello.<br />

- Questi. Se vuoi assistere alla pesca di uno siediti qua, su questa gomena, e vedrai.<br />

Nannina si sedette, rivolgendo al suo ospite quel suo caratteristico sorriso di bambina viziata, mentre<br />

Veccia, ripresa la fiocina, si era inginocchiato a prua, guardando ora l’acqua ora la ragazza.<br />

Nannina aveva appena ventidue anni, ma chiunque le avrebbe dati trenta, tanto era sciupata e sfiorita.<br />

Quella sua faccetta tutta rotonda, dalle labbra che parevano due ciliegie, il naso piccolo, sfregiato,<br />

portava i segni delle precoci devastazioni che lasciano il cattivo nutrimento e la lussuria. Ma la sua<br />

carne era ancor fine e bella, ed un nastro di velluto nero che portava stretto al collo dava alla sua pelle<br />

bianca un tono di freschezza singolare.<br />

Veccia la guardava, specialmente nel collo, e sorrideva mostrando i suoi grossi denti anneriti dal<br />

tabacco.<br />

- Come sei bella, Nannina.<br />

- Lasciami in pace, Veccia. Dimmi piuttosto: è questa la tua casa?<br />

- Questa. Qui vivo e qui morrò.<br />

- Ma tu hai un’altra casa a Reggio Campi. Sei ricco tu, Veccia.<br />

- Sì, ma quella l’ho affittata. Che me ne faccio? Non avendo una moglie da mettere dentro, la dò in<br />

file:///C|/WINDOWS/Desktop/STORIE HTML colorato 418.htm (4 di 114) [03/09/2002 19.26.01]

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!