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LA ZIA FRANCESCA

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<strong>LA</strong> <strong>ZIA</strong> <strong>FRANCESCA</strong><br />

- Ma… non va a letto con tua madre?<br />

- Non lo so. Rocchicè si guarda i piedi, impacciato.<br />

- Non lo sai! Sei scemo… non vedi?<br />

- Non sono scemo. Quando lui viene la sera, mi dà due lire e mi manda a dormire con l’asino nel<br />

fienile.<br />

- Io non ci andrei!<br />

- Si, non ci andresti! Sentiresti che calci. Però mi vuole bene. Delle volte mi porta un pezzo di pane<br />

bianco e della ricotta salata.<br />

- E a tua madre vuol bene?<br />

- Ma, lo sa lui… Qualche volta la picchia, però sempre con le mani.<br />

- E tu che fai quando la picchia?<br />

- Io – risponde il ragazzo tra la vergogna e la rabbia – io esco fuori e mi metto a piangere.<br />

- Io lo prenderei a sassi, quant’è vera la Madonna…<br />

- Credi che non mi sia venuta la voglia più di una volta? Ma tutti dicono ch’è mio padre, e allora?<br />

- Già, allora ha il diritto di picchiarvi, te e tua madre.<br />

Su questa sentenza, piena della più antica saggezza, si rifà silenzio. Pare che tutti i ragazzi siano<br />

intenti a risolvere degli enigmi.<br />

Ecco, che un quinto si avanza dalla piazza. È un mingherlino, coi capelli di un biondo opaco, e<br />

zoppica.<br />

- Ohè, Micarè, come va la gamba?<br />

Il ragazzo, si avvicina al sasso e tende le due mani senza rispondere:<br />

- Tirami sù; da solo non ce la faccio ancora.<br />

Cicciarè e Petricè, scivolano lungo il sasso come due lucertole, gli prendono le mani e lo issano sulla<br />

piattaforma.<br />

- Mi hanno levata ieri l’ingessatura – spiega Micarè – mostrando la gamba pallida e scarna, ma ancora<br />

zoppico.<br />

- Avete fatta la causa? Chiede Cicciarè.<br />

- Quale causa?<br />

- Tua madre non ha fatto querela a Don Savu? Ti ha rotto una gamba, ti deve dare dei soldi. Lo disse<br />

Nicolino, quello che studia d’avvocato.<br />

- Si, dei soldi… con quell’uomo! Lo possano ammazzare davanti a un calvario come Mastrantoni il<br />

tabaccaio, sai cos’ha fatto? Ha chiamato mia madre e, con un nervo di bue in mano, l’ha costretta a<br />

rimettere la querela. Ci ha dato mezzo tomolo di grano e due litri d’olio. Mia madre gli disse:<br />

- Signorino, avete rotto una gamba al mio ragazzo per due arance, due sole… e ora non mi pagate<br />

file:///C|/WINDOWS/Desktop/STORIE HTML colorato 418.htm (43 di 114) [03/09/2002 19.26.01]

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