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Ricerca Corso Tecnico dell'Ambiente - Scuola Edile Taranto

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L’Agenda 21 locale presuppone l’attivazione di un Forum, centro del processo<br />

partecipativo, che è il luogo dell’incontro tra l’Amministrazione e i cittadini interessati.<br />

In quasi tutti i casi si parte da lettere d’invito agli interlocutori rientranti nelle categorie<br />

individuate e si tratta delle normali categorie degli stakeholder degli Enti locali, integrate da<br />

quelle portate dalla teoria dello sviluppo sostenibile: donne, giovani e bambini,<br />

organizzazioni non governative, sindacati, imprese, comunità scientifica, agricoltori e<br />

autorità locali.<br />

Nei Forum è molto diffusa la presenza di organizzazioni non governative, sindacati,<br />

imprese, agricoltori, è invece più rara la presenza di esponenti della comunità scientifica<br />

(Enti di ricerca, Università) e di rappresentanti di Enti locali diversi da quello che ha<br />

promosso il processo.<br />

Le funzioni del Forum sono l’elaborazione di una visione condivisa della sostenibilità, la<br />

consultazione per l’elaborazione di politiche, piani e progetti dell’Ente locale, la<br />

preparazione di un Piano d’Azione Ambientale.<br />

Un ruolo importante nel rendere l’Italia uno dei paesi europei più fertili per l’attivazione<br />

di questi processi è stato giocato dal Coordinamento Agende 21 locali italiane che,<br />

riunendo più di 250 tra Regioni, Province, Comuni, Comunità montane, Enti parco ecc,<br />

costituisce il principale network per lo scambio e l’approfondimento delle esperienze<br />

nazionali ed internazionali più innovative e per la sensibilizzazione, l’informazione e la<br />

formazione degli Enti locali sull’argomento.<br />

1.2. DECRETO 27 MARZO 1998<br />

DEL MINISTERO DELL'AMBIENTE<br />

Il Decreto sulla mobilità urbana è stato emesso il 27 Marzo 1998 (pubblicato in G.U.<br />

il 3 Agosto 1998), dopo una lunga fase di elaborazione.<br />

Il Ministero dell’Ambiente è il promotore dell’iniziativa, ma il Decreto coinvolge anche i<br />

Ministeri: dei Trasporti, della Sanità e dei Lavori Pubblici.<br />

Il decreto interministeriale regolamenta i cosiddetti “servizi alternativi per la mobilità”,<br />

attribuendo alcune competenze agli enti locali e imponendo obblighi alle imprese private e<br />

pubbliche, sopra una certa soglia dimensionale.<br />

Tale decreto si pone nell’esigenza di attuare iniziative d’intervento nei confronti degli<br />

impegni assunti nella conferenza di Kyoto, in materia di prevenzione e controllo<br />

dell'inquinamento atmosferico, attribuendo alle Regioni il compito di stilare il piano<br />

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