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Ricerca Corso Tecnico dell'Ambiente - Scuola Edile Taranto

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Il bioetanolo può anche essere estratto dalle biomasse di tipo cellulosico e dai<br />

sottoprodotti delle coltivazioni ma al prezzo di un costo di produzione maggiore. Le<br />

principali materie prime finora utilizzate per la sua produzione restano pertanto i cereali, la<br />

canna da zucchero e le barbabietole. Ogni 100 kg di cereali fermentati si ottengono circa<br />

30 kg di etanolo.<br />

Come tutti i biocarburanti anche il bioetanolo consente la sostituzione dei carburanti<br />

tradizionali (benzina) e riduce la dipendenza dall'import di petrolio. In ogni caso non ci<br />

sono soltanto aspetti positivi. Per uno sviluppo di massa i biocarburanti come l'etanolo<br />

sono necessarie agevolazioni fiscali per consentire il decollo del mercato e una pari<br />

competitività iniziale rispetto alle benzine. Una diffusione su scala del bioetanolo comporta<br />

però la riduzione delle entrate fiscali provenienti dalle accise sui carburanti tradizionali su<br />

cui molti governi fanno affidamento per coprire spese pubbliche di ogni tipo. Altri effetti da<br />

tenere in conto riguardano l'impatto sull'agricoltura nazionale. Come ben sappiamo ogni<br />

paese ha un sistema agricolo peculiare e diverso dagli altri.<br />

La scelta tra i biocarburanti e la benzina non è quindi di natura tecnologica o ecologista<br />

bensì di natura prettamente politica.<br />

COMBUSTIBILE DERIVATO DAI RIFIUTI (CDR)<br />

Il Combustibile derivato dai rifiuti o CDR è un materiale eterogeneo che si ottiene dopo un<br />

processo di selezione dei rifiuti solidi urbani, e composto prevalentemente da materie<br />

plastiche (circa 17% del peso totale), cartone e carta (circa 67%), residui di tessuti (circa<br />

10%), gomma, residui di legno e pellame (circa 5%), scarti metallici e vetrosi (circa 1%).<br />

Il materiale viene compattato e avvolto in pellicole speciali di materiale plastico; si<br />

ottengono in tal modo i cosiddetti “ecopallets” (dalla forma di grossi cilindri) che vengono<br />

convogliati verso impianti di incenerimento con sistemi di recupero energetico, per essere<br />

usati come combustibile.<br />

Il potere calorifico del combustibile derivato dai rifiuti è paragonabile a quello fornito dal<br />

legname, ossia circa 4.000 kcal per chilogrammo di CDR. Il valore deriva soprattutto da<br />

carta e cartone, che hanno buone proprietà combustibili.<br />

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