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Ricerca Corso Tecnico dell'Ambiente - Scuola Edile Taranto

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Nonostante ciò, l'Italia rimane ancora oggi tra i paesi europei maggiormente dipendenti dal<br />

petrolio per la produzione di energia elettrica.<br />

Energie rinnovabili<br />

La maggior parte dell'energia elettrica prodotta in Italia con fonti rinnovabili deriva dalle<br />

fonti rinnovabili cosiddette "classiche". Le centrali idroelettriche (localizzate principalmente<br />

nell'arco alpino e in alcune zone appenniniche) producono il 12,2% del fabbisogno<br />

energetico; le centrali geotermoelettriche (Toscana) producono l'1,5% della potenza<br />

elettrica mentre le "nuove" fonti rinnovabili come l'eolico (con parchi eolici diffusi<br />

principalmente in Sardegna e nell'Appennino meridionale), sebbene in crescita, producono<br />

ancora circa lo 0,7% della potenza elettrica richiesta. Percentuali ancora minori vengono<br />

prodotte con il solare in impianti connessi in rete o isolati (circa 31 GWh nel 2005, pari a<br />

meno dello 0,01% del totale, considerando anche il contributo del programma "Tetti<br />

fotovoltaici" [3]).<br />

Infine, negli ultimi anni è diventata sempre più importante la quota di energia elettrica<br />

generata in centrali termoelettriche o termovalorizzatori dalla combustione di biomasse,<br />

rifiuti industriali o urbani. Tale fonte (sicuramente "rinnovabile" anche se non "pulita", e<br />

generalmente compresa nel computo generale delle "termoelettriche"), è quella che ha<br />

avuto i ratei di crescita più alti negli ultimi anni, passando da una produzione quasi nulla<br />

nel 1992, fino a superare la quota geotermoelettrica nel 2004, per giungere all'1,7% del<br />

fabbisogno energetico.<br />

In conclusione, considerando tutti i contributi, la quota "rinnovabile" italiana giunge fino al<br />

16,4% della produzione totale nazionale e al 15,1% dell'energia elettrica richiesta [4].<br />

Importazione<br />

L'Italia è il secondo paese al mondo per importazione di energia elettrica [5]. L'Italia<br />

importa una quantità di potenza elettrica media che può andare da un minimo di meno di<br />

4000 megawatt (fase notturna, mese di agosto) fino ad un massimo di circa 7500<br />

megawatt (fase diurna, mesi invernali), per un totale di circa 40000 GWh all'anno.<br />

L'importazione non è sempre proporzionale alla richiesta, cosicché il fabbisogno<br />

energetico italiano viene sostenuto da corrente prodotta all'estero per un'aliquota che può<br />

oscillare tra meno del 10% in fase diurna fino a punte massime del 25% durante la notte.<br />

Tale importazione avviene da quasi tutti i paesi confinanti, anche se l'aliquota maggiore è<br />

quella proveniente dalla Francia e, a seguire, dalla Svizzera.<br />

Buona parte di questa energia (in particolare gran parte di quella "francese") viene<br />

prodotta con centrali nucleari. In effetti l'importazione notturna è percentualmente molto<br />

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