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Ricerca Corso Tecnico dell'Ambiente - Scuola Edile Taranto

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1. Il concetto di paesaggio<br />

II concetto di paesaggio, nonostante l'impegno di uno stuolo sterminato di<br />

studiosi, è ancora lontano da un'interpretazione univoca. Infatti gli approcci tentati sono<br />

numerosi: dall'estetica alla geografia, dall'urbanistica alla botanica, dalla psicologia della<br />

percezione all'ecologia. Ciascun approccio ha dato luogo a diverse interpretazioni da cui<br />

discendono numerose definizioni, ciascuna delle quali ha come riferimento il proprio<br />

ambito disciplinare.<br />

Le modalità interpretative dipendono dal modo secondo cui l'osservatore si accosta allo<br />

studio del paesaggio. Un botanico sarà ovviamente portato ad interpretare il paesaggio<br />

come insieme di associazioni vegetali che danno luogo a complessi di vegetazione. Un<br />

geografo, ad esempio, tende a leggere il paesaggio come geosistema, ma anche come<br />

"interpretazione sociale della natura", processo tripolare che ha come protagonisti un<br />

osservatore, i meccanismi di percezione, un oggetto.<br />

E' indubbio, comunque, che il concetto di paesaggio è inscindibile dalla percezione visiva,<br />

cui va però accoppiata l'attività di elaborazione che la mente umana fa di ciò che<br />

percepisce. Eugenio Turri, fra i tanti che hanno sottolineato il ruolo dell'osservatore, nel<br />

rielaborare il significato dei segni percepiti, con una bellissima frase ha affermato che "il<br />

paesaggio senza l'uomo non esiste 1 ". Altrettanto interessante e l'affermazione di Denis<br />

Cosgrove secondo il quale "il paesaggio e un modo di vedere il mondo 2 ”.<br />

II paesaggio nasce quando l'uomo non "perlustra (più) con particolare attenzione la<br />

concretezza ambientale o la realtà della geografia umana….”, e, affrancato dalla fatica<br />

bruta per la sopravvivenza, è in grado di osservare l'ambiente che lo circonda in chiave<br />

estetica o poetica. Numerosi autori individuano nel Rinascimento l'epoca nella quale si fa<br />

largo per la prima volta nel mondo occidentale il concetto di paesaggio. In un primo<br />

momento esso appare inscindibilmente legato alla pittura per poi entrare trionfalmente<br />

anche nella prosa e nella poesia, come ci insegna Giacomo Leopardi con l'infinito,<br />

trasmettendoci magistralmente le emozioni che si possono provare davanti ad un<br />

paesaggio e facendoci riflettere sulla difficoltà di prescindere dall'apprezzamento estetico<br />

nella lettura e nell'interpretazione del paesaggio.<br />

1 E. Turri, 1974, Antropologia del paesaggio, Edizioni di Comunità, Milano.<br />

2 D. Cosgrove, , 1990, Realtà sociali e paesaggio.<br />

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