Ricerca Corso Tecnico dell'Ambiente - Scuola Edile Taranto

3.7. Le unità di paesaggio
Sulla questione delle unità di paesaggio si è sviluppato un ampio dibattito, paragonabile,
per alcuni versi a quello sul concetto di paesaggio.
In effetti, sia nella letteratura che nella pratica professionale, spesso si ritrova il termine
"unità di paesaggio" cui vengono attribuiti dimensioni spaziali e significati diversi. Ciò nel
tentativo di descrivere e/o circoscrivere ambiti territoriali che presentano o sembrano avere
caratteri di omogeneità o di unitarietà. Tali tentativi sono operati per molteplici motivi che
vanno da necessità puramente descrittive al bisogno di individuare aree chiaramente
delimitate, nel cui ambito applicare una specifica normativa o avviare determinate attività
di tutela e progettuali.
Esistono anche altre interpretazioni delle unità di paesaggio, sia in chiave estetica che
applicate a specifici ambiti disciplinari. Le unità di paesaggio rappresentano l’insieme di
elementi diversi ma tipici di un paesaggio, che costituiscono delle configurazioni di sintesi
altamente rappresentative della più vasta configurazione generale, nella quale tutti i
predetti elementi si possono ritrovare.
Il suolo, con le sue caratteristiche litologiche e pedologiche, nonché la sua forma e
giacitura, è il punto di partenza, costituendo il supporto fisico dei fenomeni naturali di
derivazione biologica e delle attività antropiche che contribuiscono a determinare i caratteri
complessivi delle unità di paesaggio. Da questo punto di vista, le carte geomorfologiche e
quelle relative alla fisionomia della vegetazione, combinate con le carte dell'uso del suolo,
possono costituire una base valida per giungere all'individuazione di unità territoriali che
siano caratterizzate da relazioni complesse tali da essere riconosciute come dotate di una
propria identità. Dal punto di vista visivo, i parametri da prendere ulteriormente a
riferimento sono molteplici. Essi in primo luogo riguardano l’aspetto assunto dal suolo (la
giacitura e la conformazione) ai quali vanno aggiunti i caratteri della tessitura
(regolare/irregolare) della grana (grossa/media/fine) e dei valori cromatici
(uniformilarticolati , persistenti/cangianti).
3.8. Considerazioni
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