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Nella seguente tabella, in grassetto si evidenziano gli analizzatori per i quali si sono rilevate le percentuali di dati validi inferiori a quanto indicato dalla normativa in vigore. Per i malfunzionamenti strumentali la perdita di un numero più o meno elevato di dati dipende dal tempo che intercorre tra la segnalazione del malfunzionamento e l’intervento di riparazione da parte del Project Automation, società responsabile della manutenzione. Tabella 13 - Percentuali di validità dei dati – RRQA, Rete SIMAGE e Rete della Provincia di <strong>Taranto</strong> – Mese di DICEMBRE 2006 i 210
Da questa analisi si può constatare che in termini di superamenti, sulla base della normativa vigente (60/02, allegato X), che sancisce che nelle città non vi possono essere più di 35 giorni l’anno di “sfioramento” della soglia del PM10, la centralina che ha rilevato dati estremamente preoccupanti è quella di via Archimede (piuttosto vicina all’Ilva), situata nel quartiere Tamburi di <strong>Taranto</strong>. Questa centralina ha registrato ben 78 superamenti del limite di legge, calcolati a partire dal 1 gennaio 2006 e per tutto l’anno a differenza di quella di via Machiavelli che, invece, ha rilevato dati discordanti e discontinui e solo 6 superamenti di NO 2 . Tuttavia, i 78 superamenti registrati in via Archimede potevano essere ben di più, in quanto per due mesi il monitoraggio ha cessato di funzionare per circa 49 giorni. Se si fa una stima con una proiezione matematica, si arriva alla conclusione che, se il monitoraggio fosse durato per 365 giorni, gli sfioramenti sarebbero stati ben 91. La legge ne prevede massimo 35 annui! Appare chiaro che un aumento della concentrazione del PM10 riferito al valore di superamento, in questa area urbana, derivi principalmente dallo stabilimento siderurgico ILVA. Facendo una rapida carrellata sulle emissioni degli altri inquinanti, si notano che i valori risultano al di sotto della concentrazione media giornaliera espressa in µg/m3, ma quasi al limite della percentuale di validità registrata dalle autorità competenti nelle vie distribuite sul territorio tarantino. 3.4) RIFERIMENTO NORMATIVO SANZIONATORIO Per quanto riguarda l’aspetto sanzionatorio relativo ad una scarsa e rischiosa gestione dell’impianto, mirata ad evitare un aumento anche temporaneo delle emissioni, e/o ad una mancata comunicazione tra il gestore e le autorità competenti, si è ritenuto necessario fare riferimento al nuovo Testo Unico dell’Ambiente, il D. Lgs. 152/06: “Norme in materia ambientale”. In esso, ad ogni contestazione normativa (informazione del reato ipotizzato al soggetto) corrisponde una sanzione amministrativa e/o penale (vedi Tabella 14). 211
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