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Ricerca Corso Tecnico dell'Ambiente - Scuola Edile Taranto

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approccio antiscientifico. Infatti la VIA non deve "consentire" o meno un impianto ma deve<br />

definire il suo livello di rischio. Ormai dopo le dichiarazioni di Piero Angela è evidente a<br />

tutti che il problema non è quello di accertare se è possibile o meno un evento catastrofico<br />

ma è quello di delinearne i contorni probabilistici e le conseguenze oggettive sottoponendo<br />

alla popolazione il quesito: questo rischio lo accettate sul vostro territorio<br />

Non dimentichiamo che <strong>Taranto</strong> è stata definita per legge "città ad alto rischio ambientale"<br />

nel novembre del 2000 ,che il suo porto militare è ufficialmente riconosciuto come "porto a<br />

rischio nucleare" sottoposto al Decreto Legislativo 230/1995 , che è una città che ospita<br />

già un elevato numero di impianti pericolosi e che le attività portuali, con la presenza di<br />

tale impianto, sarebbero paralizzate ogni volta che arrivasse una nave gasiera. Nel porto<br />

di <strong>Taranto</strong> arriverebbero circa 110 navi gasiere l'anno, della stazza di 130.000/140.000<br />

tonnellate. Per ragioni di sicurezza vicino alle navi gasiere non vi può essere la presenza<br />

di nessun tipo di imbarcazione. Pensate alla base navale di <strong>Taranto</strong>...<br />

Alla luce degli scenari gravissimi ipotizzati da Piero Angela occorre una proroga congrua<br />

per approfondire questa gravissima questione che tocca la sicurezza e la vita di tutti i<br />

cittadini.<br />

Ricordiamo l’esistenza nella nostra città del Comitato contro il rigassificatore di <strong>Taranto</strong>.<br />

Abbiamo voluto riportare quanto scrive a riguardo Alessandro Marescotti, sintetizzando in<br />

dieci punti.<br />

1) E' un impianto a rischio di incidente rilevante ed è sottoposto alla Direttiva Seveso.<br />

2) <strong>Taranto</strong> è riconosciuta per legge come area ad elevato rischio di crisi ambientale.<br />

3) Occorre distinguere fra interessi economici e interessi della città, fra politica come<br />

espressione degli appetiti economici e politica come espressione degli interessi della città.<br />

4) Nessuna scelta su questioni che riguardano impianti che comportanto rischi di incidente<br />

rilevante può essere compiuta senza informazione, dibattito e consenso, ossia senza una<br />

vasta consultazione popolare. Non vogliamo decisioni imposte dall'alto contro il volere dei<br />

cittadini o comunque senza il loro consenso.<br />

5) Vogliamo conoscere la Valutazione di Impatto Ambientale.<br />

6) Un rigassificatore può essere accettato in condizioni di elevata sicurezza. L'opposizione<br />

al rigassificatore non è un'opposizione irrazionale di principio ma è una razionale ricerca di<br />

spiegazioni esaurienti, senza le quali un rigassificatore è un azzardo.<br />

7) In particolare occorre sapere perché <strong>Taranto</strong> dovrebbe accettare un impianto che<br />

l'Amministrazione provinciale di Brindisi ha definito "gravemente lesivo delle possibilità di<br />

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