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Ricerca Corso Tecnico dell'Ambiente - Scuola Edile Taranto

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Alla luce delle peculiari caratteristiche industriali della città, il Dipartimento di Prevenzione<br />

ha nel contempo rilevato le cause di morbilità, valutando l’incidenza delle malattie<br />

professionali asbesto correlate (asbestosi, mesoteliomi ) attraverso le denunce di Malattie<br />

Professionali dei Medici competenti e le Certificazioni INAIL relative trasmesse al Servizio<br />

di prevenzione negli Ambienti di Lavoro .<br />

Nel periodo considerato (1994 – 1997) sono state individuati 47 casi di mesoteliomi e 50<br />

casi di asbestosi.<br />

In tutti questi casi la correlazione tra malattia ed esposizione professionale è stata<br />

riconosciuta dall’INAIL e per ognuno di essi è stata definita la storia lavorativa ed in<br />

particolare la Ditta o le Ditte presso cui si era verificata l’esposizione all’amianto.<br />

La presenza di cluster di casi di asbestosi e mesoteliomi per lavoratori dipendenti ILVA,<br />

Arsenale, Fincantieri permette di ritenere certa in tali ambienti di lavoro la pregressa<br />

presenza di amianto con esposizione significativa dei lavoratori alle fibre d’amianto tale da<br />

produrre patologie con insorgenza di tipo stocastico (mesoteliomi) o di tipo dose-correlate<br />

(asbestosi). Le mansioni relative ed i reparti di appartenenza risultano variabili lasciando<br />

intravedere una trasversalità di impiego dell’amianto che coinvolgeva gran parte dei<br />

lavoratori e dei reparti.<br />

Nel corso del 1999, la rilevazione dei dati di mortalità è proseguita inserita nell’ambito delle<br />

attività dell’Osservatorio Epidemiologico Regionale, coordinate dall’Istituto di Igiene<br />

dell’Università di Bari. In particolare, l’utilizzo di un software specifico ha permesso<br />

finalmente la registrazione delle schede di morte di tutti i 29 Comuni della Provincia di<br />

<strong>Taranto</strong>. In tal modo sarà possibile nel breve periodo valutare l’esistenza o meno di<br />

differenze significative tra i dati di mortalità dell’area urbana-industrializzata del Capoluogo<br />

ed il resto della Provincia.<br />

L’analisi dei primi dati ottenuti, pubblicati nel III numero del Bollettino Epidemiologico<br />

(Dicembre 1999-Gennaio 2000), pur non disponendo di serie storiche per i singoli<br />

Comuni della Provincia, permette, comunque, di rilevare nella Città capoluogo un aumento<br />

della mortalità sia per le neoplasie in toto che per le neoplasie polmonari.<br />

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