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Ricerca Corso Tecnico dell'Ambiente - Scuola Edile Taranto

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Oltre alla campanula pugliese, le gravine ospitano altre specie fioristiche endemiche o di<br />

origine balcanica, tra le quali l'ofride pugliese (Ophrys fuciflora apulica) e il raponzolo<br />

meridionale (Asyneuma limonifolium).<br />

Oltre alle gravine, anche gli ulivi sono un’altra invariante appartenendo al caratteristico<br />

paesaggio della terra pugliese; essi sono presenti soprattutto nei comuni ad est del<br />

capoluogo. Non dimentichiamo, infatti, che gli ulivi hanno una duplice importanza<br />

ambientale ed economica: a norma di legge, in quanto molti di essi sono piante secolari,<br />

non possono essere spostati o rimossi senza i dovuti permessi e, d’altra parte, fanno della<br />

regione una delle maggiori produttrici al modo di olio d’oliva.<br />

L’ultimo arco è quello formato dalle pinete della costa occidentale, risultato della bonifica<br />

realizzata in quelle zone durante il periodo fascista.<br />

Oggi questi tre paesaggi, come si vedrà in seguito appaiono abbastanza slegati tra loro.<br />

Si nota anche come i bacini idrografici dei corsi d’acqua della provincia nella maggior parte<br />

dei casi non coincidano con delle zone salvaguardate dal punto di vista ambientale. E’<br />

comprensibile pertanto come il territorio in esame sia a rischio idrogeologico.<br />

Sicuramente, negli anni, ha giocato un ruolo importante la perdita della memoria dei luoghi<br />

che, anche recentemente ha portato a sottovalutare le problematiche di sistemazione dei<br />

corsi d’acqua e della manutenzione delle infrastrutture.<br />

Sono davanti agli occhi di tutti i danni e i disagi causati dalle sempre più frequenti alluvioni<br />

proprio nelle zone delle gravine e delle bonifiche.<br />

Per quanto riguarda il Mar Piccolo, esso è situato all’estremo settentrionale del Golfo di<br />

<strong>Taranto</strong>, costituisce il centro del sistema lagunare costiero del territorio. E’ costituito da<br />

due “Seni” limitati dai promontori Punta Penna e Pizzone ed è stato dichiarato area ad<br />

elevato rischio ambientale dal D.P.R. 23/04/1998.<br />

La parte meridionale del Secondo Seno si estende in pieno centro urbano, più<br />

precisamente a partire dagli edifici di via Roma, attraverso i Giardini Peripato per finire<br />

all’Arsenale della Marina Militare.<br />

Dal Pizzone, andando verso Est, si incontrano la Contrada Mancanecchia, con i raccordi<br />

anulari del viadotto del Ponte Punta Penna; il promontorio “Il Fronte”, separato dalla “Zona<br />

delle Chianche” dall’avvallamento della Palude Erbara che si spinge nell’entroterra oltre la<br />

statale per Lecce; la zona di Cimino, pineta militare risalente agli inizi del XX secolo,<br />

parzialmente ceduta alla comunità e fruibile grazie al Parco di Cimino. La pineta si estende<br />

verso Est per circa tre chilometri, terminando presso la “Sorgente Riso”, quindi troviamo il<br />

canale d’Ajedda e l’area delle Saline di <strong>Taranto</strong> (o Palude Vela-Taddeo).<br />

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