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Ricerca Corso Tecnico dell'Ambiente - Scuola Edile Taranto

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Commissione Franceschini - commissione parlamentare istituita con il compito di indagare<br />

la tutela e la valorizzazione delle "cose" di interesse storico, archeologico, artistico e del<br />

paesaggio - hanno messo in evidenza la necessità di fare confluire la tutela e la<br />

valorizzazione dei beni ambientali verso interventi territoriali pianificati e il più possibile<br />

integrati con lo strumento urbanistico del piano regolatore. E’ in conseguenza di ciò che il<br />

legislatore attribuisce la relativa competenza alle Regioni con il D.P.R. n.8 del 1972. Tale<br />

decreto trasferisce alle Regioni anche le attribuzioni statali concernenti la redazione ed<br />

approvazione dei piani territoriali paesistici proprio in considerazione della stretta<br />

connessione tra i detti piani e l'attività urbanistica, attribuita in toto alle Regioni.<br />

L'attribuzione è però coincisa con il progressivo dilatarsi del concetto di urbanistica,<br />

identificata con il governo del territorio e di ogni attività che su di esso si realizza, e ha<br />

fatto si che anche le Regioni abbiano totalmente omesso di servirsi di tale mezzo di tutela,<br />

privilegiando esclusivamente la utilizzazione dei propri poteri urbanistici in funzione di<br />

protezione ambientale di beni, zone e località eventualmente anche non vincolati in base<br />

alla legge sulle bellezze naturali.<br />

Tale normativa venne profondamente innovata dalla legge 8 agosto 1985, n. 431 (legge<br />

Galasso), che introdusse disposizioni di significativo rilievo per la tutela delle zone di<br />

particolare interesse ambientale. Una sequenza operativa classica può essere individuata<br />

negli strumenti di pianificazione pertinenti ai diversi livelli amministrativi fissati dalla legge<br />

142 del ‘90 ognuno con specifiche competenze e finalità fra di loro integrate interagenti<br />

non in maniera gerarchica.<br />

Per quanto riguarda il livello regionale ”il piano paesaggistico regionale” individua le<br />

strutture fondamentali del paesaggio e ne vanta le diverse implicazioni in relazione agli<br />

altri settori ambientali; sulla base di queste valutazioni definisce i criteri generali della<br />

tutela e della valorizzazione articolandoli per ambiti di intervento.<br />

A livello provinciale il “piano territoriale provinciale” verifica approfondisce ed<br />

eventualmente modifica le indicazioni/prescrizioni dei piani regionali sulla base delle<br />

specificità locali e della conoscenza circostanziata del territorio e dell’ambiente,<br />

traducendo quindi le direttive previste per le unità paesistiche in norme (prescrizioni e<br />

indirizzi) a contenuto immediatamente cogente o in progetti integrati di fattibilità collegati<br />

agli interventi previsti per altri settori.<br />

A livello comunale il “Piano Regolatore Generale”(direttamente o attraverso i suoi<br />

strumenti di attuazione: programma pluriennale di attuazione e piani particolareggiati)<br />

detta le norme vincolanti per l’uso del suolo avendo particolare riguardo ai problemi<br />

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