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Ricerca Corso Tecnico dell'Ambiente - Scuola Edile Taranto

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2003 dal D.Lgs. 22/97 e successivamente posticipato al 31 dicembre 2006 dal D.Lgs.<br />

152/2006. Difficilmente il gap di oltre 10 punti percentuali potrà essere colmato nell’arco di<br />

un anno considerando, anche, che con la finanziaria 2007, il Governo ha fissato il<br />

raggiungimento dell’obiettivo di almeno il 40% entro il 31 dicembre 2007. La situazione<br />

appare, comunque, decisamente diversificata passando da una macroarea geografica<br />

all’altra; infatti, mentre il Nord, con un tasso di raccolta pari al 38,1%, supera ampiamente<br />

l’obiettivo del 35% (tale target era già stato conseguito nel 2004), il Centro ed il Sud, con<br />

percentuali rispettivamente pari al 19,4% ed all’8,7%, risultano ancora decisamente lontani<br />

da tale obiettivo.<br />

Nel Nord si è, dunque, ormai consolidato un sistema di raccolta differenziata dei rifiuti, in<br />

particolare delle frazioni organiche, in linea con le altre nazioni europee. I dati del Sud<br />

evidenziano, invece, che le perduranti emergenze richiedono di essere affrontate con la<br />

dovuta energia; in particolare, è necessario intervenire, soprattutto, per quanto riguarda<br />

l’attivazione della raccolta differenziata della frazione umida, che risulta addirittura assente<br />

in molti contesti che vivono l’emergenza rifiuti.<br />

7.2 Le fonti dei dati<br />

Nel presente capitolo vengono illustrati i dati inerenti la produzione e la gestione dei rifiuti<br />

nei Paesi dell’Unione Europea, quelli relativi agli Stati che sono in procinto o sono<br />

candidati ad entrare nella UE (Romania, Bulgaria, Croazia e Turchia) ed i dati attinenti a<br />

tre Paesi, Norvegia, Svizzera e Islanda, che hanno sottoscritto accordi commerciali con<br />

l’Unione Europea. I dati relativi alla produzione ed alla raccolta differenziata dei rifiuti<br />

urbani sono stati ottenuti adottando la medesima procedura utilizzata in occasione della<br />

predisposizione delle precedenti edizioni del Rapporto Rifiuti, ossia mediante la<br />

predisposizione e l’invio di appositi questionari ai soggetti pubblici e privati che, a vario<br />

titolo, raccolgono informazioni in materia di gestione dei rifiuti. In particolare, le<br />

informazioni sono state richieste alle Agenzie Regionali e Provinciali per la protezione<br />

dell’ambiente, alle regioni, alle province, agli Osservatori provinciali sui Rifiuti, ai<br />

Commissari per le emergenze rifiuti, al CONAI ed ai relativi consorzi di filiera (acciaio,<br />

alluminio, carta, legno, plastica, vetro) ed, in alcuni casi, alle Aziende municipalizzate di<br />

gestione dei servizi di igiene urbana. Va, tuttavia, evidenziato che, nonostante l’utilizzo di<br />

una metodologia ritenuta dall’APAT ormai consolidata, si è rilevato, salvo rare eccezioni,<br />

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