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Ricerca Corso Tecnico dell'Ambiente - Scuola Edile Taranto

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navale. Dopo la guerra, una delle priorità nazionali divenne quella di risolvere la questione<br />

del Mezzogiorno. La costituzione della Cassa del Mezzogiorno diede il via ad una fase di<br />

studio e di programmazione di opere e insediamenti che potessero portare sviluppo nelle<br />

regione del sud Italia. Il primo intervento per il rilancio dell’agricoltura attraverso opere di<br />

infrastrutturazione per migliorare la produttività e la riforma fondiaria si rivelò insufficiente<br />

soprattutto nelle zone desolate dell’Appennino. A questo punto il Mezzogiorno fu diviso in<br />

tre aree:<br />

aree di sviluppo globale costituite da grandi città con grandi potenzialità dal punto di vista<br />

umano;<br />

aree di ulteriore sviluppo corrispondenti ai centri che si trovavano in prossimità delle aree<br />

di sviluppo globale e che avevano di potenziare il loro sistema;<br />

aree da riorganizzare zone lontane dai grandi centri e con scarse risorse umane.<br />

Dell’ultima categoria facevano parte parecchie zone della Puglia, della Campania e della<br />

Calabria, in molti abitanti erano stati costretti ad emigrare in cerca di lavoro.<br />

Per questo motivo si tentò di dare sviluppo a quelle aree puntando sull’industria e le<br />

infrastrutture. Gli studi che vennero effettuati individuarono delle zone che, per<br />

caratteristiche territoriali, potessero meglio rispondere alle necessità di insediamenti<br />

industriali. In seguito, nelle aree selezionate, si costituirono delle società miste pubblicoprivato<br />

che avrebbero avuto il compito di programmare lo sviluppo industriale. Nella<br />

provincia di <strong>Taranto</strong> si costituì l’ASI (Associazione di Sviluppo Industriale). Questi consorzi<br />

avevano la possibilità di espropriare suoli e riassegnarli in concessione ad imprese<br />

interessate e realizzare infrastrutture. I piani redatti dai consorzi erano indipendenti dai<br />

PRG e dai PdF comunali.<br />

Le realtà pugliesi che furono scelte erano quelle che avevano una maggiore risorsa<br />

umana e una posizione privilegiata sul mare.<br />

A partire dagli anni ’60 a <strong>Taranto</strong> fu insediato l’Italsider. In questo modo fu creata una<br />

grande domanda di posti di lavoro anche contando quelli dell’indotto degli impianti<br />

siderurgici. Gli anni successivi videro un aumento della popolazione della città di <strong>Taranto</strong>,<br />

soprattutto nell’allora borgata di Statte e nel nuovo quartiere Paolo VI.<br />

Negli anni ‘70, attraverso una azione di pianificazione multidisciplinare a livello nazionale,<br />

si effettuarono studi per rilevare e risolvere i problemi che la precedente fase di sviluppo<br />

aveva portato.<br />

- ci si rese conto che tra le aree industrializzate e quelle limitrofe si era creato un<br />

grosso divario dal punto di vista della dotazione dei servizi;<br />

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