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Prospetto di composizione del portafoglio titoli e altre

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Relazione degli Amministratori<br />

Stimati Azionisti,<br />

Il Consiglio <strong>di</strong> amministrazione è lieto <strong>di</strong> comunicare i risultati conseguiti dalla SICAV nell'esercizio chiuso al<br />

31 <strong>di</strong>cembre 2011.<br />

I mercati finanziari nel 2011<br />

Due eventi hanno contrassegnato il panorama economico e finanziario nel 2011. Il primo è il terremoto e tsunami<br />

che ha colpito il Giappone agli inizi <strong>di</strong> marzo. Il secondo è l'improvviso peggioramento <strong>del</strong>la crisi <strong>del</strong> debito<br />

<strong>del</strong>l'area euro a fine luglio.<br />

Primo semestre 2011: catastrofe naturale in Giappone<br />

La catena <strong>di</strong> produzione mon<strong>di</strong>ale è stata fortemente perturbata dal terremoto in Giappone e il paese ha<br />

impiegato più tempo <strong>del</strong> previsto per riprendersi. Solo nel terzo trimestre 2011 il prodotto interno lordo (PIL) reale<br />

<strong>del</strong> Giappone (t/t in %) è tornato ad espandersi, dopo tre trimestri <strong>di</strong> crescita negativa.<br />

A livello globale, la ripresa <strong>del</strong> primo semestre 2011 è stata atipica, caratterizzata da (1) una crescita fiacca <strong>del</strong>le<br />

economie occidentali in piena fase <strong>di</strong> <strong>del</strong>everaging, e (2) un'espansione sostenuta nelle maggiori economie<br />

emergenti come la Cina, l'In<strong>di</strong>a e il Brasile, generata dalla produttività e dal red<strong>di</strong>to. L'inflazione ha evidenziato<br />

spinte al rialzo, principalmente alimentate dalle tensioni dal lato <strong>del</strong>l'offerta (petrolio, rame e cereali) e dalle<br />

tensioni geopolitiche nel mondo arabo.<br />

Per quanto riguarda i mercati finanziari mon<strong>di</strong>ali, l'effetto (negativo) <strong>del</strong>lo tsunami è stato <strong>di</strong> breve durata. Gli<br />

investitori si sono riposizionati su attività più rischiose, scommettendo sul tema <strong>di</strong> una ripresa globale più ampia.<br />

Nel complesso, i risultati sono stati in linea con le aspettative, con le azioni che hanno sovra performato i <strong>titoli</strong> <strong>di</strong><br />

Stato.<br />

Secondo semestre 2011: contagio finanziario<br />

Il vertice <strong>del</strong> 21 luglio dei capi <strong>di</strong> Stato e <strong>di</strong> governo <strong>del</strong>l'area euro ha rappresentato una svolta. Durante questo<br />

incontro gli investitori privati sono stati esortati ad effettuare un "contributo volontario", accettando un haircut<br />

sulle loro posizioni in <strong>titoli</strong> <strong>di</strong> Stato greci. Successivamente, il contagio ha toccato la Spagna e l'Italia in<br />

particolare. A metà estate nell'occhio <strong>del</strong> ciclone è finita l'Italia, il paese più vulnerabile a causa <strong>del</strong> suo ingente<br />

onere debitorio (EUR 1.9 trilioni) e <strong>del</strong>la sua bassa crescita potenziale, due fattori che ne minano la solvibilità.<br />

L'accelerazione <strong>del</strong>la crisi è stata in parte provocata dalle banche, che hanno effettuato massicce ven<strong>di</strong>te <strong>di</strong> <strong>titoli</strong><br />

<strong>di</strong> Stato (spagnoli e italiani) per conformarsi alle regole <strong>di</strong> contabilità marked-to-market ai fini degli stress test.<br />

Alla luce <strong>di</strong> questi sviluppi, la <strong>di</strong>namica <strong>del</strong>l'economia mon<strong>di</strong>ale ha progressivamente perso slancio e le<br />

incertezze sul ciclo globale si sono intensificate. Tuttavia, sia l'economia statunitense che quella cinese si sono<br />

<strong>di</strong>mostrate assai resistenti e gli Stati Uniti in particolare hanno beneficiato dei consumi privati. Con il passare <strong>del</strong><br />

tempo, i segnali <strong>di</strong> un'imminente recessione si sono accentuati in Europa.<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista <strong>del</strong>l'asset allocation globale, la sfida reale e imme<strong>di</strong>ata è stata far fronte all'acuirsi <strong>del</strong>le<br />

tensioni nei mercati finanziari a seguito <strong>del</strong>l'intensificarsi <strong>del</strong>la crisi <strong>del</strong> debito nell'area euro. Le obbligazioni<br />

societarie statunitensi hanno evidenziato una performance sod<strong>di</strong>sfacente.<br />

Gli asset con i migliori risultati nel 2011 sono stati quelli che in genere si apprezzano nelle fasi <strong>di</strong> turbolenza,<br />

ossia Treasury USA, Bund tedeschi e oro.<br />

La politica monetaria<br />

Per il terzo anno consecutivo, la politica monetaria è rimasta estremamente accomodante nei mercati sviluppati.<br />

Verso la fine <strong>del</strong>l'anno le banche centrali dei principali mercati emergenti hanno iniziato a tagliare i tassi ufficiali.<br />

A inizio <strong>di</strong>cembre le autorità cinesi hanno sorpreso i mercati con la riduzione <strong>del</strong> coefficiente <strong>di</strong> riserva<br />

obbligatoria.<br />

AXA World Funds<br />

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