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la disciplina del trasporto pubblico locale: recenti sviluppi e prospettive

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ALESSIA NICOTERAma lo può impedire, al di là <strong>del</strong>lo stabilire <strong>la</strong> gara come rego<strong>la</strong> e l’“inhouse” come eccezione.Peraltro, occorre precisare come sia stato solo il Rego<strong>la</strong>mentocomunitario sui trasporti a dettare una <strong>disciplina</strong> sull’“in house”,quest’ultimo, di derivazione giurisprudenziale. Tale Rego<strong>la</strong>mento harecepito i principi <strong>del</strong>l’“in house” di derivazione giurisprudenziale e liha tradotti in norma, andando perfino oltre <strong>la</strong> stessa giurisprudenza comunitaria,perché sia <strong>la</strong> giurisprudenza comunitaria che il Legis<strong>la</strong>toreitaliano richiedono che <strong>la</strong> società sia al 100% pubblica e questo è unprincipio importante con riferimento all’“in house”, perché attiene allemodalità di esercizio <strong>del</strong> controllo.Il Rego<strong>la</strong>mento europeo, invece, non ritiene che il requisito <strong>del</strong>100% <strong>pubblico</strong> sia una condizione essenziale ed ammette quindi <strong>la</strong> presenzaanche di soggetti privati nel<strong>la</strong> compagine sociale, a condizioneche il controllo analogo, quel controllo cioè pregnante che l’Ente deveesercitare sul<strong>la</strong> società sì terza rispetto ad esso, ma di fatto è come sefosse una “longa manus” <strong>del</strong>l’Ente, possa essere desunto attraverso altrielementi.Il Legis<strong>la</strong>tore nazionale, nel rapporto con <strong>la</strong> normativa europea,ha fatto una scelta più restrittiva, richiedendo, conformemente al<strong>la</strong> giurisprudenzacomunitaria, il requisito <strong>del</strong> 100% <strong>pubblico</strong>. Di conseguenza,nel rapporto con <strong>la</strong> normativa europea e nel rispetto <strong>del</strong><strong>la</strong> normativaeuropea, l’art. 23-bis può legittimamente introdurre un criterio più restrittivorispetto a quello previsto nel Rego<strong>la</strong>mento comunitario e ciònon inficia <strong>la</strong> legittimità <strong>del</strong>l’affidamento “in house”.Gli altri requisiti attengono, come già accennato, al<strong>la</strong> necessitàdi avere il c.d. controllo analogo, ovvero un’influenza dominante<strong>del</strong>l’Ente sul<strong>la</strong> società che gestisce il servizio, che può ben qualificarsicome operatore interno.A questo proposito, sono stati e<strong>la</strong>borati tutta una serie di criteriche vanno poi ca<strong>la</strong>ti anche nell’ambito <strong>del</strong> Codice civile e <strong>del</strong> diritto106

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