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la disciplina del trasporto pubblico locale: recenti sviluppi e prospettive

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Alessia Nicotera *Mi fa piacere questo tipo di interpretazione. Non ritornerei più,a questo punto, sul<strong>la</strong> sequenza <strong>del</strong>le norme, anche perché, consideratoche l’avverbio “esclusivamente” è venuto meno, ciò vuol dire che le altreforme sono consentite. Possiamo discutere ampiamente sull’art. 61,però, in ogni caso, <strong>la</strong> porta in qualche modo ormai si è aperta.Per tornare al<strong>la</strong> domanda iniziale <strong>del</strong> Prof. Zunarelli, mi sembrache i problemi <strong>del</strong>le aziende, pubbliche o private che siano, siano statiassolutamente evidenziati. Chiaramente, occorre segna<strong>la</strong>re che le impresepubbliche hanno qualche problema in più, ma, nel<strong>la</strong> globalità deiproblemi che sono stati messi in luce poc’anzi, esse sono assolutamenteaccumunate dalle stesse problematiche, perché, è evidente, occorrono<strong>del</strong>le regole che siano poche e chiare, possibilmente, accompagnate dapolitiche <strong>del</strong><strong>la</strong> mobilità che favoriscano l’uso <strong>del</strong> mezzo <strong>pubblico</strong>.Sì, è vero, c’è stato uno stanziamento di risorse. L’accordo risolveun problema contingente, cioè aiuta a ridurre il taglio, ma, siamopartiti dal 30%, quindi questa “boccata di ossigeno” ci consente di ipotizzareun taglio minore, tuttavia non risolve il problema perché, in realtà,occorre un qualcosa di strutturale.Un qualcosa di strutturale si era fatto con <strong>la</strong> Finanziaria <strong>del</strong>2008, quindi il problema a livello statale si era risolto, poi il problemasubentra a livello regionale quando si perde il vincolo di destinazione diqueste somme, per cui queste somme vanno a finire in un “calderone”e, magari, vengono destinate ad altri scopi; i trasporti, invece, vengonomessi sempre in coda ed arrivano quindi “in affanno”, chiaramente, rispettoagli altri settori.* Vice Direttore Generale ASSTRA.

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