SILVIO BUSTIro<strong>la</strong>, e di re<strong>la</strong>tivi contratti di servizio per garantirne efficienza, efficaciae qualità.Nelle more per l’attuazione <strong>del</strong><strong>la</strong> predetta <strong>del</strong>ega, veniva emanata<strong>la</strong> Legge “Bassanini” 15 marzo 1997, n. 59, recante un’ulteriore<strong>del</strong>ega al Governo per <strong>la</strong> definizione generale <strong>del</strong>le funzioni conferite aRegioni ed Enti locali, con esclusione da quest’ultima <strong>del</strong>ega di alcunematerie (artt. 1.3 e 4), tra le quali non compaiono i trasporti, quindi ricompresiin tale <strong>del</strong>ega. In partico<strong>la</strong>re, il Governo è stato chiamato agarantire alle Regioni i compiti di amministrazione e programmazionedei servizi pubblici di <strong>trasporto</strong> di interesse regionale e <strong>locale</strong>, nel rispetto,in partico<strong>la</strong>re, dei princìpi di sussidiarietà, efficienza ed economicità,responsabilità ed unicità <strong>del</strong>l’amministrazione, adeguatezza ecopertura finanziaria <strong>del</strong>l’attività, differenziazione ed autonomia organizzativanell’esercizio <strong>del</strong>le funzioni attribuite agli Enti locali; ad attribuirealle Regioni il compito di definire, d’intesa coi predetti Enti, il livellodei servizi minimi qualitativamente e quantitativamente sufficientia soddisfare <strong>la</strong> domanda di mobilità dei cittadini, così che i costi deiservizi ulteriori siano a carico di quegli Enti che ne programminol’esercizio; a prevedere <strong>la</strong> stipu<strong>la</strong> di contratti di servizio tra l’amministrazioneaffidante e l’affidatario <strong>del</strong> <strong>trasporto</strong> <strong>pubblico</strong> collettivo, colvincolo <strong>del</strong> conseguimento <strong>del</strong> rapporto di almeno 0,35 tra i ricavi datraffico ed i costi operativi, al netto di quelli <strong>del</strong>l’infrastruttura; ad incentivareil superamento degli assetti monopolistici ed a promuovere <strong>la</strong>concorrenzialità nel<strong>la</strong> gestione dei trasporti urbani ed extraurbani (art.4.4).L’attuazione <strong>del</strong><strong>la</strong> legge 59/1997 in materia di trasporti pubblicicollettivi viene realizzata con due decreti <strong>del</strong>egati, di cui quello specialesul <strong>trasporto</strong> <strong>pubblico</strong> <strong>locale</strong> viene emanato prima di quello dedicato(tra l’altro) ai trasporti in generale, quasi a connotare l’urgenza,all’epoca, d’un nuovo assetto dei servizi di <strong>trasporto</strong> regionale e <strong>locale</strong>.26
PROFILO STORICO DELLA DISCIPLINA DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE3. La riforma generale <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>disciplina</strong> dei servizi di <strong>trasporto</strong> <strong>pubblico</strong><strong>locale</strong> di lineaIl d.lgs. 19 novembre 1997, n. 422, pur intito<strong>la</strong>to al t.p.l., rappresentauna vera e propria riforma <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>disciplina</strong> dei servizi pubblicidi <strong>trasporto</strong> collettivo, cioè di linea, quali che siano <strong>la</strong> modalità impiegatae l’ambito territoriale <strong>del</strong> servizio, considerato che tale decreto pone(art. 3) <strong>la</strong> distinzione tra i servizi di interesse nazionale e quelli dirilevanza solo regionale e <strong>locale</strong>, poi ripresa dal d.lgs. 31 dicembre1998, n. 112, di attuazione <strong>del</strong><strong>la</strong> legge-<strong>del</strong>ega n. 59/1997 per <strong>la</strong> definizione<strong>del</strong>le funzioni mantenute dallo Stato sui trasporti in generale, riconoscendosi(art. 104 ss. <strong>del</strong> d.lgs. 112/1998) alle Regioni ed agli Entilocali, secondo un criterio di residualità, tutte quelle non rimaste alloStato, tra cui espressamente (art. 105.5 d.lgs. 112/1998) le funzioni giàconferite appunto a Regioni ed Enti locali in materia di t.p.l. dal d.lgs.422/1997.Così, ai sensi prima <strong>del</strong> d.lgs. 422/1997 e poi anche <strong>del</strong>d.lgs. 112/1998, vengono ribadite le competenze di Regioni ed Enti localiin tema di programmazione ed organizzazione dei sistemi di mobilitàterrestri, marittimi, aerei, <strong>la</strong>gunari, <strong>la</strong>cuali e fluviali, a dimensioneregionale o tra Regioni (o Province autonome) finitime, ed operanti inmodo continuativo o periodico con itinerari, orari, frequenze e tariffeprestabilite ed aperti ad un’utenza indifferenziata: si tratta, cioè, dei trasporticollettivi di linea, salvaguardandosi l’ambito di operatività <strong>del</strong><strong>la</strong>riferita l.q. 15 gennaio 1992, n. 21, sugli autoservizi pubblici non di linea.In una lettura residuale <strong>del</strong>l’art. 3 d.lgs. 422/1997, sono così dicompetenza amministrativa di Regioni ed Enti locali i servizi pubbliciaerei interni ad una singo<strong>la</strong> Regione, quelli di cabotaggio regionale marittimoo di <strong>trasporto</strong> automobilistico in ambito regionale, transfrontalieroo tra due Regioni finitime; quelli ferroviari ad eccezione dei servi-27
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